L’estate 2024 in provincia di Latina è stata segnata da numerosi incendi boschivi che hanno distrutto vaste aree naturali, causando danni ambientali ed economici rilevanti. Il consigliere regionale del Partito Democratico, Salvatore La Penna, ha sottolineato l’urgenza di adottare strumenti tecnologici e risorse dedicate per affrontare un problema aggravato dai cambiamenti climatici e da azioni dolose.
L’impatto degli incendi sulla Provincia Di Latina e sulle comunità locali
Nel 2024, la provincia di Latina ha registrato oltre 1.781 incendi boschivi che hanno interessato soprattutto aree verdi e boschive, distruggendo habitat naturali. Queste fiamme non compromettono solo la vegetazione, ma peggiorano l’erosione del suolo e aumentano il rischio di frane e allagamenti, mettendo a rischio infrastrutture, attività economiche e la sicurezza delle persone.
Il fenomeno è legato non solo a eventi naturali aggravati dai cambiamenti climatici, ma anche a cause dolose e a pratiche illegali diffuse nel territorio. Questi fattori complicano la gestione del rischio incendi, evidenziando fragilità nella tutela del territorio. Le comunità locali subiscono conseguenze pesanti che richiedono un intervento coordinato e immediato sia sul fronte emergenziale sia su quello della prevenzione a lungo termine.
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Criticità Nell’Organizzazione e nelle risorse attuali per il contrasto agli incendi
Salvatore La Penna ha riconosciuto l’impegno di chi opera nelle emergenze, come Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e volontari. Pur lavorando in condizioni difficili, la frequenza e l’estensione degli incendi mostrano che le risorse disponibili non sono ancora sufficienti. Nonostante il potenziamento di organici e mezzi, la portata del problema supera le capacità operative attuali.
Questo squilibrio tra gravità degli eventi e dotazione di strumenti e personale richiede interventi più strutturati. L’esperienza del 2024 evidenzia difficoltà nell’intervenire tempestivamente in tutte le aree colpite e nel contenere efficacemente gli incendi in fase iniziale. La pressione sulle squadre antincendio resta elevata, con rischi per la sicurezza degli operatori e per la tenuta delle comunità vicine alle zone coinvolte.
Proposte per tecnologie avanzate e misure preventive più efficaci
La Penna indica come indispensabile l’introduzione di sistemi tecnologici moderni per migliorare il monitoraggio e la risposta agli incendi. Tra le soluzioni suggerite ci sono droni per la sorveglianza aerea, sensori sul territorio per la rilevazione precoce di focolai e l’uso dell’intelligenza artificiale per prevedere e seguire l’evoluzione degli incendi.
L’esperienza di altri Paesi europei, con modelli come i nebulizzatori automatici antincendio, potrebbe rappresentare un punto di partenza per sperimentare soluzioni concrete. Questi sistemi potrebbero integrarsi con le strutture esistenti nei Comuni a rischio, garantendo una difesa attiva dei centri abitati più esposti.
Oltre agli strumenti tecnologici, si propone di modificare la durata della campagna antincendio regionale, anticipandone l’inizio e prolungandone la conclusione, in relazione ai cambiamenti climatici che estendono i periodi di rischio. La prevenzione sul territorio comprende anche interventi di manutenzione continua, la creazione di fasce tagliafuoco e l’uso controllato del fuoco prescritto per limitare la vegetazione secca dannosa.
Necessità di coordinamento istituzionale e rafforzamento delle politiche regionali
Secondo La Penna, serve una governance più solida e integrata che coinvolga Comuni, Province, Prefetture, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali. Questi enti devono lavorare in sinergia, coordinando strategie e risorse per evitare ritardi e sovrapposizioni.
Sul piano organizzativo, è importante destinare fondi straordinari alle province più colpite, come Latina e Frosinone, con particolare attenzione alle aree più vulnerabili. La promozione di progetti pilota che combinino tecnologie avanzate, monitoraggio e manutenzione regolare del territorio può rappresentare una strada per affrontare il problema in modo strutturato.
Il rafforzamento delle politiche regionali deve accompagnarsi al sostegno concreto ai volontari, che necessitano di formazione specifica e dispositivi di sicurezza aggiornati per operare in condizioni più sicure ed efficaci. Solo con un impegno costante e un coordinamento stabile si possono proteggere comunità e ambienti naturali dalla frequenza e dalla gravità degli incendi.