La vicenda di rosa vespa, accusata di aver rapito una neonata fingendo di essere incinta, continua a far discutere. Il caso risale al 21 gennaio 2025 e ha avuto un forte impatto sulla famiglia della piccola e sulla comunità locale. A distanza di mesi, la donna ha ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico, una decisione che ha suscitato reazioni forti, soprattutto da parte dei genitori della bimba.
La posizione del marito e l’inchiesta sulla clinica
Inizialmente era stato arrestato anche il marito di rosa vespa. Durante il primo interrogatorio, gli inquirenti hanno però stabilito che l’uomo era ignaro del piano della moglie. La sua posizione, quindi, si avvia verso l’archiviazione. L’uomo non avrebbe avuto alcuna partecipazione o conoscenza del rapimento.
Rimane invece aperto un secondo filone di indagine che riguarda la clinica dove si è verificato il fatto. Le autorità hanno avviato accertamenti sulla sicurezza e sull’organizzazione della struttura sanitaria. L’ipotesi è che la clinica non abbia garantito adeguate condizioni per la sicurezza dei pazienti e dei neonati. Le verifiche saranno fondamentali per stabilire eventuali responsabilità e prevenire casi analoghi in futuro.
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Il rapimento del neonato e la falsa gravidanza
Il 21 gennaio rosa vespa ha messo in atto un piano che ha scosso l’opinione pubblica. Dopo aver finto una gravidanza, si è introdotta in una clinica dove è nata una bambina. Al momento del parto, ha sottratto la neonata, presentandola più tardi come se fosse sua. Per coprire il tutto ha addirittura organizzato una festa in casa, coinvolgendo familiari e amici, e ha presentato la bimba al mondo come un maschietto. Il gesto ha lasciato attoniti i veri genitori, che hanno vissuto mesi di angoscia e incertezza.
La messa in scena di rosa vespa si è protratta per settimane, fino a quando non sono scattate le indagini. Le autorità hanno rapidamente avviato le procedure per accertare la verità e recuperare la neonata, restituendola alla famiglia biologica. Il rapimento improvviso ha evidenziato falle nei controlli della struttura sanitaria, che saranno oggetto di approfondimenti giudiziari.
La posizione giudiziaria di rosa vespa e i domiciliari
Dopo sei mesi di detenzione in carcere, rosa vespa ha ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico. La richiesta era stata presentata dal suo legale, che ha sottolineato l’assenza di motivi di sicurezza che giustificassero la permanenza in carcere. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto l’istanza, aprendo un nuovo capitolo processuale per la donna.
I genitori della piccola hanno definito “inammissibile” questa decisione. La vicenda del rapimento ha lasciato solchi profondi in chi ha subito la sottrazione della figlia ne appena nata. Nel frattempo le indagini sono chiuse e il processo è già fissato per il 25 settembre. La nuova fase giudiziaria dovrà chiarire tutti gli aspetti del caso, anche alla luce delle argomentazioni difensive.