Dialogo tra i vescovi della Campania e il prefetto di Napoli su rom e ambiente nella Terra dei fuochi

Dialogo tra i vescovi della Campania e il prefetto di Napoli su rom e ambiente nella Terra dei fuochi

L’incontro tra i vertici della Chiesa campana e il prefetto di Napoli Michele di Bari ha affrontato accoglienza dei rom, tutela ambientale nella Terra dei fuochi e supporto ai minori stranieri non accompagnati.
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L'assemblea della Conferenza episcopale campana ha visto un confronto tra i vescovi e il prefetto di Napoli Michele di Bari su temi sociali e ambientali, come l'accoglienza dei rom, la Terra dei fuochi e i minori stranieri non accompagnati, rilanciando la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili in Campania. - Gaeta.it

L’incontro tra i vertici ecclesiastici campani e il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha affrontato temi delicati come l’accoglienza dei rom e la gestione ambientale nella cosiddetta Terra dei fuochi. La discussione si è svolta presso l’istituto delle suore di Cristo Re a Castellammare di Stabia, richiamando l’attenzione sulla necessità di un confronto tra istituzioni religiose e pubbliche per affrontare problemi sociali e ambientali nella regione.

Confronto tra vescovi e prefetto all’assemblea della conferenza episcopale campana

L’assemblea della Conferenza episcopale della Campania, organizzata nel febbraio 2025, ha visto la partecipazione del prefetto di Napoli, Michele di Bari, chiamato a discutere con i vescovi delle diocesi locali su temi sociali di grande rilevanza. La sede scelta, l’istituto delle suore di Cristo Re a Castellammare di Stabia, ha ospitato questo confronto durato due giorni. Monsignor Antonio Di Donna, presidente della conferenza, ha aperto l’incontro con un saluto formale, sottolineando l’importanza di creare un dialogo aperto tra le diverse realtà che operano sul territorio.

Lo scambio ha avuto un carattere ampio e variegato, spaziando dalla gestione delle questioni sociali fino alle iniziative pastorali. Nonostante i ruoli diversi e le responsabilità distinte, emerge evidente una convergenza nello scopo comuni: servire le comunità campane, in particolare i soggetti più vulnerabili. Il prefetto ha portato il punto di vista delle autorità civili, illustrando le misure adottate per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme ambientali ed umane, mentre i vescovi hanno evidenziato il ruolo di sostegno spirituale e sociale della Chiesa nelle aree più critiche.

La questione dei rom nei campi della città metropolitana di napoli

Uno dei temi principali al centro del dibattito è stata la situazione dei rom presenti nei vari campi della città metropolitana di Napoli. Le condizioni abitative in questi insediamenti restano precarie, spesso con scarsa accessibilità ai servizi essenziali. Le autorità campane e gli esponenti della Chiesa hanno discusso delle difficoltà legate all’accoglienza e all’inclusione di queste comunità, cercando strade possibili per agevolare l’integrazione.

Il confronto ha evidenziato come il fenomeno rom in Campania presenti caratteristiche complesse, con differenze nelle tipologie dei campi e nelle modalità di assistenza. Sono state affrontate questioni pratiche, come l’accesso all’istruzione dei minori, il diritto alla salute e le opportunità di lavoro. La discussione ha messo in luce la necessità di interventi coordinati tra le istituzioni civili e quelle religiose per evitare marginalizzazione e favorire percorsi di inclusione mirati.

Le preoccupazioni ambientali legate alla terra dei fuochi

Accanto ai temi sociali, non è mancata la riflessione sul grave problema ambientale noto come Terra dei fuochi. Questa area, tristemente famosa per gli incendi di rifiuti tossici negli ultimi decenni, continua a rappresentare una priorità per le autorità e le organizzazioni locali. Il prefetto ha aggiornato i partecipanti sulle azioni intraprese per monitorare e prevenire nuovi episodi di smaltimento illecito, sottolineando l’importanza di collaborazione tra istituzioni e cittadini.

I vescovi hanno richiamato l’attenzione anche sull’impatto umano e spirituale di questa emergenza, mettendo in evidenza che il degrado ambientale colpisce la salute delle persone e compromette il senso di fiducia nella tutela dei territori. La Chiesa si è impegnata a sensibilizzare le comunità e a partecipare ad iniziative di controllo e denuncia. L’incontro ha ribadito che la Terra dei fuochi rimane una ferita aperta della Campania, che richiede interventi concreti continui e una vasta cooperazione.

Attenzione ai minori stranieri non accompagnati e forma religiosa

Un altro punto toccato dall’assemblea ha riguardato i minori stranieri non accompagnati, un fenomeno cresciuto negli ultimi anni soprattutto nelle città campane. I vescovi hanno condiviso preoccupazioni circa le condizioni di questi giovani, spesso privi di tutela legale e possibilità di inserimento nelle comunità. Si è discusso di strategie per supportarli, dal punto di vista giuridico, sociale e pastorale.

Il dialogo ha incluso anche la salvaguardia delle tradizioni religiose, in particolare le espressioni della pietà popolare, come le processioni. Queste manifestazioni rappresentano un legame profondo con l’identità locale e il senso di comunità, e sono custodite con attenzione dalle diocesi. Anche in momenti di tensione sociale e ambientale, questi riti mantengono un ruolo centrale nelle città campane, rafforzando rapporti e senso di appartenenza.

Il proseguimento del dialogo tra istituzioni religiose e civili

Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno confermato la volontà di mantenere vivo il confronto, riconoscendo l’utilità di un dialogo continuo per gestire questioni complesse come quelle affrontate. Sono emerse indicazioni per sviluppare iniziative comuni, coinvolgendo enti locali, forze dell’ordine e gruppi pastorali. La cooperazione tra Chiesa e autorità civili si configura come uno strumento necessario per affrontare problemi di natura sociale e ambientale in Campania.

L’assemblea si è svolta in un clima cordiale e rispettoso, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei problemi sul territorio e creare una rete di supporto più solida per cittadini e residenti. Questa prima occasione di confronto tra vescovi e prefetto di Napoli ha messo in evidenza sia le criticità, sia la possibilità di collaborare con concretezza.

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