Escursione in val bognanco si conclude con la morte di un uomo di 71 anni per malore improvviso in quota

Escursione in val bognanco si conclude con la morte di un uomo di 71 anni per malore improvviso in quota

Un uomo di 71 anni muore per un malore improvviso a 2200 metri durante un’escursione ai laghi di Campo in val Bognanco; il soccorso alpino interviene ma non riesce a salvarlo.
Escursione In Val Bognanco Si Escursione In Val Bognanco Si
Un uomo di 71 anni è morto per un malore improvviso durante un'escursione a 2200 metri nei laghi di Campo, Val Bognanco, evidenziando i rischi dell'alta montagna anche per escursionisti esperti. - Gaeta.it

Un’escursione tra i laghi di Campo, in val bognanco, si è trasformata in tragedia lunedì 24 giugno 2025, quando un uomo di 71 anni è stato colto da un malore improvviso a circa 2200 metri di altitudine. Il gruppo di amici con cui camminava ha immediatamente chiamato il soccorso, ma l’intervento non è bastato a salvargli la vita. L’episodio riporta sotto i riflettori i rischi legati all’attività in alta montagna, anche per escursionisti esperti, e sottolinea l’importanza di prudenza e preparazione quando si affrontano quote elevate.

I fatti durante l’escursione in quota

Lunedì mattina, un gruppo di escursionisti stava percorrendo il sentiero verso i laghi di Campo, in val bognanco, un percorso noto per la sua suggestione ma anche impegnativo per quota e dislivello. A circa 2200 metri di altezza, il 71enne, residente a domodossola, ha improvvisamente accusato un malessere serio. I compagni di cammino hanno raccontato che si è improvvisamente accasciato al suolo, perdendo conoscenza in pochi istanti. Hanno subito tentato di soccorrerlo mettendo in pratica le tecniche di rianimazione di emergenza, ma senza ottenere risultati.

La chiamata al 118 è partita tempestiva e ha fatto scattare l’intervento del soccorso alpino e l’invio di un’eliambulanza. L’elicottero è arrivato rapidamente sul luogo dell’incidente, ma il medico a bordo non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. Il corpo è stato poi trasferito a valle con il supporto dei volontari della stazione di bognanco, in attesa delle verifiche medico-legali che dovranno stabilire le cause precise.

Un possibile malore cardiaco in alta quota

L’ipotesi più probabile è quella di un arresto cardiaco improvviso, ma solo l’autopsia potrà dare certezze. L’uomo, appassionato di montagna e abituato a escursioni impegnative, aveva affrontato in passato percorsi simili senza problemi. Quella selvaggia zona alpina è però piuttosto impegnativa: l’altitudine unita alla fatica e a possibili variazioni del meteo possono rappresentare un rischio anche per chi ha esperienza.

Non è raro che in alta quota il cuore venga sottoposto a uno stress notevole, specie in presenza di condizioni fisiche meno brillanti o disturbi latenti non riconosciuti. Per questo motivo, è fondamentale conoscere i propri limiti e monitorare lo stato di salute prima di mettersi in cammino su sentieri impegnativi. Anche una buona acclimatazione ai 2000 metri o più può fare la differenza sulla sicurezza.

La risposta dei soccorritori e l’impatto sulla comunità

I volontari del soccorso alpino hanno effettuato un recupero rapido e coordinato del corpo, dopo il nulla osta delle autorità competenti. I compagni di escursione, profondamente scossi dall’evento, hanno ricevuto assistenza sul posto. La notizia ha colpito profondamente gli abitanti di domodossola, città dove il 71enne era conosciuto e stimato.

Il lutto ha acceso una riflessione tra gli appassionati di montagna del territorio sul valore della prudenza in montagna, soprattutto per gli escursionisti più avanti con gli anni. Questo episodio conferma come anche esperienze consolidate possono riservare imprevisti pericolosi e come le situazioni di emergenza mettano a dura prova chi si trova in ambienti isolati e ad alta quota.

I rischi dell’escursionismo ad alta quota e l’importanza della preparazione

L’alta quota implica una serie di difficoltà fisiche e ambientali. La diminuzione della pressione atmosferica porta a un minore apporto di ossigeno al corpo, che deve adattarsi con modifiche del battito cardiaco e della respirazione. Questi adattamenti non sempre sono facili per chi affronta panorami alpini senza un’adeguata preparazione o con condizioni fisiche precarie.

Nei sentieri del verbano-cusio-ossola, meta di centinaia di escursionisti ogni estate, si registra spesso un aumento degli interventi di soccorso proprio per crisi cardiache o colpi di calore. Anche la variabilità meteorologica tipica delle montagne non è da sottovalutare, perché può cambiare rapidamente e mettere a rischio la sicurezza di chi è in cammino.

La vicenda di val bognanco invita quindi a valutare con attenzione la propria condizione fisica, a portare con sé dispositivi di comunicazione efficaci e a conoscere i segnali del corpo. Così si può vivere la montagna senza rischi inutili, rispettando i propri limiti e rimanendo sempre pronti a reagire se qualcosa va storto.

Change privacy settings
×