Il giornalista lucano Andrea Carcuro ha ricevuto un riconoscimento importante per il suo lavoro sul polo petrolchimico di Augusta, in Sicilia. Il suo reportage, intitolato “XTown Augusta”, ha messo a fuoco le criticità ambientali e sociali dell’area industriale siracusana, ottenendo il premio giornalistico Mario Colamartino nella categoria under 25. La cerimonia si è svolta a Corato, Bari, il 24 aprile 2025, con una giuria che ha elogiato il rigore e la forza del suo racconto. Il lavoro rappresenta un esempio di giornalismo giovane che affronta temi attuali e delicati.
Il premio giornalistico mario colamartino e la cerimonia a corato
La seconda edizione del premio Mario Colamartino, organizzata per celebrare il giornalismo d’inchiesta, ha visto tra i protagonisti il giovane caporedattore di Scomodo, Andrea Carcuro. La premiazione, tenutasi ieri nel chiostro di Palazzo Gioia a Corato, in provincia di Bari, ha messo in luce il valore del reportage “XTown Augusta”. La giuria ha sottolineato come il lavoro sia costruito su una ricerca approfondita e un uso attento delle fonti, con interviste dirette a chi vive quotidianamente gli effetti dell’industria petrolchimica.
Oltre al ricordo del giornalista a cui è dedicato il premio, la manifestazione ha voluto portare l’attenzione sulle condizioni ambientali e sociali che spesso sfuggono alla cronaca nazionale, premiando i più promettenti talenti under 25 nel giornalismo investigativo.
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Una fotografia del quadrilatero della morte
Il cuore del lavoro di Carcuro si concentra sull’area industriale che comprende i comuni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa, chiamata il “quadrilatero della morte”. Questa vasta zona industriale è una delle più grandi d’Europa ma viene riconosciuta per l’inquinamento esteso e l’impatto sanitario che grava sulla popolazione locale.
Lo studio Sentieri, condotto dall’Istituto superiore di sanità, ha già evidenziato un aumento significativo dei decessi per tumore nella zona, con tassi superiori alla media nazionale. Il reportage mette in risalto numerosi testimoni che descrivono le difficoltà di vivere in quest’area, caratterizzata da rischi ambientali e tensioni sociali.
Carcuro usa una scrittura capace di bilanciare dati scientifici con esperienze umane, facendo emergere una storia complessa e poco raccontata.
Xtown: il progetto che racconta le città-fabbrica italiane
“XTown” non è solo il titolo del reportage su Augusta, ma un progetto editoriale più ampio promosso da Scomodo, la redazione italiana composta da giornalisti under 35 più numerosa del paese. L’obiettivo è raccontare le trasformazioni in atto nelle cosiddette company town, città nate attorno a grandi impianti industriali.
Queste realtà segnano la vita di migliaia di persone, segnate da cambiamenti economici, ambientali e sociali, spesso connessi a crisi occupazionali e problemi sanitari. Dopo Augusta, la redazione ha fatto tappa in altre città simbolo di questa condizione: Piombino, Porto Marghera, Carbonia, Carrara, Fabriano.
La collaborazione con il fotografo Mattia Crocetti e il sindacato pensionati della Cgil ha arricchito il progetto di testimonianze visive e sociali, rendendolo un racconto multidimensionale delle difficoltà vissute da queste comunità.
L’importanza di un giornalismo che racconta le sfide ambientali e sociali
Il lavoro di Carcuro si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le zone industriali e i loro effetti sulla salute e sull’ambiente. L’inchiesta dimostra come il giornalismo possa diventare veicolo di una maggiore consapevolezza delle situazioni critiche che molti territori affrontano.
Non si tratta solo di numeri e statistiche, ma di vite umane sotto pressione per cause che spesso rimangono nascoste ai più. Il riconoscimento ottenuto segna un passo avanti nel fare emergere queste storie, dando voce a chi subisce le conseguenze a lungo termine di modelli produttivi obsoleti.
Il reportage invita a riflettere sulle scelte future di sviluppo industriale e sulle responsabilità di istituzioni e imprese nel tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.