La notte scorsa sono iniziate le ricerche di due escursionisti statunitensi scomparsi lungo l’anello delle Dolomiti friulane, area montuosa nota per i suoi percorsi impegnativi. I due erano partiti al mattino, ma non hanno raggiunto la meta prenotata in rifugio.
La partenza e la scomparsa dei due escursionisti nelle Dolomiti Friulane
I due escursionisti americani erano partiti intorno alle 8.30 di ieri mattina dal Rifugio Flaiban Pacherini con l’obiettivo di raggiungere il Rifugio Pordenone, a Cimolais . Avevano prenotato il pernottamento in questo secondo rifugio, che però non hanno raggiunto. I gestori del Rifugio Pordenone, notando la loro assenza, hanno allertato le autorità locali. Da quel momento è scattata la mobilitazione per cercare di rintracciare i due dispersi.
La zona è caratterizzata da sentieri spesso impegnativi, soprattutto in presenza di condizioni meteo variabili. Al momento della partenza non risultavano condizioni particolarmente avverse, ma la mancata presenza ai controlli ha destato preoccupazione tra gli operatori del rifugio. La segnalazione tempestiva ha permesso di avviare rapidamente le operazioni di ricerca.
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L’attività notturna delle ricerche e il coinvolgimento degli elicotteri
Le ricerche sono iniziate la notte scorsa, poco dopo la segnalazione, con l’intervento dell’elisoccorso regionale in assetto notturno. È stato impiegato anche un elicottero dell’Aeronautica militare, anch’esso attrezzato per operazioni notturne. Questi mezzi hanno sorvolato e perlustrato i bivacchi lungo il percorso previsto dai due escursionisti.
I sorvoli hanno coperto diverse aree frequentate, con particolare attenzione ai punti di sosta e alle zone rocciose dove i dispersi potrebbero essersi rifugiati. L’attività, però, non ha ancora prodotto risultati. Il buio ha reso più difficile la localizzazione, senza tracce o contatti fino alle 3 del mattino.
Proseguono le ricerche all’alba con squadre a Terra e supporto aereo
Con l’arrivo dell’alba, le ricerche hanno ripreso con il decollo di un elicottero civile. Il velivolo ha trasportato sul territorio squadre specializzate del Soccorso alpino provenienti dalle stazioni di Forni di Sopra e della Valcellina. In totale, sette gruppi di soccorritori si sono mossi a piedi per esplorare vaste aree montane.
Le squadre a terra si concentrano su sentieri e zone considerate pericolose per escursionisti in difficoltà o disorientati. I vigili del fuoco collaborano con il Soccorso alpino per coprire un’area più ampia. Vista la conformazione del territorio, l’attività a piedi è fondamentale per raggiungere punti non accessibili agli elicotteri a bassa quota.
La ricerca combinata tra mezzi aerei e squadre a terra è essenziale in situazioni come questa, dove il fattore tempo è determinante. Le operazioni proseguiranno fino a eventuali riscontri positivi. La zona resta sotto stretta osservazione da parte delle forze impegnate nel soccorso.