Due arresti in val di non per 24 furti tra maggio e ottobre 2023, operazione dei carabinieri di cles

Due arresti in val di non per 24 furti tra maggio e ottobre 2023, operazione dei carabinieri di cles

In Trentino, i carabinieri di Cles hanno arrestato due albanesi responsabili di 24 furti in val di Non tra maggio e ottobre 2023, grazie all’indagine “Insolent” e alla collaborazione con altre compagnie.
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In Trentino, i carabinieri di Cles hanno arrestato due albanesi responsabili di una serie di furti in abitazioni isolate della Val di Non, grazie a un’indagine che ha combinato analisi di video, tabulati telefonici e controlli sul territorio. - Gaeta.it

In Trentino, i carabinieri della compagnia di Cles hanno fermato due albanesi, ritenuti responsabili di una serie di furti compiuti tra maggio e ottobre 2023 in val di Non. L’operazione mette fine a un’indagine che si è concentrata su una banda itinerante che ha colpito soprattutto case isolate in diversi comuni della zona. Scopriamo i dettagli degli arresti e come sono state condotte le indagini.

La vasta ondata di furti in val di non: numeri e territori colpiti

Tra maggio e fine ottobre 2023, i carabinieri trentini hanno registrato 24 reati predatori attribuiti a un gruppo composto da cittadini albanesi. Le accuse riguardano 23 furti o tentati furti in abitazione e un furto di autovettura. I furti si sono concentrati in 11 comuni della val di Non, con una predilezione per case isolate, facili obiettivi per i malviventi.

I comuni maggiormente colpiti

Ville d’Anaunia è stato il comune più bersaglio della banda, con sei colpi documentati, seguito da Predaia con quattro. Amblar Don, Romeno, Borgo d’Anaunia e Novella hanno subito due furti ciascuno, mentre Campodenno, Denno, Livo, Contà e Sarnonico sono stati vittime di almeno un episodio ciascuno.

Il bottino complessivo si aggira attorno ai 100.000 euro. I ladri si sono portati via denaro, gioielli in oro e, in un’occasione, buoni fruttiferi. In otto casi però, l’azione è stata interrotta dalla presenza delle persone o dall’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno messo in fuga la banda senza bottino.

Tra gli episodi contestati spicca il furto di un suv a Vigo di Ton. I ladri hanno rubato il veicolo per fuggire dopo aver completato più raid in abitazioni vicine. Questo indica non solo la presenza di una banda ben organizzata, ma anche una capacità di reazione rapida per evitare la cattura.

L’indagine “insolent”: tecniche investigative e collaborazione tra compagnie

L’operazione che ha portato agli arresti è frutto di un’indagine denominata “Insolent”, affidata al nucleo operativo della compagnia di Cles e coordinata dal comando provinciale Carabinieri di Trento. Gli investigatori hanno esaminato una grande quantità di materiale raccolto per documentare l’attività della banda.

Sono state analizzate ore e ore di filmati provenienti da telecamere pubbliche e private posizionate in tutta la val di Non. Questi video hanno fornito immagini chiave per identificare i sospettati e ricostruire le modalità delittuose.

Strumenti chiave dell’indagine

Un altro strumento cruciale è stata l’analisi incrociata di numerosi tabulati telefonici. Grazie a questo, i carabinieri hanno potuto delineare gli spostamenti del gruppo e i contatti tra i componenti mentre programmavano o eseguivano i furti.

Parallelamente, le pattuglie in divisa e in borghese hanno aumentato la presenza sul territorio. Auto civetta, per sorprendere i ladri sul fatto, si sono affiancate ai servizi tradizionali, spingendo il gruppo a commettere meno furti o a fuggire anzitempo.

L’aiuto delle compagnie di Borgo Valsugana e Genova Sampierdarena è stato decisivo nella fase esecutiva, coordinando arresti simultanei per evitare fughe o reazioni da parte degli indagati.

Conseguenze e controlli in corso: altre posizioni sotto esame

Le misure cautelari eseguite riguardano due cittadini albanesi. Resta aperta un’indagine su altre persone potenzialmente coinvolte. Al momento non sono stati forniti dettagli aggiuntivi su altri sospetti, ma gli accertamenti proseguono.

L’azione dimostra come un lavoro concentrato sull’analisi di dati concreti e il controllo diretto del territorio possa smantellare reti dedite a reati contro il patrimonio anche in zone rurali e montane.

Lo sforzo continuato della compagnia di Cles si rivolge ora anche alla prevenzione, con controlli intensificati per tutelare i cittadini che vivono in case isolate, spesso le vittime preferite di questi criminali. Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione, specialmente in presenza di segnali o sospetti di nuove attività illecite.

Questo lavoro mostra come la collaborazione tra reparti e l’uso combinato di strumenti tradizionali e tecnologici siano una risposta efficace contro bande di ladri itineranti, capaci di agire in più territori e ricercate per reati gravi.

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