Due progetti dell’accademia di belle arti di macerata per tutelare l’acqua e il territorio marchigiano

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Il convegno “The Future of Water” a Macerata ha riunito esperti e studenti per presentare progetti di design e architettura volti a gestire e proteggere le risorse idriche nelle Marche, con particolare attenzione al fiume Misa e alla costa di Senigallia. - Gaeta.it

Sara Gatti

27 Giugno 2025

Il tema dell’acqua si fa sempre più urgente nelle Marche, terra segnata da eventi estremi legati a siccità, alluvioni e innalzamento del mare. All’ex Magazzini Rossini di Macerata, un convegno ha messo in luce come il design e l’architettura possano offrire risposte concrete per una gestione più attenta delle risorse idriche. L’Accademia di Belle Arti di Macerata ha presentato due progetti di studenti dedicati a proteggere la costa e il fiume Misa, simboli della vulnerabilità ambientale di Senigallia.

Il convegno “the future of water” e la partecipazione di esperti internazionali

Il 2025 si apre con una riflessione collettiva sulle sfide poste dall’acqua, evidenziata durante il convegno “The Future of Water – Connecting Architecture and Design for Social and Environmental Sustainability”. L’evento, ospitato a Macerata il 10 aprile, ha riunito figure di rilievo come Carlo Ratti, Stefano Mancuso e Alessandro Gazzoni. Questi esperti hanno discusso di come trasformare l’acqua da problema ambientale in risorsa capace di guidare nuove strategie urbane.

L’iniziativa è stata promossa dal Corso Magistrale in Design & Ecospaces Design, insieme al Centro Studi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e con il sostegno dell’Università degli Studi di Macerata. Tra i temi affrontati, il rapporto tra acqua, architettura e rigenerazione urbana è emerso come fulcro centrale per contrastare effetti sempre più frequenti di siccità e allagamenti.

Gli organizzatori hanno voluto concentrarsi su progetti applicativi, presentando in anteprima idee nate all’interno dell’Accademia, capaci di mettere in pratica le teorie elaborate durante il convegno. La scelta di Macerata, città dalla forte tradizione artistica e culturale, ha sottolineato come design e sostenibilità si intreccino anche in piccole realtà regionali.

Il progetto di eleonora stefanelli sulla compensazione idraulica alla foce del fiume misa

Il contributo di Eleonora Stefanelli si focalizza sulla fascia costiera a Senigallia, un’area ad alta criticità idraulica dove il fiume Misa incontra il mare. Nell’ultimo tratto del fiume, vicino al porto, si registrano episodi pericolosi causati da eventi naturali: alluvioni improvvise e risalite marine che mettono a rischio le comunità interne e la stabilità degli estuari.

Durante i sopralluoghi effettuati da Stefanelli, sono stati individuati due problemi fondamentali: l’ingrossamento del fiume durante le piogge intense e le correnti marine che ostacolano il normale deflusso dell’acqua. Questa doppia minaccia aumenta sensibilmente il rischio di esondazioni, con possibili danni a infrastrutture e abitazioni.

La risposta progettuale consiste in una vasca di compensazione circolare destinata a regolare i flussi d’acqua. La struttura, affiancata da un ponte che permette l’accesso, contiene un sistema di paratie verticali che rallentano gli apporti anomali sia dal mare che dalla terraferma. L’area verde intorno alla vasca sarà irrigata grazie a un processo di desalinizzazione, dando un valore aggiunto ambientale.

Per arginare ulteriormente le correnti marine e migliorare la tenuta del sistema, sono previste scogliere artificiali disposte lungo il perimetro. Queste barriere servono a ridurre l’impatto delle onde, a regolare il flusso idrico ed elevano la capacità di resilienza di tutta la costa. Stefanelli immagina così un posto dove l’acqua non è più solo minaccia, ma elemento di equilibrio e difesa.

La riqualificazione del ponte garibaldi e del sistema fluviale secondo il progetto di nicolò cingolani

Nicolò Cingolani, studente originario di Recanati, ha puntato l’attenzione sul Ponte Garibaldi e la fascia fluviale del Misa, elementi strategici per Senigallia. Dopo il crollo del ponte causato dall’alluvione del 2022, il progetto propone una ricostruzione che va oltre la mera funzionalità.

La nuova infrastruttura è studiata in modo da servire non solo come collegamento tra le due sponde della città, ma anche come dispositivo integrato per la gestione delle acque. Prevede una carreggiata per veicoli, una pista ciclabile e un percorso pedonale sospeso, tutti pensati per favorire modalità di spostamento più sostenibili e sicure.

Sotto la struttura, sistemi di raccolta e contenimento delle acque fluviali catturano gli eccessi durante le piogge abbondanti. L’acqua raccolta verrà convogliata verso la rete ciclabile urbana, dove sarà riutilizzata o smaltita in modo controllato, riducendo il rischio di accordi improvvisi.

Interventi di riqualificazione ambientale e natura

Il progetto include anche un ampio intervento di riqualificazione ambientale lungo l’argine. Qui è previsto un parco fluviale che si estende per tutta la zona interessata, dotato di cinque vasche di laminazione capaci di essere invase temporaneamente in caso di piene. Queste vasche agiscono come serbatoi di emergenza per contenere l’acqua in eccesso e proteggere l’area urbanizzata.

La vegetazione ripariale gioca un ruolo essenziale nel progetto. Le specie scelte tollerano diversi livelli di idratazione e contribuiscono alla depurazione naturale delle acque, oltre ad aumentare la stabilità e la biodiversità lungo il fiume.

Partecipazione istituzionale e ruolo dell’accademia di belle arti di macerata

Il convegno si è aperto con il saluto di Piergiorgio Caparucci, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Il suo intervento ha sottolineato l’importanza di aprire spazi di confronto pubblico dove arte, design e ambiente si incontrano.

Ha seguito poi la presentazione di Daniela Leoni, direttrice del Centro Studi e Ricerca dell’Accademia, che ha evidenziato la necessità di coinvolgere studenti e giovani progettisti in sfide concrete legate al territorio. La presenza di Katiuscia Cassetta, assessore alla cultura del Comune di Macerata, ha ribadito l’impegno delle istituzioni locali nel sostenere iniziative culturali e ambientali di questa portata.

Anche John Francis Mc Court, rettore dell’Università di Macerata, ha partecipato ai lavori, confermando il valore di una collaborazione stretta tra università e Accademia di Belle Arti. L’incontro ha dimostrato come discipline diverse possano mettere in campo soluzioni efficaci per problemi complessi come la gestione delle risorse idriche.

L’evento ha fatto emergere la volontà di costruire progetti che guardano al territorio in modo diretto, partendo da casi concreti come il fiume Misa e la costa di Senigallia. Qui, come in altre zone delle Marche, la sfida dell’acqua richiede risposte multidisciplinari e azioni immediate.