Le forze dell’ordine di Sezze hanno chiuso un’indagine su una truffa telefonica con conseguenze penali per una donna residente nel comune lepino. Il caso ha coinvolto una 48enne del posto, vittima di un raggiro che ha permesso il prelievo illecito di somme dal suo conto. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha portato alla scoperta e alla denuncia dell’autrice, evitando ulteriori danni economici.
L’indagine dei carabinieri dopo la segnalazione di truffa telefonica
Tutto è iniziato quando una cittadina di Sezze, 48 anni, ha denunciato ai carabinieri un episodio di truffa telefonica. La donna, contattata da qualcuno che si spacciava per operatore bancario, è stata indotta a comunicare i dati della propria carta prepagata. “Questo stratagemma ha permesso di prelevare 500 euro in due bonifici separati, trasferiti su una carta di credito intestata a un’altra persona.”
Le forze dell’ordine hanno raccolto la denuncia e immediatamente avviato le indagini. Sono stati esaminati i movimenti bancari, i codici delle operazioni e altri elementi indizianti. L’inchiesta ha consentito di restringere il campo e individuare la possibile responsabile del raggiro.
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Ritrovamento della carta di credito e azioni successive
Dopo aver monitorato alcuni conti e movimenti collegati alle somme oggetto della truffa, i carabinieri della stazione di Sezze hanno eseguito una perquisizione a casa della sospettata, una donna filippina di 45 anni domiciliata nel comune lepino. All’interno dell’abitazione gli investigatori hanno recuperato la carta di credito usata per ricevere i bonifici fraudolenti.
Il materiale raccolto durante il controllo ha permesso di contestare alla donna i reati di indebito utilizzo e falsificazione di carta di credito. La denuncia è stata formalizzata e trasmessa all’Autorità Giudiziaria, che dovrà valutare gli ulteriori sviluppi del caso.
Impatto e reazione della comunità locale
Il caso ha destato attenzione a Sezze, comune dove le truffe digitali e telefoniche non erano ancora entrate così direttamente nella cronaca locale. La rapidità con cui i carabinieri hanno individuato e denunciato la responsabile ha suscitato una riflessione sulla sensibilizzazione riguardo alle trappole delle chiamate fasulle.
Sono previste campagne informative per mettere in guardia i cittadini riguardo a queste modalità di inganno, così da ridurre i rischi soprattutto per persone più vulnerabili. Il furto di dati personali resta uno dei primi strumenti usati dai criminali per sottrarre denaro senza contatti diretti o violenze fisiche.
Il lavoro sul territorio svolto dai carabinieri di Sezze si conferma cruciale per intercettare e bloccare tentativi di truffa in tempi brevi. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine resta una componente fondamentale per contrastare fenomeni simili.