L’emergenza abitativa nelle Marche si aggrava mentre la regione non interviene concretamente. I prezzi delle case crescono e molti cittadini, specialmente giovani e fragili, si trovano in difficoltà a pagare affitti sempre più alti. Matteo Ricci, europarlamentare e candidato presidente della regione, denuncia lo stallo nei fondi per l’affitto e critica il piano regionale che prevede la vendita di una parte del patrimonio immobiliare pubblico.
La situazione abitativa nelle marche e l’aumento dei prezzi
Nei primi mesi del 2025 il mercato immobiliare marchigiano ha mostrato segnali preoccupanti. Rispetto al 2023, i prezzi per acquistare una casa sono saliti di almeno il 5%. Questo incremento, pur apparendo contenuto, pesa molto se si considerano le condizioni economiche generali, soprattutto per le famiglie con redditi limitati e per i giovani che faticano a trovare stabilità. L’aumento si riflette sul mercato degli affitti: ci sono sempre più cittadini che non riescono a sostenere la spesa mensile. Molti di questi appartengono a categorie fragili, in cui l’assenza di una casa stabile influisce profondamente sul benessere personale e familiare.
La pressione sulle aree urbane di Ancona
Questa criticità tocca in modo evidente le aree urbane più popolose come Ancona, dove la pressione sulla disponibilità abitativa è particolarmente alta. La domanda supera da tempo l’offerta e le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi pubblici si trascinano senza novità. Il problema si acuisce perché esistono soluzioni abitative potenziali ma rimangono inutilizzate.
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I fondi bloccati e la mancata assegnazione degli alloggi pubblici
In primo piano c’è la questione dei fondi destinati all’emergenza abitativa. Da anni infatti risultano bloccate risorse importanti, pari a circa 900mila euro, destinate a sostenere le famiglie in difficoltà con i pagamenti dell’affitto o in situazioni di morosità incolpevole. Questi fondi potrebbero aiutare fino a 2.000 nuclei familiari, ma ad oggi restano inutilizzati.
Il paradosso degli alloggi pubblici ad Ancona
Nel contempo, la situazione alloggi pubblici mostra un paradosso: ad Ancona sono disponibili circa 600 alloggi gestiti dall’Erap che però non sono assegnati. Le graduatorie di chi attende una casa popolare, dall’altra parte, sono praticamente ferme. Ciò crea una situazione di disagio evidente per molte famiglie che potrebbero invece trovare una sistemazione adeguata.
Questi dati confermano un quadro di inefficienza e di mancata risposta ai bisogni più urgenti dei cittadini. Le risorse ci sarebbero, ma la gestione e le scelte politiche non ne permettono l’uso, lasciando molte persone senza supporto.
Il piano di dismissione del patrimonio immobiliare e le critiche di ricci
Un altro nodo importante riguarda la decisione della regione di vendere parte del proprio patrimonio immobiliare pubblico. Secondo il piano previsto, il 30% degli alloggi in disponibilità regionale dovrebbe essere ceduto. Matteo Ricci critica questa scelta definendola “incomprensibile”, perché svende beni che potrebbero invece servire proprio a ridurre il disagio abitativo.
Il rischio è che, cedendo questi immobili, si riduca la possibilità di offire alloggi a canone contenuto o sociale. Questo contrasterebbe con l’idea di valorizzare l’edilizia sociale e di intervenire sui bisogni concreti della popolazione.
La tutela del diritto alla casa secondo ricci
Ricci sottolinea come questo approccio metta in secondo piano il diritto alla casa: serve invece un cambio di rotta che ponga al centro la tutela delle fasce più deboli e la capacità di mantenere e migliorare il patrimonio pubblico.
L’esempio dell’emilia-romagna e le proposte per le marche
Per indicare una strada diversa dal piano regionale marchigiano, Matteo Ricci porta l’esempio dell’Emilia-Romagna. Questa regione ha avviato un progetto da 300 milioni di euro, parzialmente finanziato con un prestito europeo, per ristrutturare 3.500 alloggi pubblici. L’obiettivo è quello di affittarli a canone calmierato, garantendo una sistemazione a più di 15mila persone.
Il modello emiliano e la proposta di ricci per le marche
Il modello emiliano mostra come investire nel recupero di case vuote e abbandonate riporti a nuova vita alloggi utili per rispondere all’emergenza abitativa. La proposta di Ricci per le Marche è chiara: valorizzare l’edilizia sociale, destinare risorse al rifacimento e alla riqualificazione degli immobili pubblici e riprendere a finanziare i sostegni per gli affitti.
Questi interventi potrebbero dare risposta a migliaia di famiglie in difficoltà e riconoscere la casa come un elemento fondamentale per la qualità della vita delle persone. L’obiettivo è fermare il declino della situazione abitativa e far sì che anche nelle Marche si possa garantire un diritto concreto alla casa.