Nella provincia di Vicenza, due delle tre titolari di un asilo nido privato di Schio sono finite in arresto per presunti maltrattamenti nei confronti dei bambini affidati alla loro custodia. Le indagini, condotte dai carabinieri scledensi su disposizione della Procura di Vicenza, hanno portato all’esecuzione delle misure cautelari dopo diverse segnalazioni giunte all’arma. L’episodio getta una luce preoccupante sulle condizioni di sicurezza e tutela in strutture destinate all’infanzia.
Le segnalazioni che hanno avviato le indagini
Il punto di partenza dell’indagine sono state alcune segnalazioni rivolte ai carabinieri di Schio da parte di genitori o personale dell’asilo, che hanno evidenziato comportamenti irregolari da parte delle titolari. I militari, appena ricevute le denunce, hanno avviato accertamenti mirati sul posto, raccogliendo testimonianze e prove. Le segnalazioni riguardavano in particolare atteggiamenti violenti o trascuranti verso i bambini, condizioni incompatibili con un ambiente formativo e protettivo. Questo tipo di input ha spinto la Procura di Vicenza a coordinare l’esame delle informazioni e a predisporre verifiche più approfondite.
L’attività investigativa coordinata dalla procura di vicenza
Dopo la fase iniziale, dalla Procura è arrivato un mandato per procedere con un’indagine più puntuale. I carabinieri hanno registrato comportamenti sospetti e raccolto testimonianze dai genitori, ma anche dal personale interno all’asilo. L’indagine ha mostrato che almeno in alcune situazioni le due titolari si sarebbero rese protagoniste di atteggiamenti contrari alla legge, nei confronti dei bambini affidati alla loro cura. Il coordinamento della Procura ha orientato l’attività di verifica sulla raccolta di elementi concreti, utili a chiarire le responsabilità. Sono stati inoltre eseguiti controlli documentali e ispezioni nell’asilo per valutare la situazione generale, le condizioni dei locali e l’interazione tra operatori e piccoli ospiti.
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L’arresto in flagranza differita e le misure cautelari adottate
Nella mattinata di ieri, sulla base degli elementi acquisiti e della conferma di ulteriori episodi, i carabinieri si sono recati all’asilo con tutte le precauzioni necessarie. Le due titolari sono state arrestate in flagranza differita, misura che ha permesso di procedere con l’intervento solo dopo aver riunito prove sufficienti per la custodia cautelare. Attualmente, le due donne si trovano agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari. Il terzo titolare dell’asilo non è stato coinvolto nell’azione repressiva, ma rimane sotto osservazione. L’arresto segna un passo importante nella tutela dei minori implicati nei fatti.
Le indagini in corso e la ricostruzione dei fatti
Non si esauriscono con gli arresti le attività investigative. Le autorità continuano a lavorare per chiarire nel dettaglio i casi di maltrattamento, ricostruendo le modalità e i tempi in cui sono avvenuti gli episodi segnalati. Sono in corso interrogatori e approfondimenti per avere una visione completa degli eventi. Gli accertamenti puntano a scoprire se vi siano altri soggetti coinvolti o informazioni aggiuntive utili ad ampliare l’inchiesta. Questo passaggio sarà fondamentale per la definizione precisa delle accuse e per la messa in sicurezza dei bambini affidati a strutture simili nella zona di Schio e dintorni.