Due medici di base arrestati a Locri per falsi certificati di malattia e truffa all’Inps

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Arrestati a Locri due medici per falsi certificati e truffa all’Inps. - Gaeta.it

Sara Gatti

4 Settembre 2025

Due medici di base di Locri sono finiti ai domiciliari con l’accusa di aver rilasciato certificati di malattia falsi, causando un danno all’Inps di circa 70 mila euro. L’indagine della Guardia di finanza ha scoperto un sistema di certificazioni senza visite mediche, soprattutto a favore di braccianti agricoli. L’inchiesta coinvolge decine di persone e mette in luce un grave abuso della professione medica e delle risorse pubbliche.

Medici arrestate per falso e truffa: il caso di Locri

Nel 2025 la Guardia di finanza di Locri ha arrestato Nadia Giovanna Sorbara, 62 anni, e Immacolata Iozzo, 67, entrambe medici di base. Sono accusate di falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato, per aver firmato certificati di malattia senza effettuare le visite richieste. L’ordinanza è stata firmata dal gip su richiesta della Procura di Locri, guidata dal procuratore Giuseppe Casciaro. L’inchiesta è più ampia e conta 144 indagati.

I certificati firmati dalle due dottoresse attestavano periodi di malattia anche molto lunghi, quasi sempre a favore di braccianti agricoli, molti dei quali già con attestazioni precedenti. L’indagine è partita dalla denuncia di un cittadino e ha svelato un sistema che funzionava senza alcun controllo medico, con un uso distorto della professione sanitaria.

Un giro di 144 indagati e un sistema collaudato di certificati falsi

L’indagine della Guardia di finanza è scattata proprio grazie alla segnalazione di un cittadino e ha ricostruito un quadro complesso. Sono 144 gli indagati, tra cui un terzo medico, Alba Sorbara, 53 anni, sorella di Nadia Giovanna. Per lei è stata respinta la richiesta di arresto, ma è indagata per aver favorito l’emissione di certificati falsi.

Il sistema permetteva ai braccianti agricoli di assentarsi dal lavoro per malattia, presentando certificati falsi e senza visite mediche. Spesso i documenti venivano prodotti in serie, seguendo periodi di malattia continui, senza alcun accertamento clinico. Così si ottenevano indebitamente le indennità di malattia dall’Inps.

L’inchiesta mette in evidenza un problema serio: i medici hanno abusato della loro responsabilità, diventando complici di una truffa ai danni del sistema pubblico con conseguenze negative per la sicurezza sociale e il funzionamento del welfare.

Il peso della frode sul welfare e la sanità pubblica

Il danno stimato per lo Stato è di circa 70 mila euro, pagati indebitamente dall’Inps. Le frodi sulle certificazioni mediche sono un problema serio per la tenuta del sistema previdenziale, soprattutto in zone come la Locride, dove il lavoro agricolo è diffuso e richiede controlli attenti per certificare la reale condizione dei lavoratori.

Le autorità hanno intensificato i controlli sulle frodi sociali, adottando strumenti digitali per verificare l’autenticità dei certificati e limitare gli abusi. Questo caso conferma quanto sia importante mantenere alta la guardia per proteggere le prestazioni sociali e garantire che i soldi vadano solo a chi ne ha diritto.

Il coinvolgimento di medici pubblici in questi episodi è un campanello d’allarme: mina la fiducia nei servizi sanitari e nel bene comune. Le indagini proseguono per chiarire il ruolo di tutti gli indagati e ricostruire la rete di responsabilità dietro questa vicenda.