Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi 2025 consente a molte persone di detrarre parte delle tasse pagate sull’affitto. La misura riguarda principalmente l’abitazione principale e alcune situazioni specifiche, che comprendono diverse categorie di inquilini. Questo articolo dettaglia chi può richiedere la detrazione, i requisiti necessari e le modalità per fare domanda in modo corretto.
chi può accedere alla detrazione sull’affitto con modello 730
La detrazione fiscale Irpef per i canoni di locazione si applica soprattutto agli inquilini che pagano l’affitto per la casa dove abitano abitualmente, la cosiddetta abitazione principale. Nicola Teofilo di Immobiliare.it spiega che la normativa che regola queste agevolazioni si trova nell’articolo 16 del Tuir, Testo unico delle imposte sui redditi.
In particolare, la detrazione è rivolta a molte tipologie di locatari: dai giovani under 31 ai lavoratori che cambiano residenza per motivi di lavoro. Per ottenere lo sconto fiscale, bisogna presentare la dichiarazione con il modello 730 entro i termini previsti. Sono previste diverse categorie che danno accesso a questa possibilità, ognuna con limiti e importi variabili secondo il reddito e la situazione.
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Chi vuole beneficiare di questo diritto deve avere un contratto di locazione regolarmente registrato e l’immobile deve costituire l’abitazione principale. Questo significa che deve essere il luogo in cui il contribuente ha stabilito la propria dimora abituale. La detrazione può variare, e in alcuni casi coprire solo una parte del canone pagato, ma permette in ogni caso un risparmio importante sulle imposte da versare.
Le cinque categorie di detrazione per affitto riconosciute dalla legge
La legge suddivide i benefici fiscali in cinque categorie principali, ognuna con requisiti e importi distinti.
La prima riguarda chi affitta un alloggio come propria abitazione principale con contratto regolare. In questo caso, la detrazione varia secondo il reddito complessivo. Per contribuenti con reddito fino a 15.493,71 euro la detrazione può arrivare a 300 euro all’anno. Se il reddito è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro, il tetto scende a 150 euro.
La seconda categoria comprende chi ha affittato con contratto a canone concordato, cioè un accordo tra le parti che stabilisce un prezzo calmierato rispetto al mercato. Qui la detrazione spazia da 247,90 a 495,80 euro, sempre modulata sulla base del reddito.
La terza categoria interessa i giovani con meno di 31 anni che hanno spostato la residenza per motivi legati al contratto d’affitto dell’abitazione principale. Per loro, la detrazione è più alta e può arrivare fino a 2.000 euro per i primi quattro anni, con un minimo che parte da 991,60 euro.
La quarta categoria riguarda lavoratori dipendenti che trasferiscono la propria residenza in un nuovo Comune, distante almeno 100 km dal precedente e situato in una regione diversa, per motivi legati al lavoro. In questo caso, la detrazione varia da 495,80 a 991,60 euro, a seconda del reddito.
Infine, la quinta categoria include gli studenti fuori sede, anche quelli che frequentano corsi post-laurea. Possono detrarre il 19% delle somme pagate per il canone d’affitto. Il contratto deve essere anch’esso regolarmente registrato.
Requisiti e modalità per presentare la detrazione nella dichiarazione dei redditi
Per poter usufruire delle detrazioni è fondamentale che tutti i requisiti richiesti dalla normativa siano rispettati. Prima di tutto, il contratto di locazione deve risultare ufficialmente registrato presso gli uffici preposti. L’immobile deve essere destinato all’abitazione principale del contribuente, che solitamente coincide con il luogo della residenza.
Nel modello 730, la voce dedicata alla detrazione degli affitti si trova nel Quadro E, sezione dedicata alle spese per abitazioni in affitto. Chi invece compila il Modello Redditi PF deve indicare la detrazione nel rigo RP71. È importante leggere con attenzione le istruzioni per compilare correttamente questi spazi.
Supporto per la compilazione e documentazione
In molti casi, chi dichiarerà l’affitto non agisce da solo. Può rivolgersi a un commercialista, agli operatori dei Centri di assistenza fiscale o consultare informazioni dettagliate negli strumenti online messi a disposizione dall’agenzia delle Entrate, come il sito istituzionale o il cassetto fiscale personale.
In mancanza di un’adeguata documentazione o nel caso di errori nella compilazione, la detrazione potrebbe non essere riconosciuta o essere oggetto di contestazioni da parte dell’agenzia fiscale. Per questo è utile conservare tutte le ricevute dei pagamenti e una copia del contratto di locazione registrato.
Queste detrazioni rappresentano quindi un aiuto concreto per chi ha spese di affitto, ma richiedono attenzione e precisione nella presentazione della dichiarazione. L’accesso rimane legato a criteri precisi di reddito e condizione abitativa, da rispettare senza eccezioni.