La terza edizione di Enovitis extrême è pronta a scattare l’8 luglio 2025 a Cembra Lisignago, in Trentino. Questo evento biennale si concentra sulle attrezzature e macchine studiate per la viticoltura in territori montani e con pendenze elevate, ambienti difficili che richiedono strumenti dedicati. Con più di 50 marchi già iscritti, la manifestazione si svolge tra i vigneti di Cembra Cantina di Montagna, proponendo prove pratiche e dimostrazioni dal vivo di mezzi e strumenti progettati per questi terreni complessi. Già dall’esperienza recente di Enovitis in campo in Abruzzo, che ha attirato 6mila operatori, emerge l’interesse crescente per tecnologie in grado di affrontare condizioni di coltivazione estreme, soprattutto in regioni con orografia impegnativa.
La sfida dei vigneti eroici tra pendenze e spazi angusti
La viticoltura eroica si definisce in base a condizioni precise: terreni con pendenze superiori al 30%, altitudini sopra i 500 metri sul livello del mare, o coltivazioni distribuite su terrazze e gradoni. Questi ambienti richiedono un enorme impegno in termini di lavoro. Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione Italiana Vini, ha spiegato che in queste zone si consumano mediamente sei volte le ore necessarie per un ettaro coltivato in pianura. Questi vigneti sono però di grande valore sia per la qualità del prodotto enologico che per la tutela del territorio e del paesaggio. Il loro mantenimento si traduce anche in una difesa dell’ambiente naturale, motivo per cui si investe in innovazioni tecnologiche specifiche per questa nicchia.
Macchine specializzate per terreni difficili
Le macchine da campo pensate per questi vigneti presentano caratteristiche particolari: servono trattori compatti, mini-cingolati, transporter e portattrezzi in grado di muoversi agilmente su terreni declivi e in spazi ristretti. Molti di questi mezzi sono progettati da aziende di piccole dimensioni, spesso artigiane, che hanno sviluppato soluzioni su misura per rispondere a questa richiesta. La nicchia tecnologica della viticoltura eroica si basa su attrezzature create per adattarsi a terreni impegnativi, dove la manovrabilità e la sicurezza diventano requisiti imprescindibili.
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Il calo dei vigneti collinari e l’importanza della vocazione montana
Secondo i dati dell’Osservatorio del Vino condotto dall’Unione Italiana Vini, il peso della coltivazione enologica nei territori collinari e montani ha subito una riduzione significativa negli ultimi 25 anni. Si è passati da una incidenza del 31% dei vigneti in pianura agli inizi del millennio al 50% attuale. Di conseguenza, le aree collinari e montane hanno registrato una diminuzione del loro ruolo, scendendo al 51% e con una quota di vigneti montani al 9%.
Questo fenomeno mostra come la viticoltura di pianura guadagni terreno rispetto a quelle in altitudine più elevata, nonostante i vigneti di montagna conservino un’elevata vocazione produttiva. Le differenze nel lavoro richiesto e la presenza di sfide orografiche hanno spinto molti produttori a spostare le coltivazioni in aree più agevoli, ma gli esperti sottolineano il ruolo insostituibile di questi vigneti nella salvaguardia ambientale e culturale. Perciò, eventi come Enovitis extrême puntano a riportare l’attenzione sulla necessità di salvaguardare queste zone e incentivare la ricerca di soluzioni tecnologiche adatte.
Dati e tendenze dell’ultimo ventennio
Il cambiamento nella distribuzione dei vigneti riflette complesse dinamiche rurali e produttive, segnando una sfida per la sostenibilità di vigneti in territori montani, nonostante il loro valore paesaggistico e ambientale.
Partnership e organizzazione dietro enovitis extrême 2025
Enovitis extrême 2025 si realizza grazie a una rete di collaborazione tra enti e associazioni trentine e nazionali. Il Centro di Ricerca Cervim, specializzato nella viticoltura montana, collabora con diversi soggetti fra cui Cia Trentino, Confagricoltura del Trentino, la Provincia autonoma di Trento e Coldiretti Trentino Alto Adige. Il Consorzio Vini del Trentino, che rappresenta la maggioranza dei produttori locali con il 90% della rappresentatività, svolge un ruolo chiave nell’organizzazione dell’evento.
Questa rete garantisce un confronto diretto fra i protagonisti della filiera vitivinicola locale e i produttori di macchinari specializzati, in modo da sviluppare soluzioni che rispondano alle reali necessità dei vigneti in territori complicati. La collaborazione tra produttori, agricoltori, enti di ricerca e pubbliche amministrazioni crea un terreno fertile per un evento che coniuga tecnologia, tradizione e attenzione al paesaggio. La scelta della location, Cembra Lisignago, non è casuale: le valli del Trentino rappresentano un esempio concreto di territori di montagna dove la viticoltura mantiene un ruolo storico e produttivo rilevante.
Un evento tra tecnologia e tradizione
Enovitis extrême si conferma così appuntamento centrale per chi segue le sfide quotidiane di chi coltiva e produce vino in luoghi difficili da raggiungere e gestire con mezzi tradizionali. La manifestazione porta alla luce strumenti concreti, mezzi e idee pensati per mantenere viva una parte del patrimonio agricolo italiano che altrimenti rischia di essere abbandonato.