Droga nascosta in un contenitore destinata a un detenuto arrestato un uomo vicino al carcere di Ariano Irpino

Droga nascosta in un contenitore destinata a un detenuto arrestato un uomo vicino al carcere di Ariano Irpino

Un uomo arrestato nella casa circondariale di Ariano Irpino per aver nascosto droga in un doppio fondo destinata al figlio detenuto; la polizia penitenziaria conferma l’efficacia dei controlli antinarcotici.
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Un uomo è stato arrestato alla casa circondariale di Ariano Irpino per aver tentato di introdurre droga nascosta in un contenitore destinata al figlio detenuto, grazie a un controllo della polizia penitenziaria. - Gaeta.it

Un controllo svolto nella casa circondariale di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, ha portato all’arresto di un uomo che trasportava droga destinata al figlio detenuto. La scoperta è avvenuta durante le verifiche d’ingresso che precedono i colloqui con i detenuti. La Polizia penitenziaria ha individuato una sostanza stupefacente nascosta all’interno di un contenitore di plastica.

Il ritrovamento della droga nel doppio fondo di un contenitore

L’attenzione degli agenti della Polizia penitenziaria si è concentrata su un contenitore di plastica per alimenti che presentava caratteristiche particolari. All’interno, infatti, è stato individuato un doppio fondo costruito per nascondere la droga. I controlli preventivi sono svolti regolarmente prima dei colloqui, ma questa volta hanno permesso di intercettare la sostanza che altrimenti sarebbe entrata nel carcere.

Il doppio fondo mostrava una lavorazione studiata con cura per evitare controlli superficiali. L’uomo, arrivato per incontrare il figlio detenuto, aveva nascosto la droga con l’intenzione di farla passare inosservata. Il ritrovamento dimostra l’efficacia dei controlli nei penitenziari, che mirano a impedire il traffico di sostanze vietate all’interno delle strutture carcerarie.

L’arresto e la misura cautelare eseguita nella stessa struttura

L’uomo è stato subito fermato e arrestato dalla Polizia penitenziaria della casa circondariale di Ariano Irpino. A riportare la notizia è Stefano Sorice, sindacalista Uilpa, che ha fornito dettagli sull’intervento. L’indagato, genitore del detenuto destinatario della droga, ha ricevuto una misura cautelare di custodia in carcere.

La misura è stata disposta nello stesso istituto in cui si trova il figlio, così da garantire la sorveglianza diretta e impedire ulteriori tentativi di comunicazione o introduzione di sostanze vietate. La decisione si basa sui rischi che comporta l’introduzione di droga nel penitenziario, sia per la sicurezza interna che per la salute dei detenuti.

Le difficoltà nella lotta al traffico di droga nei penitenziari italiani

L’episodio di Ariano Irpino rappresenta un esempio dei problemi che le forze dell’ordine devono gestire quotidianamente nei penitenziari italiani. La lotta alla droga è complessa per via delle modalità con cui persone esterne cercano di introdurre sostanze proibite, spesso sfruttando oggetti comuni o tecniche nascoste come il doppio fondo.

I controlli effettuati prima dei colloqui sono fondamentali per intercettare questi tentativi. Lo staff di sicurezza deve rimanere sempre vigile, considerando che il traffico di droga vicino e all’interno delle carceri alimenta tensioni e pericoli tra i detenuti. Ogni intervento come questo crea ostacoli a chi vuole aggirare le regole, ma la situazione rimane delicata.

Strategie e collaborazioni per migliorare il controllo

I responsabili della sicurezza puntano a mantenere i presidi molto stretti e a potenziare sia l’addestramento del personale sia i mezzi tecnici di controllo. Anche la collaborazione con i sindacati come Uilpa aiuta a rendere più incisive le azioni sul territorio carcerario. Recentemente, più casi simili hanno portato a una revisione delle procedure per aumentare l’efficacia dei controlli.

La scoperta e l’arresto nel carcere di Ariano Irpino testimoniano l’impegno continuo contro il contrasto della diffusione di droga, un problema che tocca da vicino sia la vita dentro il carcere che l’ordine pubblico nel territorio circostante. Gli esiti di queste operazioni dipendono spesso dal lavoro attento e dalla prontezza degli agenti di polizia penitenziaria.

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