Diego Salvadori e la polemica sulla citazione di Goebbels a Bolzano: reazioni e chiarimenti

Diego Salvadori e la polemica sulla citazione di Goebbels a Bolzano: reazioni e chiarimenti

A Bolzano la pubblicazione di una citazione di Joseph Goebbels da parte del consigliere Diego Salvadori di Fratelli d’Italia scatena polemiche politiche, accuse di apologia del nazismo e scuse ufficiali.
Diego Salvadori E La Polemica Diego Salvadori E La Polemica
A Bolzano, un post del consigliere Diego Salvadori con una citazione di Goebbels ha scatenato polemiche politiche, accuse di apologia del nazismo e scuse da parte dello stesso e del suo partito, Fratelli d’Italia. - Gaeta.it

A Bolzano è scoppiata una controversia politica dopo la pubblicazione di un post da parte del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Diego Salvadori, che ha riportato una citazione di Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich. La frase ha suscitato critiche feroci, accendendo un confronto acceso tra forze politiche e istituzioni locali.

Il post di diego salvadori e la reazione del territorio

Diego Salvadori ha condiviso un post contenente la frase «La bandiera non segue il popolo, è il popolo che deve seguire la bandiera», riferita a Joseph Goebbels. Le sue parole sono arrivate in un contesto dove era in discussione l’esposizione della bandiera arcobaleno al Noi Techpark di Bolzano, tema già carico di tensioni. La scelta della citazione ha immediatamente provocato un’ondata di critiche da parte di vari esponenti politici, per il suo forte richiamo a un periodo storico controverso e drammatico.

La risposta di forza italia

Tra le risposte più nette si è fatta sentire quella di Christian Bianchi, assessore provinciale e coordinatore di Forza Italia. Bianchi ha espresso “sdegno e totale distanza” dalle affermazioni di Salvadori, definendole inaccettabili e offensive verso l’intera coalizione di centrodestra. Ha precisato che Forza Italia, anche per conto dei suoi consiglieri comunali, non condivide né accetta quel tipo di dichiarazioni, viste come un’offesa culturale che va respinta.

L’accusa di apologia del nazismo e l’intervento della consigliera cornelia brugger

La consigliera del movimento verde, Cornelia Brugger, ha parlato apertamente di “apologia del nazismo” riferendosi al post. Nel suo commento su Facebook, ha sollevato una domanda diretta alle autorità di Bolzano: che posizione assume il sindaco Claudio Corrarati, considerando che aveva garantito che “il fascismo non entrerà in consiglio comunale”? Brugger si è rivolta anche alla SVP, chiedendo dove siano finiti i valori su cui si fonda la Volkspartei, partito storico della regione, insinuando una mancanza di fermezza nel condannare certe forme di retorica.

Il chiarimento e le scuse di diego salvadori

Dopo la diffusione delle polemiche, Salvadori ha voluto precisare la sua posizione. Ha affermato di “ripudiare nel modo più assoluto qualsiasi tipo di regime totalitario” e ha spiegato che il suo post si basava su una citazione storica legata a Goebbels, intendendo suscitare una riflessione che non voleva in alcun modo giustificare o prendere le parti di tali regimi. Salvadori ha riconosciuto che la scelta di quella citazione “sia poco opportuna” e che potesse generare “malintesi”. Per questo motivo ha presentato scuse a chi si è sentito offeso o toccato nella sensibilità personale.

Il commento della leadership di fratelli d’italia

Marco Galateo, vicegovernatore e presidente provinciale di Fratelli d’Italia, ha definito il gesto “una bruttissima scivolata” da parte di Salvadori. Ha precisato però che la citazione non va interpretata come un appoggio alle idee dei regimi totalitari del passato. Galateo si è scusato a nome del partito con chi si è sentito urtato dalla frase. Ha attribuito l’errore a una comunicazione ancora acerba, sottolineando che Fratelli d’Italia non condivide né sostiene tali opinioni e valori.

Riflessione sulla memoria storica a livello locale

Questo episodio conferma come in senso locale, la memoria storica e le sensibilità collettive restino temi forti e delicati. L’uso di riferimenti storici può facilmente innescare reazioni controverse, richiedendo attenzione e responsabilità soprattutto da esponenti pubblici.

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