Emergency contro la guerra “normalizzata”: il Festival “La Voce” A Reggio Emilia

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Emergency al Festival “La Voce” di Reggio Emilia contro la guerra normalizzata. - Gaeta.it

Sara Gatti

5 Settembre 2025

La voce di Emergency ha rotto il silenzio nella prima giornata della quinta edizione del Festival “La voce”, in corso a Reggio Emilia dal 5 al 7 settembre 2025. Simonetta Gola, direttrice comunicazione dell’Ong, ha lanciato un allarme: “la guerra non può diventare normale.” Ha ricordato che non basta parlarne, serve agire per fermarla davvero.

Quando la guerra diventa rassegnazione: la sfida di far sentire un’altra voce

Oggi la guerra sembra quasi un fatto scontato, e questo si riflette nel modo in cui se ne parla pubblicamente. Gola ha spiegato quanto sia difficile emergere con un messaggio diverso, credibile e ascoltato. Tante persone si sentono impotenti, senza strumenti per opporsi davvero ai conflitti armati.

Il punto chiave del suo discorso? “Ognuno ha una voce che può fare la differenza.” Ed è proprio questo l’obiettivo del Festival “La voce”: creare uno spazio dove far parlare chi combatte per la pace, mostrando che non tutto è perso. Le testimonianze raccolte raccontano di lotte reali e di piccoli successi, per ricordare che il cambiamento è possibile.

Il Festival non si limita a parole vuote. Le storie condivise dimostrano come la mobilitazione collettiva possa rompere il muro di rassegnazione che la guerra impone. Con tanti ospiti sul palco, si spazia dai conflitti in corso ai risultati raggiunti, alimentando speranza e voglia di agire.

Gaza al centro: una serata dedicata alle vittime civili

Uno dei momenti più attesi è la serata di sabato, interamente dedicata a Gaza. Jolanda Renga e Ambra Angiolini guideranno un incontro che mette in luce le sofferenze della popolazione palestinese sotto assedio. Al centro c’è il libro “Il loro grido è la mia voce”, una raccolta di poesie scritte da chi vive a Gaza.

Questi versi raccontano un dolore che va oltre i numeri e le statistiche, riportando in primo piano il volto umano della guerra. Proprio sui civili si concentra l’intervento di Emergency: l’Ong dedica la maggior parte dei suoi sforzi a chi non combatte ma subisce, che oggi sono oltre il 90% delle vittime nei conflitti.

Durante la serata si alterneranno anche interventi di personaggi come Francamente, Levante e Mirco Mariani, per mantenere alta l’attenzione su chi paga il prezzo più caro della guerra. La scelta di Gaza sottolinea come il Festival voglia parlare di fatti concreti e recenti, radicando il messaggio di Emergency nella realtà più urgente.

Non solo parole: Emergency porta aiuto concreto contro la guerra

Simonetta Gola ha ricordato che Emergency non si limita a denunciare la guerra: agisce sul campo. I suoi progetti offrono cure mediche alle popolazioni civili, tenendo viva l’attenzione sul dramma nascosto dietro ogni conflitto.

In un mondo dove la guerra rischia di sembrare inevitabile, Emergency propone un’alternativa concreta. Lavora nelle zone di guerra senza distinzioni politiche, portando aiuto a chiunque ne abbia bisogno. Così dimostra che dire no alla guerra non è solo un ideale, ma può tradursi in azioni che salvano vite.

Il Festival “La voce” diventa quindi un momento per mettere in relazione l’impegno civile con le crisi internazionali. Emergency parte dalla testimonianza diretta e dalle storie di chi resiste alla guerra. Il messaggio è chiaro: “si può opporsi al conflitto, a partire da una singola voce che si unisce ad altre.”

Le giornate del Festival continueranno con nuovi temi, ma la forza di questa edizione 2025 si gioca già sulla capacità di offrire un’alternativa a chi vuole vedere la guerra come inevitabile. Emergency, con parole e fatti, riporta al centro la dimensione umana dei conflitti e un impegno aperto per la pace.