Decadenza concessioni per i manufatti cimiteriali Santa Maria del Buon Consiglio e Santa Maria della Pietà

Decadenza concessioni per i manufatti cimiteriali Santa Maria del Buon Consiglio e Santa Maria della Pietà

Il consorzio cimiteriale di Arzano, Casoria e Casavatore revoca le concessioni ai manufatti Santa Maria del Buon Consiglio e Santa Maria della Pietà per gravi problemi strutturali, avviando la gestione pubblica.
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Il consorzio cimiteriale di Arzano, Casoria e Casavatore ha revocato le concessioni a due confraternite per gravi problemi strutturali e mancata manutenzione di oltre 5.000 loculi, assumendo la gestione diretta dei manufatti, mentre la Curia ha impugnato la decisione in tribunale. - Gaeta.it

Il consorzio cimiteriale che gestisce i servizi ad Arzano, Casoria e Casavatore ha revocato le concessioni relative ai manufatti chiamati “Santa Maria del Buon Consiglio” e “Santa Maria della Pietà”. Dopo quasi cento anni, oltre 5.000 loculi affidati da decenni a due confraternite locali passano ora sotto la diretta amministrazione pubblica. La decisione arriva a seguito di rilievi strutturali gravi e l’inosservanza delle norme di manutenzione.

I rilievi tecnici sulle condizioni strutturali

L’ente consortile ha avviato una verifica dettagliata sullo stato dei due manufatti cimiteriali gestiti dalla confraternita Santa Maria del Buon Consiglio e quella della Pietà. Sono emerse condizioni di degrado e fatiscenza tali da mettere a rischio l’incolumità di chi frequenta i luoghi. Le perizie tecniche incaricate dal consorzio hanno confermato la presenza di criticità strutturali e impiantistiche, con elementi che richiedevano interventi urgenti, rimasti però incompiuti da tempo.

Intervento e decisione del consorzio

Questa situazione ha portato il presidente del consorzio, l’architetto Luigi Pappadia, su impulso del consiglio di amministrazione, a incaricare il direttore Sabato Terracciano di procedere con la decadenza delle concessioni. L’azione si è basata sul mancato rispetto degli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria previsti dal regolamento di polizia mortuaria vigente. Le confraternite, infatti, non hanno risposto alle ripetute diffide dell’ente cimiteriale, alimentando così una situazione di rischio evidente e persistente.

Impatti legali e gestione pubblica

Con la revoca ufficiale delle concessioni, la detenzione dei manufatti da parte delle confraternite diventa “sine titulo”, cioè senza titolo legale. I manufatti cimiteriali sono considerati beni demaniali, quindi la loro gestione deve rientrare sotto il controllo diretto dell’ente pubblico. Nel passaggio di consegna, effettuato tramite un verbale ufficiale, hanno partecipato i rappresentanti del consorzio e della Curia locale.

La Curia, tuttavia, ha impugnato la decisione davanti al tribunale amministrativo regionale, presentando un ricorso contro il consorzio cimiteriale. Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Curia, confermando momentaneamente la validità del provvedimento e fissando una data per l’esame nel merito. Il consorzio si è difeso con l’avvocato Nicola Lettieri, esperto nel settore.

Dialogo e reazioni delle autorità

Le autorità pubbliche, comprese le amministrazioni comunali di Arzano, Casoria e Casavatore, mantengono un dialogo costante con l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia. I sindaci coinvolti e i vertici del consorzio continuano a monitorare la situazione per assicurare la sicurezza e il decoro dei luoghi di sepoltura, oltre a rispettare le normative vigenti.

Confronto con la Curia: una relazione complessa

Il confronto con la Curia è teso ma necessario, vista l’importanza simbolica e civile dei manufatti. Il ricorso al Tar non blocca l’attività del consorzio, ma allunga i tempi di una decisione definitiva. Nel frattempo, la gestione diretta degli edifici da parte dell’ente cimiteriale punta a predisporre gli interventi strutturali urgenti, assicurando una tutela che finora è mancata.

La vicenda prosegue all’interno di un contesto amministrativo e giuridico che riflette un tema molto delicato: la cura e il rispetto delle aree cimiteriali e dei monumenti, soprattutto quando affidati a enti esterni da oltre un secolo. Il dibattito resta aperto e seguirà sviluppi nei prossimi mesi, dopo l’esito della controversia legale in corso.

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