La tragedia della funivia del Faito continua a segnare giorni di dolore e attesa. La prima verifica medico-legale su una delle vittime è stata completata poche ore fa nell’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia. Janan Suliman, giovane israeliana-palestinese di 25 anni, è la prima persona dei quattro deceduti a ricevere questo esame. Si attende ora il rientro della salma in patria a Israele per l’ultimo addio, prima che la procedura si estenda agli altri corpi coinvolti nel grave incidente.
Il corso dell’esame autoptico e le procedure svolte nell’obitorio di Castellammare di stabia
Le operazioni medico-legali si sono concentrate sul corpo di Janan Suliman, rimasta vittima dell’incidente insieme al fratello Thabet, ancora in condizioni critiche nell’ospedale del Mare di Napoli. La Procura di Torre Annunziata, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, ha delegato al medico legale Nicola Giorgio l’esecuzione degli accertamenti irripetibili necessari a definire le cause esatte del decesso. L’esame è avvenuto nell’obitorio locale, struttura incaricata di gestire il delicato processo e predisporre la salma agli adempimenti successivi.
Durante l’autopsia, i medici hanno effettuato un’attenta analisi per escludere ogni eventualità e fornire un quadro completo sulle dinamiche della tragedia. Le operazioni hanno richiesto un lavoro meticoloso, viste le condizioni del corpo e la necessità di garantire al contempo il rispetto delle normative vigenti per i casi di morte improvvisa. Questo passaggio è fondamentale per le indagini in corso e per assicurare che ogni aspetto del disastro venga chiarito senza lasciare zone d’ombra.
Il ritorno della salma in israele e le pratiche religiose previste
Dopo la conclusione dell’autopsia, è prevista per la serata di oggi la consegna del corpo della giovane alla famiglia. La Procura ha autorizzato il rilascio della salma affinché possa iniziare il viaggio verso Israele, dove si svolgeranno le cerimonie funebri. Prima della partenza, la salma subirà una preparazione secondo il rito islamico: sarà lavata con cura, procedimento importante per la tradizione religiosa, e avvolta in un panno di lino profumato, come impone la usanza.
Questa fase segue indicazioni precise per rispettare i dettami religiosi e culturali della famiglia di Janan Suliman. Quanto stabilito permette alla famiglia di celebrare il lutto secondo i loro canoni, nonostante la tragedia avvenuta in territorio italiano. Le autorità locali hanno seguito con attenzione ogni passaggio per facilitare il rientro della salma senza ostacoli burocratici o di altra natura, garantendo il pieno rispetto delle esigenze della famiglia.
La situazione dei familiari e le implicazioni dell’incidente sulla comunità internazionale
Il fratello di Janan, Thabet, è ricoverato con gravi danni nell’ospedale del Mare a Napoli. Le sue condizioni vengono monitorate dai medici con la speranza di un miglioramento, ma la gravità del quadro resta un motivo serio di preoccupazione. La tragedia della funivia ha coinvolto anche altri membri della famiglia e ha scosso non solo Castellammare di Stabia, ma anche i legami tra l’Italia e Israele.
Non a caso, la questione ha assunto rilievo diplomatico oltre che umanitario. Le autorità italiane e israeliane hanno avviato contatti per coordinare gli interventi di sostegno alle famiglie coinvolte e valutare misure di prevenzione per tragedie simili in futuro. Le reazioni della comunità locale hanno rivelato una solidarietà diffusa, mentre crescono le richieste di chiarezza sulle cause dell’incidente e di risposte concrete sulle responsabilità.
Il disastro ha lasciato una ferita profonda in chi conosceva le vittime e nelle istituzioni. Il delicato lavoro medico-legale è solo il primo passo di un lungo percorso per capire come sia potuto accadere un evento così grave e evitare che si ripeta. Il ritorno della salma di Janan Suliman in Israele porterà a un momento di commemorazione e riflessione sul peso della tragedia per le famiglie coinvolte e per tutte le comunità colpite.