è morto hamdi al-najjar padre del bambino adam sopravvissuto all’attacco su khan younis

è morto hamdi al-najjar padre del bambino adam sopravvissuto all’attacco su khan younis

La famiglia al-najjar colpita dall’attacco israeliano a khan younis, con la morte di hamdi e nove figli; sopravvivono adam e la madre alaa, pediatra all’ospedale nasser di gaza.
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Un bombardamento israeliano a Khan Younis, Gaza, ha distrutto la casa della famiglia al-Najjar, causando la morte di nove figli e del padre Hamdi, mentre il piccolo Adam è sopravvissuto; la madre, pediatra all'ospedale Nasser, era assente durante l’attacco. - Gaeta.it

Un grave episodio ha colpito la famiglia al-najjar durante l’attacco israeliano del 24 maggio a khan younis, sud della striscia di gaza. hamdi al-najjar, padre di adam, un bambino che era riuscito a salvarsi, è deceduto per le ferite riportate. L’evento è stato riportato dall’agenzia turca anadolu, tramite fonti dell’ospedale nasser della città.

I dettagli dell’attacco a khan younis

Il 24 maggio scorso, una serie di bombardamenti israeliani ha toccato la zona di khan younis, nel sud della striscia di gaza. Tra le abitazioni colpite c’era quella della famiglia al-najjar. L’attacco ha distrutto la casa e causato molte vittime. In particolare, nove dei figli di hamdi al-najjar hanno perso la vita durante l’assalto. Il padre aveva subito ferite gravi mentre cercava di proteggere la famiglia. La casa, al momento del bombardamento, era inoltre abitata dalla moglie di hamdi, la dottoressa pediatra alaa al-najjar, che fortunatamente non era presente in casa perché impegnata nel suo lavoro presso l’ospedale nasser di khan younis.

Il ruolo dell’ospedale nasser

Il ruolo dell’ospedale nasser è centrale in questo episodio. È lì che hamdi è stato ricoverato dopo l’attacco, e dove il suo stato di salute è stato seguito fino alla sua morte. Fonti sanitarie di questa struttura sanitaria hanno confermato il decesso avvenuto a causa delle ferite riportate, sottolineando la gravità dell’aggressione contro la famiglia.

La tragedia della famiglia al-najjar e la sopravvivenza di adam

La famiglia al-najjar ha subito una perdita enorme. Mentre nove figli sono morti nell’attacco, due membri della famiglia sono sopravvissuti. Il piccolo adam, rimasto illeso o con ferite non letali, è sopravvissuto al bombardamento. Il padre hamdi era riuscito a salvarsi ma la situazione delle sue condizioni ha poi portato al decesso. La madre, alaa al-najjar, era fuori casa in quel momento, impegnata nel suo lavoro di pediatra all’interno del nasser medical complex.

Il racconto dei sopravvissuti e dei soccorritori fa emergere la violenza dell’attacco, che ha cancellato quasi tutti i membri della famiglia.

L’immagine di adam, rimasto solo dopo il bombardamento sulla sua casa, ha attirato l’attenzione internazionale e fatto emergere la crudezza del conflitto in corso nella striscia di gaza. Il caso della famiglia al-najjar rappresenta molte storie simili nelle aree colpite da conflitti armati, dove civili e bambini pagano il prezzo più alto.

Sopravvissuti e soccorritori

La testimonianza dei soccorritori ha evidenziato come, “nonostante l’assalto, alcuni piccoli frammenti di vita rimangono, ma al costo di una tragedia difficile da dimenticare.”

Il ruolo della comunità medica e la situazione a khan younis

La presenza di alaa al-najjar come pediatra al nasser medical complex mette in luce anche il ruolo delle strutture sanitarie sotto pressione nella striscia di gaza. Ospedali come il nasser cercano di assistere una popolazione colpita da frequenti aggressioni e condizioni difficili. Le ferite di hamdi e il carico dei soccorsi agli altri civili evidenziano le difficoltà degli operatori sanitari in territorio di guerra.

khan younis resta una delle zone più colpite e la vicenda al-najjar dimostra come la popolazione civile si trovi spesso nel mezzo del conflitto. Le immagini e le notizie provenienti dagli ospedali testimoniano un’emergenza umanitaria che si protrae da anni. Le strutture sanitarie, pur sotto assedio, continuano a lavorare per curare feriti e assistere le famiglie colpite, nonostante le risorse limitate e i continui attacchi.

La tragica fine di hamdi al-najjar è dunque un’altra prova della difficile situazione umanitaria nella zona e del prezzo che famiglie come la sua devono pagare.

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