Danny boyle e Alex garland rilanciano la saga 28 con un nuovo capitolo postapocalittico in Gran bretagna

Danny boyle e Alex garland rilanciano la saga 28 con un nuovo capitolo postapocalittico in Gran bretagna

Danny Boyle e Alex Garland rilanciano la saga di 28 giorni dopo con 28 anni dopo, una trilogia che esplora la Gran Bretagna post-virus tra quarantena, sopravvivenza e tensioni sociali, con un cast guidato da Jodie Comer.
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Il regista Danny Boyle e lo sceneggiatore Alex Garland rilanciano la saga "28 giorni dopo" con una nuova trilogia che esplora una Gran Bretagna post-virus, affrontando temi attuali come pandemia, isolamento e nazionalismi, con un cast di star tra cui Jodie Comer e Ralph Fiennes. - Gaeta.it

L’attesa per il ritorno del mondo devastato da un virus letale in 28 anni dopo cresce tra gli appassionati di horror e thriller distopici. Il regista premio oscar Danny boyle e lo sceneggiatore Alex garland mettono in movimento una nuova trilogia ambientata nella stessa realtà di “28 giorni dopo”, il film cult del 2002. L’uscita del primo episodio è prevista per il 18 giugno, con un cast che include Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes e Alfie Williams. Il progetto scava in temi attuali come la pandemia, l’isolamento e i nazionalismi, offrendo una lettura inedita di una Gran bretagna alle prese con la sopravvivenza in un contesto da incubo.

Un ritorno diretto alla storia originale di 28 giorni dopo

Danny boyle e Alex garland decidono di non seguire la strada del sequel del 2007, diretto da Juan Carlos Fresnadillo, del quale erano solo produttori esecutivi. A distanza di quasi trent’anni dalla prima uscita, ritornano al punto di partenza per esplorare nuove dinamiche legate all’epidemia di rabbia che trasforma gli uomini in zombie aggressivi e cannibali. Il nuovo film “28 anni dopo” si collega direttamente al primo capitolo, aggiornando la narrazione con uno sguardo più ampio alla realtà successiva alla crisi globale. A vestire i panni dei protagonisti arrivano volti noti e nuovi: Jodie Comer presta il volto a uno dei personaggi chiave, accanto ad Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes. Alfie Williams, giovane attore emergente, completa il cast principale, annunciando una vicenda che vuole rimanere fedele alle radici, ma al tempo stesso espandere gli orizzonti della storia.

La nuova ambientazione della gran bretagna post virus e il tema della quarantena

Il film prende spunto dalla situazione attuale, eppure si sviluppa in un futuro non troppo lontano. La Gran bretagna è ancora contagiata, ma l’infezione è contenuta da una quarantena totale imposta dagli altri paesi. Questa scelta silhouettes una società in stato di isolamento, con un gruppo di sopravvissuti che si rifugia su un’isola affacciata sulla terraferma, collegata da un sentiero che riemerge solo con la bassa marea. Lì si forma una comunità che assomiglia a una tribù, organizzata secondo regole precise e isolamento dal resto del mondo. Il racconto si concentra sul rapporto tra Jamie e suo figlio Spike, un dodicenne alle prime armi con il mondo esterno. La loro presenza sulla terraferma accende conflitti e svela segreti, spingendo Spike a mettere in discussione tutto ciò che ha imparato dalla sua comunità, soprattutto per proteggere la madre, interpretata da Jodie Comer.

Produzione, cast e programma di uscita della trilogia 28 anni dopo

La trilogia che Danny boyle e Alex garland stanno creando prende forma con ritmi serrati. Il secondo film è stato girato quasi contemporaneamente al primo e sarà diretto da Nia Dacosta. Le riprese hanno coinvolto anche Cillian Murphy, volto simbolo della saga originale, che qui assume il ruolo di produttore esecutivo. La data di uscita per il secondo capitolo è fissata a inizio 2026. L’ultimo film della serie è ancora in fase di finanziamento; Boyle, durante una conferenza stampa a Roma, ha annunciato con una battuta “sarà possibile contribuire economicamente attraverso un qr code presente alla fine del primo film.” Questo sistema dimostra un’interazione diretta con il pubblico interessato a seguire la storia fino alla conclusione, evidenziando un approccio creativo e partecipativo.

Ispirazioni e temi contemporanei dietro la nuova sceneggiatura

Alex garland, intervenuto insieme a Danny boyle, ha rivelato che l’idea è nata da una riflessione su vari livelli della realtà odierna. La storia non si limita all’horror o alla semplice fuga dal pericolo, ma indaga la condizione umana durante anni difficili. Il contesto attuale e post-pandemico ha fornito una base per raccontare la rabbia sociale, i nazionalismi crescenti e la diffidenza che caratterizzano il presente. La quarantena mette in primo piano la necessità di adattarsi a nuove regole e di superare le paure. La narrazione sfrutta questi temi per mostrare cosa può succedere quando un virus rimane in circolazione e la società tenta di riorganizzarsi in modo stretto e controllato. L’elemento di ribellione di Spike riflette un bisogno di rompere certi schemi, una spinta a capire e modificare i sistemi in cui si cresce.

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