Emendamento salva la pineta di pescara da un aumento di volumetria del 65% nel nuovo decreto sviluppo

Emendamento salva la pineta di pescara da un aumento di volumetria del 65% nel nuovo decreto sviluppo

La pineta dannunziana di pescara è stata salvaguardata da un emendamento di Antonio Blasioli che blocca la cementificazione prevista dal centrodestra nel decreto sviluppo, proteggendo il patrimonio storico e naturale.
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La pineta dannunziana di Pescara è stata salvaguardata da un emendamento che ha bloccato la cementificazione prevista dal centrodestra, preservando il valore storico e naturalistico dell’area. - Gaeta.it

La pineta dannunziana a pescara è stata difesa da un tentativo del centrodestra di aprire alla cementificazione con aumenti volumetrici significativi. Grazie a un emendamento presentato dal vicepresidente del consiglio regionale, Antonio Blasioli, è stato impedito che una vasta area di pregio architettonico e naturalistico subisse modifiche pesanti sul piano urbanistico. La vicenda si concentra su un provvedimento in discussione nel consiglio regionale abruzzese e coinvolge norme che regolano l’edilizia e l’urbanistica, con particolare riferimento al cosiddetto “decreto sviluppo”.

Il contesto della proposta di legge in consiglio regionale abruzzese

Nel corso della seduta del consiglio regionale dell’Abruzzo, è stata discussa una legge riguardante l’edilizia e l’urbanistica, con particolare attenzione alla cosiddetta applicazione del “decreto sviluppo”. Questo decreto aveva previsto la possibilità di demolire e ricostruire edifici aumentando la volumetria fino al 65%. L’intenzione del centrodestra era estendere questa possibilità anche alla pineta di pescara, una zona caratterizzata dalla presenza della pineta dannunziana e da un patrimonio architettonico liberty di grande valore. L’area, di circa 28 ettari compresa tra viale la figlia di iorio e il fosso vallelunga, era già sottoposta a vincolo di tutela indiretta da parte della soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di chieti-pescara dal 2019.

Il centrodestra, senza un ampio confronto pubblico, aveva inserito nella proposta di legge una clausola che escludeva queste zone da vincolo dall’applicazione degli incentivi previsti dal decreto sviluppo, tentando di aprire la strada a una pesante trasformazione urbana. La notizia di questo tentativo ha subito suscitato reazioni da parte delle opposizioni e dei difensori del patrimonio naturalistico e storico della città.

Il ruolo dell’emendamento presentato da antonio blasioli

Antonio Blasioli, vicepresidente del consiglio regionale e membro dell’opposizione, ha presentato un emendamento cruciale che ha fermato questa intenzione. L’emendamento ha bloccato la possibilità di applicare gli aumenti volumetrici previsti dal decreto sviluppo nella pineta di pescara. Blasioli ha sottolineato che “la normativa originaria rischiava di trasformare questa zona protetta in un’area soggetta a cementificazione selvaggia, cancellando così la memoria storica e il valore naturalistico della pineta dannunziana e dei villini liberty.”

La soprintendenza, chiamata a esprimersi con un’audizione parlamentare, ha confermato le ragioni per cui era stato approvato il vincolo di tutela indiretta, indicando il valore storico, antropologico e paesaggistico. Gli esperti hanno chiarito che un processo partecipativo durato quasi un anno ha portato all’apposizione di questo vincolo, accompagnato da osservazioni e un’analisi approfondita. Hanno inoltre segnalato che la modifica proposta dal centrodestra potrebbe provocare contenziosi legali sia contro il comune di pescara sia contro la soprintendenza stessa.

La legge urbanistica approvata e le polemiche ancora aperte

Nonostante l’emendamento che ha salvato la pineta, la legge approvata dal centrodestra continua a dividere e a far discutere. Le modifiche alla normativa urbanistica e il decreto sviluppo non hanno convinto le forze di opposizione, che ritengono le modifiche introdotte siano un modo per superare le critiche del Tar e del Consiglio di Stato sul piano urbanistico del comune di pescara del 2023. Quella delibera riguardava proprio l’applicazione del decreto sviluppo in città e aveva sollevato dubbi legali.

Il punto principale riguarda la volontà di limitare gli aumenti volumetrici e le deroghe in aree come la pineta dannunziana, dove il valore storico e naturale è stato riconosciuto ufficialmente. La difesa di questa zona, che rappresenta una memoria importante della città e dell’Abruzzo dei primi del ‘900, ha infatti impedito che si costruissero edifici voluminosi e fuori scala. L’opposizione ha evidenziato come il centrodestra da un lato celebri il valore estetico e storico dei villini liberty e dall’altro tenti di autorizzare la costruzione di nuovi edifici che ne comprometterebbero l’integrità.

Il dibattito resta aperto e la questione urbanistica di pescara continua a essere sotto i riflettori. Le prossime fasi legislative e le eventuali azioni legali potrebbero definire il destino della pineta e del suo patrimonio naturale e architettonico. Nel frattempo, grazie a questo passaggio legislativo, la pineta dannunziana rimane un’area protetta e fuori dalla portata delle speculazioni edilizie più estreme.

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