Discarica abusiva individuata in località crepacuore nel comune di crotone: sequestrati 100 metri cubi di rifiuti

Discarica abusiva individuata in località crepacuore nel comune di crotone: sequestrati 100 metri cubi di rifiuti

Nel comune di Crotone, a Crepacuore, la capitaneria di porto ha sequestrato una discarica abusiva con 100 metri cubi di rifiuti pericolosi; indagini in corso con la procura guidata da Domenico Guarascio.
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A Crotone, località Crepacuore, la Guardia Costiera ha sequestrato una discarica abusiva con 100 metri cubi di rifiuti pericolosi, avviando indagini con la procura per identificare i responsabili e tutelare l’ambiente. - Gaeta.it

Nel comune di crotone, in località crepacuore, è stata scoperta una discarica abusiva all’interno di un’area ricoperta da folta vegetazione. I militari del nucleo operativo di polizia ambientale della capitaneria di porto – guardia costiera di crotone hanno condotto i controlli che hanno portato al sequestro dell’area. L’intervento rientra nelle attività di contrasto agli illeciti ambientali coordinate con la procura locale.

Scoperta e caratteristiche dell’area sequestrata

I controlli sono avvenuti durante delle verifiche mirate a prevenire le violazioni legate allo smaltimento irregolare di rifiuti. In un terreno di circa 1.000 metri quadrati, nascosto tra alberi e cespugli, sono stati trovati circa 100 metri cubi di materiali abbandonati. Tra i rifiuti si segnalano raee, ovvero apparecchiature elettroniche come lavatrici e frigoriferi, scarti derivati da lavori edili, residui generati dalla combustione di altri rifiuti, pezzi di ferro e oggetti ingombranti. Questi materiali rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute pubblica, considerata la natura e la quantità del materiale accatastato.

L’area è stata immediatamente posta sotto sequestro penale dopo la comunicazione alla procura di crotone. Il provvedimento tutela il territorio da ulteriori danni ambientali e blocca ogni attività sui luoghi interessati fino al termine delle indagini. Il sequestro permette inoltre di conservare le prove e di organizzare le successive operazioni di rimozione dei rifiuti.

Attività investigative e collaborazione con la procura di crotone

L’operazione è stata coordinata con la procura guidata da domenico guarascio, che segue direttamente il caso. Le indagini si concentrano sulla ricerca dei responsabili. Al momento sono in corso accertamenti per definire chi abbia illegalmente utilizzato il terreno come discarica. Parallelamente si stanno svolgendo verifiche sulla proprietà dell’area, per chiarire eventuali responsabilità civili e penali legate al sito.

L’attenzione punta sull’identificazione dei soggetti che hanno abbandonato o gestito i rifiuti, cercando anche di ricostruire la tempistica e la modalità dell’abbandono. Questo tipo di indagine si basa su rilievi di polizia scientifica, sopralluoghi e l’analisi di possibili testimoni o immagini di sorveglianza nella zona. La collaborazione tra forze dell’ordine e procura è essenziale per evitare che fenomeni simili si ripetano.

Ulteriori controlli potrebbero coinvolgere altri terreni vicini o aree forestali, per controllare se casi analoghi siano presenti nel territorio comunale o provinciale. La discarica abusiva rappresenta infatti un problema diffuso, legato allo smaltimento illegale e spesso occulto di rifiuti ingombranti e pericolosi.

Impatto ambientale e problematiche legate alle discariche abusive

Le discariche abusive, soprattutto in aree naturali come quella di crepacuore, compromettono la qualità dell’ambiente. I materiali trovati, in particolare gli elettrodomestici e i residui da combustione, rilasciano sostanze tossiche che possono inquinare il suolo e le falde acquifere. La presenza di detriti edili irregolari rende inoltre difficile la normale ripresa vegetativa e altera l’ecosistema locale.

Queste situazioni spesso rimangono nascoste fino a quando non emergono casi simili o fino a interventi mirati delle autorità. Il degrado prodotto da questi rifiuti coinvolge la fauna e peggiora la salute dell’area naturale circostante. Ad esempio, i materiali ferrosi e gli scarti possono ferire animali o favorire l’insediamento di insetti nocivi. Il rischio di incendi accidentali aumenta con la presenza di rifiuti incendiabili e residui di combustione.

A livello locale, questa situazione si somma a problemi già esistenti legati alla gestione dei rifiuti e allo smaltimento corretto. La cittadinanza spesso segnala punti in cui, per comodità o illegalità, vengono creati piccoli siti di abbandono. La scoperta effettuata dimostra come l’attività di vigilanza sia fondamentale per intercettare e fermare queste pratiche dannose.

Ruolo della capitaneria di porto e azioni successive

La guardia costiera, attraverso il nucleo operativo di polizia ambientale, ha amministrato un intervento diretto e tempestivo. Questo corpo di polizia, che gestisce anche questioni relative al mare e alla costa, svolge un ruolo chiave in attività di controllo ambientale dentro e intorno a crotone. La sinergia con la procura permette di dare peso legale agli interventi, salvaguardando al contempo le aree vulnerabili.

Dopo il sequestro, il lavoro continuerà con la rimozione dei rifiuti, sotto la supervisione degli enti competenti e con misure per impedire nuovi scarichi. Le eventuali pene per i trasgressori spaziano da sanzioni amministrative a conseguenze penali, a seconda della gravità e delle responsabilità accertate.

Il monitoraggio dell’area nei mesi successivi servirà per verificare l’efficacia del intervento e la completa bonifica. In una prospettiva più ampia, questo caso evidenzia quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione sull’abbandono dei rifiuti e sulla tutela del patrimonio naturale del territorio di crotone.

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