Nella notte tra ieri e oggi, un incendio è divampato in un appartamento di viale Abruzzi a milano causando la morte di una donna di 48 anni. Le fiamme si sono propagate rapidamente e hanno coinvolto anche le abitazioni adiacenti. I vicini hanno vissuto momenti di panico e terrore. La vittima, secondo le prime ricostruzioni, si è gettata dal quarto piano nel tentativo di sfuggire alle fiamme.
Il racconto della vicina: urla e fiamme visibili dall’appartamento accanto
Simona Lomolino, che abita accanto all’edificio interessato dall’incendio, ha descritto la notte come sconvolgente. È stata svegliata dalle urla lancinanti della donna intrappolata tra le fiamme. Dal suo appartamento ha potuto vedere chiaramente il rogo e la signora. La paura e il trauma derivanti dall’esperienza sono evidenti nel suo racconto. Le urla e le fiamme hanno riempito il silenzio della notte facendo capire subito la gravità della situazione.
I residenti della zona hanno vissuto attimi di grande tensione, alcuni sono scesi in strada spaventati mentre altri hanno cercato di aiutare l’anziana. La presenza delle fiamme ha reso difficile qualsiasi intervento immediato. L’edificio è stato rapidamente evacuato e le forze dell’ordine sono intervenute sul posto nei minuti successivi. Nonostante i soccorsi, la donna non ce l’ha fatta. Le indagini sono in corso per chiarire le cause dell’incendio.
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La testimonianza di chi abitava sopra l’appartamento in fiamme: paura e fuga urgente
Maria Bono abitava nell’appartamento sopra a quello dove è scaturito l’incendio. La sua casa è stata resa inagibile a seguito delle fiamme che si sono propagate ai piani superiori. La notte per lei è stata un vero incubo. Mentre guardava la televisione ha sentito le urla e ha affacciato alla finestra per rendersi conto dell’accaduto. Ha immediatamente svegliato il marito, insieme sono fuggiti per mettersi in salvo.
Questa testimonianza mette in luce l’improvviso disagio che ha colpito gli abitanti dell’edificio. Maria si dice ignara di liti o dissapori che potessero generare l’incendio. La paura ha dominato ogni altra sensazione, lasciando spazio solo alla reazione immediata per sottrarsi al pericolo. La loro testimonianza aiuta a capire quanto le fiamme abbiano compromesso la vivibilità di quel piano, costringendo la famiglia a lasciare temporaneamente l’abitazione.
La famiglia della vicina scampata al pericolo: momenti di tensione e riflessioni sui rapporti di vicinato
Il marito di Maria Bono ha raccontato la sua esperienza durante la fuga dall’incendio. Grazie all’allarme della moglie, è riuscito a evitare di restare preso dalle fiamme. Si sono protetti con un fazzoletto per limitare il fumo e sono usciti in fretta dall’appartamento. La coppia conosceva di vista la donna morta, con la quale si scambiavano saluti e qualche parola ogni tanto.
Il pensiero del figlio della vittima, che in quel momento si trovava lontano, ha amplificato la tragedia. Se il ragazzo fosse stato in casa, le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi. I vicini riflettono sul caso, senza riferire sospetti o tensioni evidenti con la vittima. La loro testimonianza disegna un quadro di vicinato tranquillo ma scosso dalla tragedia improvvisa.
Le autorità proseguono le indagini per accertare i motivi dell’incendio e escludere eventuali cause dolose. Nel frattempo, gli abitanti dell’edificio colpito stanno gestendo le difficoltà legate all’inagibilità di alcune abitazioni e tentano di tornare pian piano alla loro routine quotidiana.