D’Alema a Pechino per la parata di Xi Jinping: un segnale di pace in un mondo in tensione

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D’Alema a Pechino per la parata di Xi Jinping, un gesto di pace globale. - Gaeta.it

Armando Proietti

3 Settembre 2025

Questa mattina Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio italiano, ha partecipato alla parata della vittoria organizzata da Xi Jinping a piazza Tienanmen, a Pechino. L’evento celebra la fine della Seconda guerra mondiale e mette in risalto il ruolo della Cina nella sconfitta del nazifascismo. La presenza di D’Alema, annunciata dal ministero degli Esteri cinese la settimana scorsa e confermata da un video diventato virale sui social, assume un valore particolare in un momento di rapporti internazionali piuttosto tesi.

La parata di Xi Jinping: più di una commemorazione, uno show politico

Il 3 settembre 2025, in piazza Tienanmen, la parata ha mostrato molto più di un semplice ricordo storico. Per il Partito Comunista Cinese, questa è la celebrazione della sua versione della “guerra di resistenza popolare cinese”. Un racconto che mette in primo piano la presunta forza eroica della Cina nella sconfitta di nazismo e fascismo.

Ma la manifestazione è anche un chiaro segnale politico a livello internazionale. Pechino vuole rafforzare la propria legittimazione interna e la sua immagine nel mondo. Xi Jinping ha costruito questa memoria storica come uno strumento per ottenere consenso e consolidare la sua posizione sulla scena globale, proiettando un’immagine di potenza e stabilità. Invitare ex leader stranieri come D’Alema è un modo per lanciare un messaggio di unità e legami diplomatici, nonostante le tensioni che ci sono oggi.

D’Alema: un appello per la pace e l’amicizia tra i popoli

Nel video diffuso sui social, D’Alema ha detto che “viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali” e ha espresso la speranza che da Pechino arrivi “un messaggio di pace, di cooperazione e di ritorno a uno spirito di amicizia tra tutti i popoli”. L’ex premier ha collegato la celebrazione cinese a una riflessione più ampia: il bisogno di mettere fine ai conflitti che ancora insanguinano molte parti del mondo.

Si è soffermato sul valore della memoria storica, definendo la lotta del popolo cinese “eroica” e di importanza non solo nazionale, ma globale, per la caduta di nazismo e fascismo. Queste parole arrivano in un contesto di grande instabilità geopolitica, dove la Cina cerca di proporsi come un attore capace di spingere verso la stabilità, puntando sulla memoria della Seconda guerra mondiale e sulla resistenza al totalitarismo.

Cosa significa la presenza di D’Alema a Pechino

L’invito e la partecipazione di Massimo D’Alema sono un segnale concreto di dialogo tra il governo cinese e alcune figure politiche internazionali. Anche se non è più al governo, D’Alema mantiene un peso simbolico nei rapporti diplomatici che va oltre la politica italiana. La sua presenza mostra la volontà di Pechino di coinvolgere personalità europee nelle sue iniziative diplomatiche, soprattutto in un momento di crescenti tensioni mondiali.

Questa mossa fa parte della strategia di Pechino di costruire relazioni e un’immagine internazionale che aiutino a ridurre l’isolamento diplomatico e a presentare la Cina come promotrice di pace. Il mix tra celebrazione storica e politica attuale dimostra quanto la memoria della Seconda guerra mondiale resti un punto di riferimento chiave nella diplomazia e nella legittimazione dei governi di oggi.

La partecipazione di D’Alema conferma anche l’interesse di alcune figure fuori dal governo a sostenere iniziative multilaterali, puntando sull’importanza di messaggi condivisi contro i conflitti armati. L’appello per la cooperazione globale lanciato durante la parata riflette una delle sfide principali della politica internazionale attuale, anche se non sono mancati commenti critici, sia sui social che in certi ambienti politici italiani.

Dall’immagine diventata virale al video con le parole di D’Alema emerge un ricordo condiviso che supera i confini e un invito a un dialogo più pacifico. Un messaggio che potrebbe aiutare a smorzare alcune delle tensioni che attraversano il mondo oggi.