Una significativa giornata di riflessione si è svolta recentemente a Napoli, focalizzandosi sulle sfide che le istituzioni italiane affrontano nell’ambito della gestione delle risorse pubbliche. La Corte dei Conti, organo fondamentale per garantire una corretta vigilanza sull’uso delle finanze statali, ha al centro del dibattito il proprio ruolo nel contesto attuale e le problematiche che emergono da una gestione spesso criticata per inefficienza e spreco.
La rilevanza della Corte dei Conti nella tutela della finanza pubblica
Il presidente della Fondazione Banco di Napoli, Orazio Abbamonte, ha aperto i lavori sottolineando come sia cruciale il compito della Corte dei Conti nel garantire un uso responsabile delle risorse pubbliche. Durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato esperti, giuristi e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è emerso un clima di preoccupazione riguardo l’inefficacia di alcuni interventi normativi che hanno contribuito a inibire l’operato della Corte. Le discussioni hanno messo in luce la necessità di rivedere obiettivi e indirizzi della Corte, affinché possa esercitare un ruolo più incisivo e mirato.
Abbamonte ha evidenziato che è possibile costruire un’azione più coordinata tra le istituzioni, promuovendo l’interesse collettivo invece di privilegiare individualismi. Questo approccio dovrebbe mirare a un sistema di tutele finanziarie non solo effettivo, ma anche pervasivo, al fine di garantire una gestione ottimale delle risorse limitate a disposizione degli enti pubblici. La capacità di ascolto delle istituzioni, rispetto alle istanze dei cittadini, è da considerarsi fondamentale per un progresso reale nella tutela della finanza pubblica.
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Necessità di un cambiamento nella gestione delle risorse
Abbamonte ha messo in evidenza come le istituzioni italiane affrontino frequentemente un deficit di funzionalità. Questo problema si manifesta attraverso il mal utilizzo delle risorse, la difficoltà nel fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini e la prevalenza di richieste corporative. La situazione è aggravata dalla proliferazione di enti e normative che non sembrano rispondere a bisogni concreti della comunità, bensì a una ricerca di potere autoreferenziale.
È cruciale, dunque, che le istituzioni tornino a essere al servizio della collettività, lasciando da parte logiche di dominanza e arroganza. La capacità di interpretare il disagio e le esigenze della cittadinanza è un elemento imprescindibile per migliorare il rapporto tra Stato e cittadini e per innescare meccanismi virtuosi che portino a una gestione più efficiente dei fondi pubblici.
Riflessioni sul futuro della finanza pubblica e del suo impiego
Michele Oricchio, presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania, ha evidenziato l’importanza di riunire competenze esperte attorno a temi rilevanti come la buona spesa dei fondi pubblici. La giornata di studio ha rappresentato non solo un’occasione di dibattito ma anche un’opportunità per raccogliere idee su come migliorare la funzionalità delle amministrazioni pubbliche.
Oricchio ha fatto notare che una spesa judiziosa del denaro pubblico è un beneficio per ogni cittadino e sottolineato che un’amministrazione inefficace può avere ripercussioni negative non solo sull’attualità, ma anche sul futuro delle generazioni successive. Questo è un monito forte che riporta al centro la necessità di un utilizzo chiaro e responsabile delle finanze pubbliche.
L’evento ha messo in evidenza la volontà di superare le problematiche attuali e costruire un sistema di governance più reattivo, equo e orientato al bene comune. La volontà di unire le forze per affrontare problematiche concrete può rappresentare una chiave per il futuro delle istituzioni italiane e per la realizzazione di un sistema finanziario più sostenibile e giusto per tutti.