Dieci buyer da 7 paesi incontrano 21 produttori siciliani a chiusa sclafani per il sicily on wine

Dieci buyer da 7 paesi incontrano 21 produttori siciliani a chiusa sclafani per il sicily on wine

Il Sicily on Wine a Chiusa Sclafani ha riunito 21 produttori siciliani e buyer internazionali per promuovere l’export, valorizzare vitigni autoctoni e sostenere l’inclusione di genere nel settore vitivinicolo.
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Il Sicily on Wine è un evento dedicato alle piccole e medie imprese vitivinicole siciliane, che favorisce l’incontro con buyer internazionali per valorizzare i vini autoctoni, promuovere l’export e sostenere pratiche di inclusione sociale nel settore. - Gaeta.it

Il Sicily on Wine, tenutosi dal 15 al 17 giugno nel Monastero dei Padri Olivetani di Chiusa Sclafani, rappresenta un appuntamento strategico per le piccole e medie imprese vitivinicole siciliane. L’evento ha portato insieme 21 produttori dell’isola e una selezione di dieci buyer provenienti da tre continenti, offrendo alle cantine locali una vetrina preziosa verso i mercati internazionali. L’iniziativa ha spaziato dagli incontri commerciali mirati a tour sul territorio, con l’obiettivo di rafforzare le opportunità di export e di valorizzare le varietà autoctone siciliane.

Il contesto dell’evento e il ruolo di sicindustria e dei partner

Il Sicily on Wine è stato organizzato da Sicindustria, licenziataria del network europeo Enterprise Europe Network , che opera con più di 600 organizzazioni in oltre 60 paesi. La manifestazione ha visto la collaborazione di Wonderfood Communication, del comune di Chiusa Sclafani e dei partner del Sector Group Agrifood. Questi soggetti hanno costruito una piattaforma dedicata alle realtà medio-piccole del vino siciliano, spesso a conduzione familiare e sotto le 100.000 bottiglie annue. L’obiettivo era quello di creare occasioni concrete di visibilità e crescita commerciale per questi produttori, che si dedicano a vitigni autoctoni con un’attenzione particolare alla qualità e alla sostenibilità. In altri contesti fieristici più ampi, spesso è difficile per queste aziende emergere e ottenere spazi adeguati.

Buyer specializzati e stampa nazionale hanno potuto partecipare a un fitto calendario di incontri business to business . Le aziende hanno presentato i propri vini e stretto relazioni commerciali con operatori provenienti da paesi europei come Francia, Grecia, Lituania, Polonia e Regno Unito, ma anche da Canada e India. Questi scambi puntano a rafforzare la presenza del vino siciliano sui mercati esteri più disparati, valorizzando le varietà locali e le storie delle cantine.

Il progetto grapes of change e la promozione dell’inclusione di genere

Tra i momenti centrali della manifestazione, vi è stata la presentazione di Grapes of Change, un progetto europeo finanziato dal programma CERV . L’iniziativa coinvolge 14 partner europei ed è promossa in Italia da SFC – Sistemi Formativi Confindustria. L’obiettivo è affrontare temi come la violenza e la discriminazione di genere nel settore vitivinicolo, proponendo strumenti formativi e modelli pratici di inclusione. In Sicilia, a sostenere l’attuazione di questo progetto vi è l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, rappresentata in loco da Roberta Urso.

L’attenzione all’uguaglianza di genere si inserisce negli sforzi più ampi di molte imprese che vogliono non soltanto vendere il proprio prodotto all’estero, ma anche costruire ambienti di lavoro con regole più chiare eque. Il presidente di Sicindustria e SFC, Luigi Rizzolo, ha sottolineato che il Sicily on Wine vuole rappresentare un ponte tra la crescita commerciale delle aziende e l’adozione di pratiche di lavoro inclusivo, pensando al futuro delle piccole imprese siciliane. Il progetto funziona come esempio concreto che affianca lo sviluppo economico a quello sociale.

Visite in cantina, abbinamenti gastronomici e scoperta culturale

Il programma del 16 e 17 giugno ha previsto visite guidate nelle cantine delle aziende partecipanti, aperture con degustazioni accompagnate da prodotti tipici del territorio dei Monti Sicani. I buyer hanno potuto osservare da vicino metodi di vinificazione e affinamento che, in molte di queste piccole realtà, hanno radici antiche e collegamenti stretti con il luogo dove si producono i vini. Queste esperienze hanno offerto più di un semplice assaggio, ma un’immersione nelle qualità agricole e artigianali della zona.

Un passaggio significativo ha riguardato anche la filiera agroalimentare più ampia, rappresentata da una tappa in un caseificio locale. Questo ha raccontato un modello di collaborazione e di sinergia tra prodotti del territorio, confermando l’importanza di un sistema di produzione legato ai luoghi.

Esplorare la cultura e il territorio

Non è mancata la possibilità di conoscere le bellezze artistiche e storiche di Chiusa Sclafani. Durante la manifestazione, le delegazioni hanno potuto visitare monumenti come la chiesa barocca di San Sebastiano decorata dal Serpotta, l’antica badia e il Palazzo Sclafani costruito dal Damiani Almeyda. Il quadro culturale si è affiancato alla 56ª sagra delle ciliegie, che ha mostrato le varietà tipiche locali, come Moscatella, Caddusa e Cappuccia, rafforzando così la dimensione territoriale dell’evento.

Il sostegno e la rete di collaborazione per il sicily on wine

Il Sicily on Wine ha coinvolto realtà di rilievo come SFC – Sistemi Formativi Confindustria, Verona Fiere ed Expocook. Questi enti hanno contribuito con risorse e know-how a creare un contesto professionale e calibrato sulle esigenze delle aziende siciliane.

L’iniziativa sottolinea come i momenti di incontro diretto tra produttori e operatori esteri restino fondamentali per un settore che resta centrale nella tradizione e nell’economia siciliana. Le piccole cantine possono così uscire dal circuito strettamente locale e proporsi su mercati lontani, mantenendo un legame con le radici e i sapori del loro territorio. Il lavoro di rete e il coinvolgimento delle istituzioni consolidano poi queste opportunità, moltiplicando i canali di visibilità per il vino siciliano.

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