Divieto del cellulare nelle superiori: sanzioni progressive e gestione dei dispositivi dal 2025/2026

Divieto Del Cellulare Nelle Su

Cellulari vietati nelle superiori: nuove regole e sanzioni dal 2025/26 - Gaeta.it

Elisabetta Cina

5 Settembre 2025

Dal prossimo anno scolastico 2025/2026, gli studenti delle scuole superiori in tutta Italia non potranno più usare il cellulare in classe. La misura, prevista da una circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si inserisce in un trend europeo che punta a limitare l’uso degli smartphone a scuola per migliorare la concentrazione e la qualità dell’apprendimento. Le scuole si stanno organizzando per mettere in pratica il divieto, stabilendo come gestire i dispositivi e quali sanzioni applicare a chi non rispetta le regole.

Cellulare in classe, le sanzioni saranno su più livelli

Le punizioni per chi usa il cellulare durante le lezioni saranno calibrate in base alla gravità dell’infrazione. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, spiega che gli istituti possono scegliere tra diversi provvedimenti, dal semplice richiamo scritto fino alla sospensione dello studente. Così si può modulare la risposta a seconda del caso e della recidiva.

Nella maggior parte dei casi, le prime ammonizioni saranno note disciplinari o richiami nel registro, strumenti utili per richiamare l’attenzione senza dover subito ricorrere a misure più pesanti. Se invece serve un intervento più deciso, si può arrivare alla sospensione temporanea, che può durare da qualche giorno a qualche settimana. Ogni scuola ha autonomia nel decidere come muoversi, tenendo conto del contesto e del comportamento degli studenti.

L’obiettivo non è solo punire, ma far rispettare il regolamento partendo da un percorso educativo, che però può sfociare in sanzioni più severe se necessario. Così si evita di usare punizioni troppo dure per infrazioni lievi.

Come saranno custoditi i cellulari in classe

Uno dei nodi principali è come tenere sotto controllo gli smartphone durante le lezioni. Dato il divieto, quasi tutte le scuole hanno deciso che gli studenti dovranno tenere i telefoni spenti nello zaino. Giannelli conferma: “Questa è praticamente l’unica soluzione possibile per far rispettare il divieto”.

In questo modo, il telefono resta fuori uso mentre si fa lezione. Se uno studente viene sorpreso con il cellulare acceso o in uso, scatterà la sanzione prevista dal regolamento. Non tutte le scuole hanno spazi o sistemi per una custodia centralizzata dei telefoni, quindi la responsabilità ricade sull’alunno e sulle regole interne.

In qualche caso, la dirigenza potrebbe decidere di ritirare temporaneamente il telefono all’ingresso, ma resta una scelta discrezionale. L’importante è evitare che gli studenti usino il cellulare durante le lezioni, così da non distrarsi.

Libertà d’azione per le scuole nell’applicare il divieto

Il Ministero ha fornito una linea guida generale, ma lascia ampio margine alle singole scuole su come organizzare il divieto. Ogni istituto può adottare regolamenti e procedure diversi, a seconda delle proprie esigenze, del territorio, delle dimensioni delle classi e delle risorse disponibili.

Alcune scuole potrebbero permettere l’uso del cellulare in momenti precisi, come durante la ricreazione o in particolari attività, mentre altre faranno divieto totale per tutta la permanenza a scuola. Ci sono poi casi particolari, ad esempio studenti con disabilità o progetti educativi specifici, per cui sono previste eccezioni per non penalizzare chi ha bisogni diversi.

Questa flessibilità permette di adattare il controllo e le sanzioni alla realtà concreta, senza imporre regole rigide uguali per tutti. Rimane però chiaro che durante le lezioni i telefoni devono restare spenti per tutelare concentrazione e apprendimento. Fondamentale sarà il ruolo di famiglie e insegnanti nel far rispettare la normativa in modo equilibrato.

Nel corso dell’anno, le scuole monitoreranno l’applicazione del divieto, aggiornando le procedure se necessario, per evitare che il cellulare diventi fonte di distrazione o di tensioni tra studenti e docenti. L’obiettivo è creare un ambiente di studio più tranquillo e funzionale, anche grazie a queste nuove regole.