Un episodio di violenza dentro e fuori dal campo ha segnato una partita di calcio amatoriale a Polverara, in provincia di Padova. Il confronto tra la squadra San Fidenzio e il Due Stelle si è trasformato in scontro quando un giocatore ha aggredito l’arbitro, provocando la sospensione dell’incontro e il suo allontanamento forzato per un lungo periodo. La vicenda ha coinvolto le autorità locali fino a far scattare un provvedimento di Daspo, misura restrittiva sportiva, nei confronti del protagonista dell’episodio.
L’aggressione all’arbitro durante la partita
Il 18 maggio 2025, durante una partita valida per la seconda categoria, è scoppiata una situazione di tensione che è finita male. Il protagonista è un giocatore di 37 anni che militava nella squadra San Fidenzio di Polverara. Negli ultimi minuti di gara, dopo che l’arbitro di 25 anni aveva espulso il giocatore per un fallo su un avversario , quest’ultimo è andato oltre ogni limite consentito. Invece di lasciare il campo senza contestazioni, ha reagito con violenza: una testata al naso dell’arbitro, che ha subito una frattura delle ossa nasali.
Il momento della sospensione
Il direttore di gara, già sotto pressione per gestire un confronto difficile, è stato così costretto a sospendere l’intera partita. Non solo, una volta tornati negli spogliatoi, il giocatore ha nuovamente minacciato l’arbitro insieme alla sua squadra arbitrale, costringendo i compagni di squadra e il presidente della sezione AIA di Venezia, giunti in soccorso, a contenerlo. Solo questo intervento ha impedito che la situazione degenerasse ancora di più.
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Le conseguenze sportive e giudiziarie del fatto
Le ripercussioni per il giocatore coinvolto sono state pesanti e immediate. Il giudice sportivo ha deciso di squalificarlo per 5 anni, sanzione rigorosa ma coerente con la gravità dell’aggressione e delle minacce rivolte all’arbitro. Intanto il questore di Padova, Marco Odorisio, ha emesso un Daspo, misura che impedisce per lo stesso periodo di assistere o partecipare a manifestazioni sportive, a prescindere dall’ente organizzatore e dalla categoria della società sportiva.
Indagini e denunce
La Digos ha effettuato indagini per verificare tutti gli aspetti e raccogliere elementi utili ai fini penali e amministrativi. L’uomo è stato denunciato alla procura della repubblica di Padova per i reati di lesioni personali aggravate, minacce aggravate e per la violazione delle norme sul regolare svolgimento delle manifestazioni sportive. I provvedimenti si riferiscono non solo all’aggressione ma anche all’atteggiamento ostile e violento mostrato prima e dopo l’espulsione.
Impatto sull’ambiente sportivo locale e misure di sicurezza
Questo episodio getta nuova luce sulle difficoltà di mantenere ordine e rispetto negli sport dilettantistici che si giocano in provincia. Le società coinvolte, l’AIA Venezia e le autorità padovane, sono impegnate a tutelare figure come gli arbitri, che spesso si trovano a fronteggiare situazioni di tensione acuta. Le misure adottate cercano di dare un segnale chiaro: la violenza non è tollerata dentro né fuori dal campo.
Attenzione alla sicurezza negli sport locali
Da questa vicenda emerge la necessità di rafforzare l’attenzione sulla sicurezza durante gli incontri sportivi a livello locale. L’intervento tempestivo degli organi competenti ha evitato conseguenze peggiori, ma sancisce anche un monito per tutti i partecipanti alle manifestazioni sportive. Le sanzioni disciplinari e legali vogliono scoraggiare simili comportamenti in futuro, garantendo un ambiente più sicuro per arbitri, giocatori e spettatori.