Un’ondata di maltempo ha colpito alcune zone del nord italia il 30 giugno 2025 provocando due vittime e interruzioni significative su strade e comuni. Tra piogge intense, frane e temperature estreme, i soccorsi hanno lavorato senza sosta per gestire emergenze e mettere in sicurezza la popolazione. I fatti principali si sono registrati in piemont-e e valle d’aosta, con ripercussioni anche in emilia-romagna, lombardia e veneto.
Tragedia a bardonecchia, l’esondazione del rio frejus che ha travolto un uomo di 70 anni
A bardonecchia, in provincia di torino, il maltempo ha causato gravi disagi e una vittima. Il rio frejus, un piccolo torrente che attraversa il paese, è uscito dagli argini nel pomeriggio di lunedi 30 giugno. Un uomo di 70 anni, che aveva appena parcheggiato il proprio furgone, è stato sorpreso da un’ondata di acqua e fango. Probabilmente ha tentato di allontanarsi dal mezzo, ma è stato travolto dalla corrente improvvisa. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per recuperare il corpo e cercare di salvargli la vita, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
L’evento ha richiamato il ricordo della frana che nel 2023 aveva già colpito bardonecchia, mettendo alla prova la resistenza del territorio e la capacità di intervento della protezione civile locale. Nel frattempo, il comune ha emesso un’ordinanza di allerta massima, vietando agli abitanti di lasciare le proprie abitazioni o mettersi in viaggio. Le strade principali, tra cui la statale e l’autostrada a32, sono state chiuse per evitare ulteriori rischi per gli automobilisti e per consentire ai soccorritori di lavorare in sicurezza.
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Nel palazzetto dello sport, attrezzato come rifugio, circa 150 bambini sono stati accolti per proteggerli dalla situazione di emergenza. I vigili del fuoco sono rimasti impegnati fino a notte fonda per rimuovere detriti e ostacoli provocati dall’esondazione e per impedire nuovi allagamenti.
La situazione critica a cogne: frane recenti isolano ancora il territorio
A cogne, in valle d’aosta, la pioggia intensa ha innescato nuove frane che hanno interrotto i collegamenti con il fondovalle. L’area aveva già vissuto un episodio simile l’anno precedente, quando la località era rimasta isolata per quasi un mese. Questa volta tre distacchi franosi sono caduti lungo le strade principali, provocando blocchi e difficoltà nel passaggio. La strada regionale 47 è risultata invasa da pietre, fango e alberi abbattuti.
Per fortuna, grazie a interventi tempestivi da parte dei vigili del fuoco e del soccorso alpino, si è riusciti ad aprire una finestra di transito già poche ore dopo gli eventi. La situazione tuttavia rimane sotto controllo con l’allerta gialla per rischio idrogeologico ancora attiva sul territorio. La riapertura completa dei collegamenti è prevista non prima di martedi, ma la priorità resta garantire la sicurezza per tutti gli abitanti e per chi deve muoversi tra borgate e il fondovalle.
Le condizioni meteo continuano a destare preoccupazione, soprattutto per la possibilità di ulteriori fenomeni di dissesto che potrebbero aggravare i danni sulle infrastrutture e complicare i soccorsi nei prossimi giorni.
Altri danni e disagi al nord: frane in veneto e caldo record a campobasso
La situazione meteorologica nella giornata del 30 giugno non si è limitata al solo settore alpino. Anche in emilia-romagna, lombardia e veneto è stata emessa un’allerta meteo di livello giallo. Nel veneto, una frana si è verificata sulla croda marcora, nelle dolomiti bellunesi. La massa di rocce caduta ha sollevato una grande nuvola di polvere che ha raggiunto san vito di cadore. Non sono stati riportati danni materiali né feriti, ma l’evento ha destato attenzione tra i residenti e le autorità locali.
In valle d’aosta, oltre agli smottamenti a cogne, un violento nubifragio ha scaricato circa 40 millimetri di pioggia mista a grandine in un’ora durante la notte. Le acque accumulate hanno provocato nuovi smottamenti nella zona tra aymavilles e chevril, invadendo la strada regionale con detriti di varia natura. I soccorsi si sono attivati rapidamente per liberare la carreggiata e assistere gli automobilisti rimasti bloccati
Caldo record a campobasso
Nel sud, a campobasso, il caldo record ha portato la città per tre giorni consecutivi ad essere inserita nella lista delle 18 città italiane con bollino rosso per temperature estreme. Una condizione che ha avuto conseguenze anche sul lavoro, come dimostra la morte di un operaio di 47 anni in un cantiere della zona. Il malore che lo ha colto risulta con alta probabilità collegato alle alte temperature che hanno colpito la regione in quei giorni.
Questi eventi meteorologici estremi confermano la fragilità di alcune aree del nostro paese sotto il peso di condizioni climatiche avverse. Le autorità rimangono impegnate a monitorare le situazioni critiche per evitare ulteriori emergenze nei prossimi giorni.