Il governo ha introdotto il bonus giovani per incentivare l’assunzione stabile di giovani sotto i 35 anni senza precedenti contratti a tempo indeterminato. L’inps ha recentemente fornito chiarimenti con una circolare specifica, dopo il decreto attuativo firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia. L’agevolazione consiste in un esonero totale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che, entro la fine del 2025, assumono o trasformano i contratti da tempo determinato a indeterminato, rivolgendosi a giovani candidati che non abbiano mai avuto un lavoro stabile. Le indicazioni riguardano anche gli aspetti tecnici per la gestione degli adempimenti contributivi.
Sostegno contributivo per assunzioni e trasformazioni fino a fine 2025
Il bonus giovani prevede l’esonero completo dal pagamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, valido per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni di contratti da tempo determinato a indeterminato effettuate tra il primo settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. La misura interessa operai, impiegati e quadri, escludendo invece dirigenti. I contratti domestici e gli apprendistati non rientrano nell’agevolazione, perché già soggetti a normali aliquote ridotte.
Il requisito principale è che i lavoratori assunti o trasformati siano giovani con meno di 35 anni e che non abbiano mai avuto un contratto a tempo indeterminato. Questo vincolo esclude persone con esperienze precedenti di lavoro stabile per garantire che il beneficio si rivolga esclusivamente a nuovi ingressi o stabilizzazioni di giovani sul mercato del lavoro. L’inps ha posto molta attenzione alla distinzione tra diverse qualifiche e tipologie contrattuali per evitare errori nell’applicazione delle agevolazioni.
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Parametri economici e limiti dell’agevolazione contributiva
Il bonus copre il 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, esclusi quelli per l’inail, con un tetto massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore. Questo limite garantisce uno sforzo contenuto per la finanza pubblica, che ha stanziato fondi precisi nel decreto legge 60/2024. L’erogazione deve rispettare i vincoli territoriali e le procedure indicate dal Programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027, che disciplina gli incentivi per il sostegno all’occupazione nelle diverse aree del Paese.
Per le regioni del Mezzogiorno – Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna – la soglia aumenta a 650 euro mensili per lavoratore, in virtù del decreto Coesione, per favorire lo sviluppo economico di queste aree. L’inps sottolinea che l’aliquota per il calcolo delle pensioni rimane invariata, preservando i diritti previdenziali dei lavoratori assunti. Questo dettaglio è cruciale per mantenere l’equilibrio tra incentivo e tutela previdenziale.
Chi può beneficiare degli incentivi contributivi
L’esonero si estende a tutti i datori di lavoro privati, indipendentemente dalla loro qualifica imprenditoriale. Rientrano anche i datori del settore agricolo, un comparto spesso escluso da certe misure. La norma però esclude dalla possibilità di accedere al bonus le pubbliche amministrazioni, per le quali valgono regole differenti.
Sono quindi inclusi piccoli e grandi privati, concesse opportunità ampie per aumentare l’occupazione stabile tra i giovani. Ciò riflette la volontà del legislatore di coinvolgere l’intera economia reale, creando un incentivo accessibile senza discriminazioni tra settori privati. L’inps ha precisato che il rispetto delle condizioni anagrafiche e contrattuali è fondamentale, e che gli eventuali controlli riguarderanno la reale applicazione delle norme.
Gestione degli adempimenti e chiarimenti dell’inps
La circolare 90 dell’inps spiega nel dettaglio come devono essere compilate le denunce contributive per usufruire del bonus giovani. I datori di lavoro devono indicare correttamente le assunzioni e le trasformazioni agevolate, seguendo gli specifici codici previsti dagli strumenti telematici in uso all’ente previdenziale. Vengono chiarite le modalità di calcolo dell’esonero e la documentazione da conservare in caso di verifiche.
Inoltre il documento affronta le possibili casistiche di cessazione anticipata del rapporto, chiarendo che l’agevolazione si applica solo per i periodi effettivi di lavoro indeterminato svolti dal giovane assunto o stabilizzato. La circolare permette così di evitare errori che potrebbero compromettere il diritto al beneficio o portare a indebiti recuperi delle somme.
Con questa lettera l’inps fornisce uno strumento operativo fondamentale per enti e datori di lavoro, aiutandoli a navigare le complessità amministrative e a fare un uso corretto del bonus giovani, sollecitato dal legislatore come leva per combattere la disoccupazione giovanile.