Il giovane divulgatore e attore Edoardo Prati torna con un nuovo progetto teatrale che intreccia letteratura, identità e viaggio interiore. Lo spettacolo “Come è profondo il mare” prende le mosse dall’epica di Omero per esplorare temi universali come il desiderio di conoscersi e il valore delle parole. La prima replica si terrà il 26 giugno 2025 al Teatro delle Muse di Ancona, in una serata che anticipa l’edizione estiva di Lonely Planet UlisseFest.
Legami personali e riferimenti autobiografici nello spettacolo
Un elemento che rende speciale la prima rappresentazione di “Come è profondo il mare” ad Ancona riguarda la presenza in sala di una figura chiave per Edoardo Prati: il nonno paterno, originario di Fermo. L’attore ha raccontato di un certo disagio nel pensare che il parente sarebbe stato tra gli spettatori. Il nonno diventa oggetto di narrazione e ironia da parte di Prati, che coglie nel teatro l’occasione per portare sul palcoscenico un pezzo della propria storia familiare e personale.
Questo passaggio da un’esperienza intima a una dimensione pubblica sposta lo spettacolo verso territori più vivi e concreti, dove la narrazione prende corpo attraverso volti e figure reali. Il nonno diventa così simbolo di radici e memoria, ma anche di quel rapporto che attraversa il tempo, rimanendo sospeso fra affetto e distacco, complicità e scherzo leggero. Il legame con la terra d’origine si riflette nella scelta di Ancona come prima tappa del tour, città vicina ai luoghi dove la famiglia di Prati ha radici.
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Il rapporto con la letteratura e il teatro nella formazione di edoardo prati
Per Edoardo Prati il teatro rappresenta il luogo privilegiato di immedesimazione e condivisione delle storie letterarie. Cresciuto in una famiglia con una tradizione legata al mondo teatrale – il bisnonno è stato impresario per tutta la vita – ha sempre visto la domenica come una giornata da dedicare alla scena, anziché alla chiesa. Questo ambiente ha formato una sensibilità culturale rara a questa età.
Pur con un profilo da influencer culturale, Prati si definisce prima di tutto un artista e uno studente, senza cercare l’etichetta definitiva. La sua passione per gli studi classici si incrocia con la volontà di portare la letteratura fuori dai libri, facendola vivere attraverso il corpo e la voce sul palco. Non vuole spiegare o insegnare: piuttosto, offrirsi come tramite fra il testo e il pubblico.
Riflette anche sul senso della letteratura al giorno d’oggi. Non la riduce a uno strumento utile in senso pratico, ma la considera preziosa in quanto “bella”. La sua idea è che vivere consapevolmente cose inutili possa rappresentare un gesto di libertà e resistenza culturale nel mondo contemporaneo. Il teatro diventa così uno spazio in cui questa dimensione estetica si esprime appieno.
Il viaggio fra autori classici e moderni nel nuovo spettacolo di edoardo prati
“Come è profondo il mare” si costruisce come un racconto che, pur partendo da Omero, abbraccia una serie di grandi scrittori. Edoardo Prati ha raccolto le voci di Baudelaire, Joseph Conrad e Herman Melville per tracciare un percorso narrativo fatto di versi, immagini e metafore di naufragi simbolici. Con una scrittura che si fa viaggio e riflessione, lo spettacolo mette in scena un’idea di cammino che si discosta dall’immagine lineare: “Ho provato a fare una linea retta, ma ho capito che è impossibile”, ha detto l’attore in una recente intervista. Il viaggio qui si lega all’accettazione dell’incertezza e del rischio, temi che emergono nei testi di tutti gli autori citati, dove affrontare il naufragio diventa parte dell’esperienza del viaggiatore.
La scelta di partire da Omero non è casuale, perché offre una base che al contempo richiama la tradizione e apre a riflessioni più ampie sull’identità umana. Lo spettacolo si muove così su un doppio piano: la parola come strumento per raggiungere mondi interiori e al tempo stesso come veicolo di incontri con la cultura e la storia. L’incontro tra antichi testi e letture moderne costruisce una dimensione teatrale in cui passato e presente dialogano continuamente.
Differenze tra il nuovo spettacolo e il precedente cantami d’amore
“Come è profondo il mare” segna un cambiamento rispetto al precedente lavoro di Prati, “Cantami d’amore”, che aveva raccolto grande successo. Mentre il precedente spettacolo ruotava intorno a grandi classici italiani come Dante, Petrarca, Boccaccio e Tasso, con una struttura molto serrata, questa volta il registro si apre verso il comico e il leggero, pur senza rinunciare a profondità e riflessione.
Il giovane attore, nato a Rimini e studente di lettere classiche a Bologna, ha descritto il nuovo spettacolo come una commedia in cui emerge, persino, un sorriso. L’alternanza fra momenti di ironia e spunti più seri alleggerisce la narrazione e concede respiro sia al pubblico sia a chi porta sul palco testi così impegnativi. Questa scelta offre un ritmo meno serrato e favorisce una relazione diversa con la platea.
L’approdo a un tono diverso segue una crescita artistica e personale, che riflette la naturale maturazione di Edoardo Prati anche nella sua esperienza teatrale. Passare dal tragico al comico consente una rappresentazione più ampia dell’umanità che anima i personaggi e i testi scelti, senza perdere di vista i temi principali, tra viaggio e identità, stasi e movimento.
Lo spettacolo al festival ulissefest e progetti futuri
La prima data di “Come è profondo il mare” al Teatro delle Muse di Ancona anticipa l’edizione 2025 di Lonely Planet UlisseFest, in programma dal 4 al 6 luglio. Questa manifestazione, dedicata a letteratura, viaggi e cultura, accoglie il nuovo lavoro di Prati nel cartellone estivo, offrendo ampia visibilità al progetto.
L’attore ha in programma un tour che si concluderà il 13 settembre a Carrara. Parallelamente, il successo di “Cantami d’amore” non si esaurisce, visto che è previsto un ritorno in scena in autunno. Le esperienze di questi spettacoli definiscono un percorso che mescola studio accademico, passione per la letteratura e capacità di trasformare le parole in azione scenica.
La crescita artistica e le nuove esplorazioni di edoardo prati
Sul palco, Edoardo Prati vuole continuare ad esplorare, aprendosi anche a letterature diverse dal mondo classico. Confessa un interesse particolare per il Trecento italiano, giudicato da lui un momento di svolta nella storia culturale. La ricerca e la crescita personale si riflettono così nel lavoro artistico, sempre proiettato verso nuove scoperte e incontri con il pubblico.