Elezioni in australia 2025, il partito laburista ottiene una vittoria netta e dutton perde il seggio storico di brisbane

Elezioni in australia 2025, il partito laburista ottiene una vittoria netta e dutton perde il seggio storico di brisbane

Le elezioni australiane del 2025 segnano la sconfitta storica di Peter Dutton e il successo dei laburisti di Anthony Albanese, che puntano su politiche progressiste e autonomia nelle relazioni internazionali.
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Le elezioni australiane del 2025 segnano la sconfitta storica di Peter Dutton e la vittoria schiacciante dei laburisti di Anthony Albanese, che propongono un’agenda progressista e un approccio più autonomo e pragmatico nelle relazioni internazionali. - Gaeta.it

Il voto australiano del 2025 ha portato a uno scossone nel panorama politico del paese. Dopo 24 anni, Peter Dutton ha perso il seggio parlamentare di Brisbane, segnando un fatto che non accadeva da 125 anni per un leader dell’opposizione. Il Partito liberale, guidato da Dutton, ha subito una sconfitta pesante, mentre i laburisti di Anthony Albanese hanno conquistato una maggioranza solida. Questo risultato simboleggia un cambio nello spirito degli elettori australiani e riflette un allontanamento dal modello politico promosso da Donald Trump negli ultimi anni. Di seguito, l’analisi dettagliata dei fatti e delle implicazioni di queste elezioni.

Il sorpasso di antony albanese e il boom dei laburisti

Le elezioni di maggio 2025 non hanno lasciato spazio a dubbi o trattative prolungate. Il Partito laburista ha ottenuto 86 seggi, superando ampiamente i 76 necessari per governare senza alleanze. Albanese, che ha vinto il secondo mandato come primo premier dal 2004 a riuscirci, ha mostrato particolare emozione nel commentare i risultati. Nel suo discorso notturno a Canberra, si è impegnato a garantire «lavoro equo, salari equi e il diritto di staccare la spina dopo l’orario di lavoro». Ha inoltre promesso azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico e favorire le energie rinnovabili, chiaro segnale di un’agenda progressista.

Un premier nato nei sobborghi di sydney

Il premier, cresciuto nei sobborghi di Sydney e da sempre impegnato nei diritti sociali, ha voluto sottolineare anche la necessità di nuove politiche per le first nations, a seguito del fallimento del referendum sulla rappresentanza parlamentare indigena, cui lui aveva dato impulso. Le sue parole durante la notte elettorale hanno ribadito l’identità autonoma e orgogliosa dell’Australia: «Non abbiamo bisogno di elemosinare o di copiare da nessuno», ha detto Albanese, evidenziando un distacco netto dalle posizioni americane e un richiamo a un modo di governare autentico e radicato nel paese.

La rovina di peter dutton e il tracollo del partito liberale

Peter Dutton ha visto svanire un seggio che deteneva da oltre due decenni e mezzo, segnando per il suo partito la più grave sconfitta dell’ultimo secolo. La vittoria della sua avversaria laburista, Ali France, campionessa paralimpica che ha recentemente perso il figlio a 19 anni a causa della leucemia, ha un valore simbolico. Questa vittoria evidenzia un cambiamento profondo nella composizione dell’elettorato, nonostante gli sforzi del centrodestra di riconquistare consensi, come la riapertura alle app cinesi, inizialmente vietate da Dutton.

Accuse di “temu trump” e strategie di campagna

Il sospetto che la campagna liberale si fosse troppo ispirata alla retorica di Trump, con cui Dutton veniva paragonato e chiamato “Temu Trump”, ha pesato. La proposta di riorganizzare la burocrazia federale con tagli e snellimenti appariva in linea con una strategia che ricorda il modello americano MAGa, poco gradito agli elettori australiani. Quando il governo ha introdotto nuovi dazi, lo scenario elettorale ha cominciato a capovolgersi rapidamente. Lo scontento verso politiche di stampo protezionista e aggressive si è fatto sentire, causando un ribaltamento nei sondaggi a favore dei laburisti.

Il ruolo di albanese tra stabilità e autonomia nelle relazioni internazionali

Il premier Albanese ha costruito la sua leadership su due idee fondamentali: stabilità interna e autonomia nelle relazioni estere. Nel corso del suo mandato, ha mantenuto il patto Aukus con Stati Uniti e Regno Unito, che prevede il dispiegamento di sottomarini nucleari nel pacifico, ma ha anche ricucito i rapporti con la Cina, segnando la fine di una guerra commerciale durata anni. L’incontro con Xi Jinping ha rappresentato una svolta importante, cruciale per evitare un isolamento troppo marcato del paese.

Un equilibrio delicato da mantenere

Ora, con la rielezione, Albanese si trova davanti a una sfida complessa. Dev’essere capace di bilanciare gli interessi commerciali dell’Australia, esposti ai rischi legati al protezionismo americano, e al contempo mantenere una posizione autonoma e distintiva rispetto a Washington. Questa strategia lo differenzia nettamente dai suoi predecessori, soprattutto dal centrodestra diventato sempre più filo-trumpiano e meno incline a confrontarsi con la realtà della globalizzazione economica e geopolitica.

Il voto a singapore e il cambio di rotta del partito d’azione popolare

Parallelamente al voto australiano, Singapore ha visto elezioni che rappresentano un primo test per il premier Lawrence Wong, salito al governo nel 2024 dopo decenni di dominio della famiglia Lee. Il Partito d’azione popolare di Wong si appresta a conquistare 87 seggi su 97, una vittoria che ha assunto contorni più larghi del previsto. In questa tornata elettorale Wong si è allontanato dalla tradizionale cautela diplomatica di Singapore, criticando apertamente i dazi e le politiche protezioniste americane.

Un segnale regionale contro il protezionismo

Questo nuovo approccio sottolinea una tendenza regionale a mettere in discussione la pressione economica degli Stati Uniti e a evitare scelte di netta dipendenza dal modello trumpiano. Singapore, nel suo piccolo, rispecchia così un movimento più ampio nel pacifico, dove i governi cercano un equilibrio tra alleanze strategiche e indipendenza economica, optando per una gestione più misurata e pragmatica delle relazioni internazionali e commerciali.

Questi sviluppi in Australia e Singapore indicano una ridefinizione delle priorità politiche nei paesi anglosassoni e nell’area asiatica pacifica. Le elezioni del 2025 segnano un distacco da esperienze recenti caratterizzate da toni populisti e protezionisti, e aprono la strada a strategie di governo orientate alla gestione delle sfide interne e internazionali con mezzi più flessibili e meno polarizzanti.

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