Dimissioni del primario di ginecologia dell’ospedale Jazzolino dopo due casi gravi sotto inchiesta

Dimissioni del primario di ginecologia dell’ospedale Jazzolino dopo due casi gravi sotto inchiesta

Il primario di ginecologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, Vincenzo Mangialavori, si dimette per mancanza di risorse dopo due casi tragici sotto indagine della Procura locale.
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Nel maggio 2025 il primario di ginecologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, Vincenzo Mangialavori, si dimette a causa della mancanza di risorse, mentre la Procura indaga su due casi di gravi complicazioni ostetriche avvenuti nel reparto. - Gaeta.it

Nel maggio 2025 il primario di ginecologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, Vincenzo Mangialavori, ha annunciato le proprie dimissioni. Il medico ha motivato la scelta con ragioni personali e gravi, facendo chiarezza sulle tragedie recenti che hanno coinvolto il reparto da lui diretto. Le vicende riguardano due donne, una delle quali morta in ospedale dopo la perdita del feto al settimo mese di gravidanza, mentre la seconda ha subito un grave intervento per una emorragia causata da aborto in atto. Intanto la Procura della Repubblica di Vibo Valentia conduce le indagini sui due casi.

I fatti legati alle morti di martina piserà e della donna di origini maliane

Il primo caso riguarda Martina Piserà, 32 anni, ricoverata il 4 maggio per la morte del feto al settimo mese. La donna è deceduta poco dopo il ricovero. Secondo il primario Mangialavori, la donna è arrivata già con il feto privo di battito cardiaco. Pochi minuti dopo il ricovero, Martina ha avuto un arresto cardiaco. Il personale del reparto ha tentato ogni procedura, ma non c’è stato nulla da fare. Il medico sottolinea che dagli accertamenti disponibili la causa della morte non è legata ad errori medici o cause ostetriche. Nel secondo episodio una donna di origini maliane è stata ricoverata con un aborto in corso che aveva provocato una grave emorragia. Questo ha messo a rischio la sua vita. L’intervento immediato del personale sanitario ha permesso di salvare la paziente. Questi due episodi hanno scatenato polemiche e indagini, ma al momento nessun riscontro ha evidenziato colpe del reparto.

La difesa del team medico

Mangialavori ha difeso con forza il suo team, ricordando che i medici e gli infermieri dello Jazzolino hanno agito con professionalità e tempestività. Ha sottolineato come i frequenti attacchi mediatici, in particolare sui social network, contribuiscano a creare un clima di sfiducia e ostilità verso chi lavora in condizioni difficili. Secondo il primario, “è ingiusto trasformare vicende così delicate in occasione di denunce e attacchi sommari senza un quadro completo.” L’impegno del personale ospedaliero meriterebbe riconoscimento, non sospetti affrettati. Le condoglianze ai familiari delle vittime sono state espresse con grande attenzione e rispetto, senza mai perdere la dimensione umana della tragedia.

Le ragioni delle dimissioni: mancanza di infrastrutture e strumenti adeguati

Mangialavori ha specificato che le dimissioni non sono legate agli avvenimenti recenti, ma a motivi che risalgono a un periodo più lungo. Subito dopo la nomina ha presentato numerose richieste agli uffici competenti per dotare il reparto di attrezzature necessarie a garantire cure adeguate e sicure. Nonostante le sollecitazioni, queste richieste sono rimaste in gran parte inevase. L’assenza di risorse ha pesato molto sulla gestione del reparto e sulla capacità di fornire assistenza completa. Il medico ha espresso amarezza per non poter migliorare ulteriormente la qualità del servizio, ma ha dichiarato di lasciare con la coscienza pulita, convinto di aver operato sempre con impegno e rispetto verso i pazienti e la professione medica, che esercita da oltre trent’anni con dedizione.

Un impegno di lunga durata

“Ho sempre lavorato per offrire la migliore assistenza possibile, anche in condizioni difficili,” ha aggiunto Mangialavori, sottolineando il valore dell’esperienza maturata nel tempo.

Il contesto delle indagini e il futuro del reparto ginecologia a vibo valentia

Sulla morte di Martina Piserà e sulla gestione dell’intervento alla donna di origini maliane la Procura di Vibo Valentia ha avviato accertamenti per chiarire tutte le circostanze. Questi procedimenti giudiziari prenderanno in considerazione le dinamiche cliniche, la tempestività degli interventi e le condizioni generali dell’ospedale. Il fatto che il primario abbia presentato le dimissioni in questo periodo alimenta ulteriori interrogativi sul funzionamento interno del reparto. La città e l’opinione pubblica seguono con attenzione gli sviluppi, consapevoli che si tratta di situazioni delicate che riguardano la salute e la sicurezza delle donne. La gestione successiva dovrà tenere conto anche della necessità di rafforzare i mezzi a disposizione del personale sanitario per evitare simili tragedie.

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