Le recenti piogge che hanno colpito la Sardegna non sono bastate a migliorare la situazione idrica nell’isola, già tesa a causa della scarsità di acqua nelle riserve artificiali. Con una risorsa idrica notevolmente sotto la media, eventi di emergenza come restrizioni sull’uso dell’acqua si rendono necessari. Questo articolo esplora l’andamento delle scorte idriche, le misure adottate e il futuro per i cittadini sardi.
La situazione delle scorte idriche in Sardegna
Negli ultimi mesi, la Sardegna ha vissuto un’allerta crescente riguardo alla disponibilità delle sue risorse idriche. Secondo l’Autorità di bacino sarda, al 30 settembre 2024, le riserve d’acqua ammontavano a soli 1,5 milioni di metri cubi, ben al di sotto della capacità complessiva di 25 milioni di metri cubi. Questo segna un calo significativo rispetto ai 2,9 milioni misurati al 31 agosto, evidenziando un deterioramento della situazione. L’analisi rivela che la scarsità di precipitazioni durante i mesi estivi aveva già lanciato il primo allerta, tanto che l’irrigazione agricola è stata già soggetta a restrizioni.
Le recenti piogge, sebbene abbiano portato a un incremento di pochi millimetri, non hanno significato una ripresa per le scorte. Si stima che la risorsa idrica utilizzabile sia scesa sotto i 800mila metri cubi, una situazione che ha obbligato alla presa di misure più drastiche. I dati sui livelli delle dighe sarde indicano che solo il 40% della capienza totale era disponibile, facendo peggiorare le già precarie condizioni di approvvigionamento.
Restrizioni idriche e impatto sui comuni
In risposta alla crisi idrica, il gestore idrico regionale Abbanoa ha notificato l’introduzione di restrizioni sull’erogazione dell’acqua in cinque comuni del Nuorese e della Gallura: Siniscola, Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro. Queste misure, decise durante un tavolo regionale di crisi, mirano a salvaguardare le risorse ed evitare una situazione insostenibile. A partire da martedì 22 ottobre 2024, verranno applicate chiusure dell’acqua a giorni alterni, con l’erogazione gestita in un ciclo di 24 ore di apertura seguito da 24 ore di chiusura.
Particolarmente critica, la situazione a Siniscola richiede ulteriori attenzioni poiché i lavori del Consorzio di Bonifica sulla rete delle acque grezze porteranno a ulteriori limitazioni anticipate. Gli interventi sono volti a minimizzare i disagi e garantire un adeguato approvvigionamento idrico, ma il timore di un’estate caratterizzata da severe restrizioni continua a preoccupare i residenti.
Dati recenti sulle risorse idriche e future prospettive
La questione della gestione delle risorse idriche è di vitale importanza per la Sardegna, e l’ultimo monitoraggio ha evidenziato i gravi deficit. I dati mostrano che nel settembre 2024, le dighe dell’isola contenevano circa 745,5 milioni di metri cubi rispetto agli 805 milioni di fine agosto 2024. Con una capienza massima di quasi 999 milioni di metri cubi nel settembre 2023, le risorse attuali rappresentano solo il 55% di quella capacità .
Le prospettive future sono incerte. Con la stagione invernale in avvicinamento, il cambiamento nelle condizioni meteorologiche sarà cruciale per il ripristino delle scorte idriche. Tuttavia, il costante calo delle risorse e il timore di restrizioni prolungate sono fattori che inducono alla riflessione sulla gestione a lungo termine delle risorse idriche in Sardegna, richiedendo strategie efficaci per la sostenibilità ambientale e l’approvvigionamento dell’acqua.
Il percorso verso una situazione idrica equilibrata appare lungo e complesso, ma sarà essenziale per il benessere dei cittadini e la salvaguardia delle attività agricole che rappresentano un pilastro dell’economia locale.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Marco Mintillo