Due droni abbattuti vicino alle basi dei peshmerga in iracheno nel momento della deposizione delle armi del pkk

Due droni abbattuti vicino alle basi dei peshmerga in iracheno nel momento della deposizione delle armi del pkk

Due droni sono stati abbattuti nelle zone controllate dai peshmerga in Iraq vicino a Sulaymaniyah e Kirkuk, durante il delicato processo di disarmo del PKK nella regione autonoma del Kurdistan.
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Due droni sono stati abbattuti nelle aree controllate dai peshmerga curdi in Iraq durante la delicata fase di disarmo del PKK, evidenziando tentativi di sabotaggio e la necessità di controllo dello spazio aereo per garantire la sicurezza nella regione. - Gaeta.it

Due episodi con droni sono stati registrati nelle zone controllate dai peshmerga curdi in iracheno nella notte tra giovedì e venerdì. Le autorità locali hanno confermato l’abbattimento di due velivoli senza pilota che si sono avvicinati alle postazioni dei combattenti curdi. La notizia arriva in un momento delicato, con il pkk che si preparava a deporre le armi in una cerimonia ufficiale prevista proprio per quel periodo nella regione autonoma del Kurdistan.

Abbattimento del drone vicino al comando di sulaymaniyah

Il primo drone ha sorvolato le postazioni dei peshmerga a Sulaymaniyah intorno alle 22:45 ora locale, ovvero le 21:45 in Italia. Il generale di brigata Ahmed Latif, portavoce della 70ª unità dei peshmerga, ha riferito che il velivolo è stato intercettato e distrutto in un’area disabitata, evitando così vittime o danni materiali. L’intervento rapido ha impedito che il drone potesse raggiungere il cuore del comando.

L’episodio ha provocato un’allerta tra le forze curde, già impegnate nella delicata operazione di disarmo del pkk. La modalità con cui si è svolto l’attacco, a notte fonda e in un luogo strategico, indica un tentativo di intimidazione o sabotaggio proprio nel momento più cruciale del processo di pacificazione.

Secondo drone carico di esplosivi abbattuto nella provincia di kirkuk

La mattina seguente, all’1:35 ora locale , un secondo drone è stato abbattuto vicino a Altun Kupri, una zona nella provincia di Kirkuk dove sono dislocati altri reparti di peshmerga. Le forze di sicurezza del servizio antiterrorismo del Kurdistan hanno dichiarato che il velivolo era carico di esplosivi, potenzialmente pronto a colpire le postazioni curde. Anche in questo caso non si sono registrate vittime o danni significativi.

Questo secondo episodio conferma come le tensioni nella regione continuino a manifestarsi con atti di violenza tecnologica, nonostante la recente decisione del pkk di consegnare le armi. L’abbattimento del drone ha dimostrato la prontezza delle forze di sicurezza nel frenare tentativi di attacco sofisticati, in una zona che storicamente ha visto numerosi scontri tra varie fazioni.

Il contesto della cerimonia di disarmo del pkk nella regione autonoma del kurdistan

Questi eventi sono avvenuti in prossimità della cerimonia durante la quale i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan avrebbero dovuto iniziare la deposizione delle armi nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Questo passaggio era atteso come un passo importante verso la riduzione delle tensioni nell’area.

L’azione dei droni, in quella finestra temporale, ha gettato un’ombra sui negoziati di pace, alimentando timori di sabotaggi o di gruppi contrari a questo processo. Le autorità curde hanno sottolineato che operazioni di questo tipo possono compromettere gli sforzi per stabilire stabilità e sicurezza nella zona, ma hanno anche mostrato determinazione nel continuare la fase di derimazione nonostante gli ostacoli.

Controllo dello spazio aereo come esigenza cruciale

Le due azioni contro i droni, avvenute in due siti diversi ma collegati dalla presenza delle forze peshmerga, dimostrano come il controllo dello spazio aereo diventi una questione cruciale anche nelle aree di conflitto irachene. Il materiale ritrovato e le modalità di intervento confermano che si tratta di una strategia mirata a ostacolare un momento delicato nella riduzione delle armi e delle violenze, mettendo l’accento sulla necessità di una vigilanza continua e di sistemi di difesa aggiornati nell’area.

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