Un gruppo di volontarie ha confezionato a mano una serie di turbanti colorati, morbidi cuscini e shopper da donare ai pazienti del reparto oncologico dell’ospedale Murri di Fermo. Questi oggetti vivaci e pensati per offrire conforto sono stati realizzati nel laboratorio “Infinitæ CreAzioni”, un luogo che ha raccolto persone impegnate a trasformare abilità manuali in gesti di solidarietà.
Il laboratorio infinitæ creazioni e la genesi del progetto
Il laboratorio “Infinitæ CreAzioni” si è svolto per diversi mesi ospitando una rete di donne volontarie che si sono dedicate alla creazione manuale di oltre cento pezzi unici. Cappellini colorati, cuscini morbidi e borse shopper hanno preso forma tra cuciture pazienti e combinazioni di tessuti, andando oltre il semplice manufatto. Il progetto è nato con l’obiettivo di esprimere attenzione e vicinanza verso chi affronta la malattia, offrendo piccoli simboli di conforto che parlano anche senza parole.
Molte donne si sono ritrovate in questo spazio per dare vita a questi oggetti, cucendo passo dopo passo e condividendo momenti di collaborazione. L’ambiente del laboratorio ha rappresentato un punto d’incontro dove manualità e solidarietà si sono fuse. Questo progetto ha visto la collaborazione di diverse realtà locali, tra cui il Centro Sociale San Marco e il Circolo Ricreativo Bocciofila Castiglionese, che hanno supportato e ospitato le attività. Simona Romagnoli ha guidato le volontarie, portando pazienza, professionalità e passione nel percorso di creazione, diventando un punto di riferimento per tutte.
Leggi anche:
La consegna degli oggetti e il coinvolgimento delle associazioni
La consegna dei manufatti è avvenuta giovedì mattina nella sala di attesa del reparto di oncologia dell’ospedale Murri. Alla cerimonia hanno partecipato la presidente dell’associazione Infinitæ, Rachele Zeppilli, e la presidente di Noi per l’Oncologia Fermana , Micaela Vitarelli. Quest’ultima ha ricevuto il materiale per poterne curare la distribuzione diretta ai pazienti.
Presenti anche il primario del reparto, dottor Renato Bisonni, e la psiconcologa dottoressa Barbara Esperide, oltre a rappresentanti delle realtà sociali che hanno contribuito a ospitare il laboratorio. Il dottor Bisonni ha sottolineato l’importanza delle associazioni Infinitæ e Anpof per l’aiuto concreto e la vicinanza offerta a chi si trova a vivere momenti difficili per la salute.
Si è trattato di un momento intenso, che ha rappresentato la conclusione di un percorso iniziato lo scorso autunno. L’atto di consegnare quegli oggetti fatti a mano e con attenzione è stato molto più di una semplice donazione: è una forma tangibile di sostegno e cura rivolta ai pazienti che spesso affrontano la malattia con limitate energie, ma tanto coraggio.
Il valore simbolico dei turbanti e dei cuscini
I turbanti colorati e i cuscini rappresentano un segno concreto di sostegno, capace di accompagnare i pazienti in momenti delicati. Per alcune persone che hanno subito trattamenti oncologici, indossare un turbante è un modo per sentirsi più a proprio agio con il proprio corpo, riducendo l’impatto emotivo della perdita dei capelli.
I cuscini, invece, sono studiati per garantire maggiore comfort e alleviare i dolori fisici tipici di chi affronta la terapia oncologica. Sono morbidi, leggeri e adattabili, pensati per dare sollievo durante le lunghe giornate in ospedale.
Anche le shopper si inseriscono in questo quadro di supporto, offrendo un aiuto pratico per trasportare effetti personali o medicinali. Ogni pezzo reca l’impronta del lavoro manuale ed emotivo delle volontarie, che hanno dedicato tempo e attenzione a questa iniziativa.
Questi oggetti portano con sé una carica simbolica che va oltre la loro funzione materiale, parlano di cura, solidarietà e vicinanza, diventando strumenti che accompagnano i pazienti in un percorso difficile.
La sinergia tra associazioni e ospedale
La collaborazione tra Infinitæ, Anpof, il reparto oncologico e le associazioni locali ha dato corpo a un progetto di supporto concreto. Grazie a questa rete i manufatti sono stati creati e consegnati in modo coordinato, permettendo un passaggio diretto tra chi dona e chi riceve.
Il ruolo dell’ospedale Murri di Fermo è stato fondamentale nel facilitare la distribuzione degli oggetti e nel sostenere l’iniziativa in un contesto clinico. L’attenzione del personale medico e della psiconcologa verso questo tipo di supporto dimostra la sensibilità con cui l’ospedale si avvicina al trattamento integrale della persona.
Le associazioni del territorio, incubatrici di iniziative simili, confermano ancora una volta la loro capacità di attivare risorse locali e metterle al servizio di chi attraversa momenti difficili. La sinergia dimostrata ha permesso di realizzare un’azione poco visibile, ma essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Questo esempio mostra come percorsi di solidarietà possano integrarsi con il lavoro quotidiano dell’ospedale, creando un ambiente più umano e accogliente.