Otto anni al centro del David di Donatello, il premio più importante del cinema italiano, svelati in un libro che offre uno sguardo ravvicinato ai protagonisti e agli eventi che hanno definito il volto del cinema nazionale recente. Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema italiano e direttrice artistica del David, dialoga con il critico Alberto Crespi per ripercorrere momenti chiave e aneddoti dietro il palco delle cerimonie, raccontando anche le origini del riconoscimento e il ruolo che questo ha avuto nel contesto internazionale.
il racconto di otto anni di premi David di Donatello
Nel volume “David di Donatello – i segreti di otto anni di premi“, Piera Detassis si immerge nel lavoro dietro le quinte della manifestazione dal 2017 al 2024. La sua esperienza al timone dell’Accademia del cinema italiano offre dettagli preziosi sullo sforzo organizzativo e la selezione rigorosa dei candidati. Questo periodo è stato particolarmente cruciale per far crescere la visibilità del premio, consolidandone l’importanza nazionale e internazionale.
Ad ogni edizione, l’impegno è stato massimo per mantenere il prestigio del riconoscimento, affrontando sfide legate a cambiamenti nel panorama cinematografico e competizione con altri grandi eventi europei. Nel dialogo con Alberto Crespi, Detassis rivela anche strategie adottate per rinnovare lo spettacolo senza tradire la tradizione, bilanciando spettacolarità e attenzione al valore artistico delle opere premiate.
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Incontri con i protagonisti del cinema italiano contemporaneo
Il libro propone una ricca galleria di personaggi incontrati nel corso degli anni. Tra loro nomi leggendari come Sophia Loren, che ha rappresentato un simbolo di eleganza e talento; Franca Valeri, con la sua ironia incisiva; e figure come Carlo Conti e Gian Luigi Rondi, che hanno contribuito alla diffusione del cinema nel paese.
Detassis racconta aneddoti e momenti significativi di queste personalità sul palco o nel backstage, offrendo un ritratto più umano di quelli considerati miti viventi. Anche Vincenzo Mollica, noto giornalista e volto familiare della tv italiana, appare tra i protagonisti che hanno testimoniato l’evoluzione del premio e del cinema italiano degli ultimi anni.
L’interazione con registi, attori e tecnici del cinema contemporaneo dà alla narrazione vivacità e spessore, spiegando come il David di Donatello resti un momento di riconoscimento e confronto per l’intera industria.
Il david di donatello nel contesto dei grandi premi internazionali
La storia del David di Donatello, istituito negli anni Cinquanta, occupa una parte importante nel racconto. Il premio è spesso definito come “l’oscar italiano” anche se, per prestigio e peso nel continente europeo, si avvicina molto ai BAFTA britannici, ai César francesi e ai Goya spagnoli.
Non a caso, il David ha premiato quasi tutti gli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale, contribuendo a consolidare l’immagine del cinema nazionale nel mondo. Detassis sottolinea come il premio abbia attraversato decenni di trasformazioni, adattandosi a nuove sensibilità e linguaggi cinematografici.
Lo scopo del libro non è ripercorrerne tutta la storia, già ampiamente documentata altrove, ma raccontare il lato meno noto del calendario dal dietro le quinte; un dialogo fra due cronisti che conoscono da vicino il valore culturale e sociale dell’evento.
il dialogo fra Piera Detassis e Alberto Crespi come strumento narrativo
La struttura del libro è una conversazione tra due giornalisti con esperienza nella critica e nella cronaca cinematografica. Piera Detassis e Alberto Crespi, che da anni seguono il David di Donatello, si scambiano riflessioni e ricordi, privilegiando uno stile colloquiale che rende l’opera accessibile.
Crespi, critico e amico di lunga data di Detassis, contribuisce con domande e commenti che approfondiscono gli aspetti più tecnici e umani del premio. Questo scambio diretto consegna al lettore una visione più completa della macchina organizzativa e dell’atmosfera che circonda ogni edizione.
La narrazione evita eccessi di formalità, restando fedele ai fatti e all’esperienza vissuta, con lo scopo di offrire un documento che documenta la vita del David senza pregiudizi o divagazioni.
Nel 2025, questa testimonianza di otto anni al centro del David di Donatello aiuta a comprendere l’evoluzione del premio e il ruolo che esso continua a giocare nel cinema italiano, dando voce a chi ha contribuito a scriverne la storia recente.