Dieci anni di carcere per ex capi ultrà di Milano coinvolti in omicidio e associazione mafiosa

Dieci anni di carcere per ex capi ultrà di Milano coinvolti in omicidio e associazione mafiosa

A Milano condanne a dieci anni per Andrea Beretta e Luca Lucci, ex capi ultrà di Inter e Milan, per omicidio, tentato omicidio e legami con la ‘ndrangheta nel mondo delle curve calcistiche.
Dieci Anni Di Carcere Per Ex C Dieci Anni Di Carcere Per Ex C
A Milano, due ex leader delle curve dell'Inter e del Milan sono stati condannati a dieci anni per omicidio, tentato omicidio e legami con la ‘ndrangheta, segnando una dura risposta della giustizia contro la criminalità organizzata negli ambienti ultrà. - Gaeta.it

A Milano, la giustizia ha inflitto condanne pesanti a due ex capi storici delle curve dei principali club di calcio della città. La vicenda riguarda una serie di eventi legati alla violenza negli ambienti ultrà e alle infiltrazioni criminali, culminate nell’omicidio di un protagonista della scena nerazzurra e in un tentato omicidio nel mondo rossonero. Il processo, sviluppato con più filoni, ha messo sotto accusa figure con ruoli di leadership e legami con la criminalità organizzata.

La condanna di andrea beretta e i suoi legami con la ‘ndrangheta

Andrea Beretta, un tempo figura di riferimento della Curva Nord dell’Inter, è stato condannato a dieci anni di reclusione. Il capo ultrà è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Antonio Bellocco, anch’egli membro del direttivo degli ultrà nerazzurri ma anche esponente di spicco del clan di ‘ndrangheta Bellocco. La sentenza comprende anche l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa.

L’omicidio risale a un contesto di lotte interne tra fazioni violente negli ambienti ultrà, legate però anche alle dinamiche della criminalità organizzata. Bellocco aveva un ruolo di rilievo all’interno di un clan noto per le sue attività nel sud Italia, mentre Beretta ricopriva da anni una posizione chiave nei gruppi di tifosi interisti.

Beretta ha scelto il rito abbreviato, percorso giudiziario che ha implicato uno sconto della pena ma ha portato a una sentenza definitiva in tempi più rapidi. Nel processo sono emersi dettagli sulle modalità dell’omicidio e sulle connessioni di Beretta con organizzazioni mafiose, elementi che hanno pesato sulla condanna finale.

La condanna di luca lucci per tentato omicidio nella curva sud rossonera

Nello stesso procedimento, Luca Lucci, ex capo della Curva Sud del Milan, è stato condannato a dieci anni di carcere. Lucci è stato riconosciuto come mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, un altro ultrà di spicco del gruppo rossonero.

Le accuse contro Lucci coprono anche la partecipazione a un’associazione criminale, sempre aggravata dall’aggravante mafiosa. La procura ha dimostrato il suo ruolo di comando in iniziative violente tra gli ultrà, confermando la sua influenza nelle dinamiche del gruppo.

Il tentato omicidio e i legami mafiosi rivelano un intreccio tra violenza sportiva e organizzazioni criminali che ha spinto la magistratura a intervenire con forza. Il rito abbreviato ha anche in questo caso permesso di arrivare a un giudizio celere, evitando un lungo dibattimento.

Il processo abbreviato e il ruolo della gup rossana mongiardo nella sentenza

Il giudice per l’udienza preliminare, Rossana Mongiardo, ha emesso le condanne al termine di un processo complesso e articolato, che ha visto diversi filoni investigativi convergere su fatti criminosi nelle curve milanesi di San Siro.

Il procedimento ha unito episodi di cronaca nera legati al mondo ultrà a questioni di ordine pubblico e criminalità organizzata. La gup ha dovuto valutare prove, testimonianze e la pericolosità sociale degli imputati, arrivando a sentenze severe.

Le condanne a dieci anni per entrambi i principali imputati segnalano una risposta giudiziaria netta rispetto a episodi di violenza che hanno minato la sicurezza nelle partite di calcio milanesi. Il processo si inserisce in una lunga serie di interventi contro la criminalità negli ambienti ultrà, cercando di limitare infiltrazioni mafiose nel calcio cittadino.

Ulteriori filoni del processo proseguono o si concludono con altre sentenze, contribuendo a definire un contesto giudiziario complesso che scardina forme di violenza organizzata tra i tifosi di Milano.

Change privacy settings
×