Dossier di Legambiente sulla gestione dell'acqua in Basilicata evidenzia inefficienze negli invasi e proposte di tutela territoriale

Dossier di Legambiente sulla gestione dell’acqua in Basilicata evidenzia inefficienze negli invasi e proposte di tutela territoriale

Legambiente Basilicata evidenzia inefficienze e inquinamento negli invasi, soprattutto nel lago del Pertusillo, e propone soluzioni sostenibili per migliorare la gestione e il monitoraggio delle risorse idriche regionali.
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Il rapporto di Legambiente Basilicata evidenzia inefficienze negli invasi regionali, criticità nella qualità e gestione delle acque, e propone interventi sostenibili per un uso più responsabile delle risorse idriche. - Gaeta.it

Un recente rapporto di Legambiente Basilicata ha analizzato la situazione delle risorse idriche nella regione, sottolineando problemi di efficienza negli invasi e mettendo in luce la necessità di interventi per un uso più oculato dell’acqua. Il dossier si inserisce nel contesto della ventesima edizione di “Goletta Laghi”, evento che da anni monitora la qualità delle acque interne in Italia, e rappresenta una fotografia attuale sulle criticità idriche e sulle possibili strade per una gestione più sostenibile.

Stato attuale degli invasi in basilicata

Il dossier di Legambiente Basilicata descrive una situazione preoccupante riguardo gli invasi presenti sul territorio regionale. Queste grandi opere idrauliche, fondamentali per la raccolta e la distribuzione dell’acqua, risultano progressivamente meno efficienti. In particolare, la capacità di accumulo e la funzionalità degli invasi risentono di una manutenzione insufficiente e di problemi strutturali che ne limitano il potenziale.

Il presidente di Legambiente Basilicata, Antonio Lanorte, ha evidenziato come il dibattito pubblico e politico si focalizzi quasi esclusivamente su interventi di carattere infrastrutturale, come nuovi invasi o adduttori, considerati a volte come l’unico rimedio possibile alla crisi idrica. “Questo approccio rischia di trascurare le dimensioni più ampie del problema, come la gestione delle risorse e la tutela dei bacini,” limitandosi a cercare soluzioni a breve termine.

In assenza di un ampio monitoraggio e di una valutazione continua, gli invasi rischiano di perdere capacità di stoccaggio o di essere inutilizzati quando servirebbero. La scarsità d’acqua nei bacini ha già cominciato a manifestarsi, e questo rende urgente interventi che vadano oltre il semplice incremento delle capacità idriche, ma che puntino a una gestione più intelligente e responsabile.

Dettagli sulle inefficienze rilevate

Le problematiche principali emergono soprattutto dalla carenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, che genera cali nelle prestazioni. Inoltre, la sedimentazione degli invasi riduce gradualmente il volume utile di accumulo.

Il monitoraggio del lago del pertusillo e i limiti riscontrati

Uno dei punti più significativi del dossier riguarda il monitoraggio effettuato sul lago del Pertusillo, uno dei principali invasi della regione. Secondo i dati raccolti, nelle tre aree di controllo sono stati riscontrati limiti relativi alla presenza di idrocarburi e azoto. Questi inquinanti danno segnali di criticità per la qualità dell’acqua e rappresentano un problema ambientale da non sottovalutare.

Altro aspetto evidenziato riguarda la grave carenza idrica che interessa il lago. La capacità di accumulo dell’invaso si è ridotta notevolmente, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico per diverse attività, soprattutto agricole. La riduzione del livello dell’acqua del lago è legata a diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche, ma anche a una gestione che non soddisfa le esigenze di conservazione previste.

L’importanza del monitoraggio continuo

Il controllo continuo sullo stato delle acque è fondamentale per prevenire ulteriori peggioramenti e per regolare l’uso dell’acqua in modo più equilibrato. Il monitoraggio chiarisce la presenza di contaminanti, ma al tempo stesso mette in luce la necessità di politiche che favoriscano il recupero dell’equilibrio idrico.

Proposte di legambiente per una gestione sostenibile delle risorse idriche in basilicata

Nel dossier Legambiente Basilicata ha illustrato una serie di proposte mirate al risparmio e alla tutela dell’acqua. Tra le principali iniziative c’è la diffusione dell’irrigazione di precisione, che consente di dosare l’acqua in modo puntuale, limitando sprechi e saturazione e migliorando le rese in agricoltura.

Un altro suggerimento riguarda il riutilizzo delle acque reflue depurate in ambito agricolo. Questa pratica, già adottata in altre realtà italiane, può contribuire a ridurre il prelievo di acqua potabile dai bacini naturali e limitare l’impatto ambientale.

Legambiente indica inoltre l’importanza di orientare la produzione agricola verso colture meno esigenti in termini di acqua, e di adottare tecniche agronomiche che incrementino la sostanza organica del suolo. Questi interventi migliorano la capacità del terreno di trattenere umidità, riducendo la necessità di irrigazione.

Le proposte puntano così a un cambiamento culturale, oltre che tecnico, che passa per un uso calibrato e responsabile delle risorse idriche. “Si tratta di un percorso che coinvolge agricoltori, istituzioni e cittadini,” per ridurre la pressione sulle risorse naturali.

Iniziative tecniche e culturali

La combinazione di innovazione tecnologica e consapevolezza collettiva rappresenta un approccio integrato per la gestione sostenibile dell’acqua in Basilicata.

Carenze nel monitoraggio dei corsi d’acqua e impatti sul piano di tutela acque

Il dossier denuncia una lacuna storica nella gestione delle acque in Basilicata: la scarsità di dati e il monitoraggio insufficiente su fiumi e corsi d’acqua. Molti di questi corpi idrici sono poco conosciuti nella loro quantità e qualità e a volte non vengono nemmeno classificati ufficialmente sotto il profilo ambientale.

Questa situazione ostacola la possibilità di definire un Piano di tutela delle Acque aggiornato e coerente con le reali condizioni del territorio. L’assenza di informazioni consolidate impedisce di pianificare interventi mirati e di controllare efficacemente le risorse idriche.

Il presidente di Legambiente Basilicata ha sottolineato che questa carenza riguarda buona parte della regione e da tempo si manifesta come un limite strutturale alla gestione ambientale. “Senza un quadro chiaro e dettagliato, ogni iniziativa rischia di essere inefficace o mal calibrata.”

Dati affidabili per la gestione idrica

Avere dati affidabili è essenziale non solo per la conservazione delle acque ma anche per la sicurezza delle comunità e delle attività economiche che da queste dipendono. L’aggiornamento e la raccolta sistematica di informazioni devono diventare una priorità per superare l’empasse attuale.

Le problematiche emerse dal dossier confermano la necessità di adottare misure immediate e di lungo respiro, non solo aumentando le infrastrutture ma migliorando il controllo e la gestione delle risorse idriche sul territorio lucano.

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