Dal liceo classico di l'Aquila a ceo biotech: la storia di valeria ricotti e le sue innovazioni in campo medico

Dal liceo classico di l’Aquila a ceo biotech: la storia di valeria ricotti e le sue innovazioni in campo medico

Valeria Ricotti, ricercatrice e imprenditrice aquilana, unisce innovazione biotecnologica e impegno culturale tra Italia, Irlanda e Regno Unito, promuovendo tecnologie per malattie rare e la scrittura indipendente.
Dal Liceo Classico Di L27Aquila Dal Liceo Classico Di L27Aquila
Valeria Ricotti, ricercatrice e imprenditrice aquilana, unisce innovazione biotecnologica e impegno sociale per malattie rare, fondando startup all’avanguardia e coltivando anche la scrittura e la cultura. - Gaeta.it

Valeria Ricotti, nata e cresciuta a l’Aquila, porta con sé la forza di una terra segnata da sfide complesse e dalla voglia di rinascita. Ricercatrice, imprenditrice e scrittrice, ha conquistato un riconoscimento in Senato tra le 19 italiane premiate con il progetto ‘Storie di italiane eccellenti‘. La sua esperienza spazia dalla neurologia pediatrica fino alla creazione di startup biotech, mettendo al centro della propria attività l’innovazione applicata a malattie rare e neurodegenerative. Il suo percorso accademico e professionale attraversa l’Italia, l’Irlanda e il Regno Unito, tra istituzioni di spicco e collaborazioni scientifiche di rilievo.

Il percorso di formazione e le radici aquilane

Ricotti ha frequentato il liceo classico nella sua città natale, l’Aquila, un ambiente che le ha trasmesso la capacità di superare gli ostacoli e concretizzare progetti difficili. Il territorio abruzzese, conosciuto per essere una realtà che ha dovuto risollevarsi da tragedie come il sisma del 2009, le ha insegnato la resilienza e il senso di comunità. Dopo il liceo, si è trasferita a Dublino per iscriversi al Royal College of Surgeons, dove ha seguito la specializzazione in pediatria con un focus su neurologia e psichiatria infantile. L’arrivo a Londra ha segnato un ulteriore salto nella sua carriera scientifica, consentendole di entrare in contatto con centri di ricerca e startup innovative.

Un intreccio tra clinica e umanità

La formazione clinica e accademica di Ricotti si intreccia con una profonda attenzione per la dimensione umana della malattia, temi che accompagneranno la sua attività di ricerca e di impresa. L’impegno a riportare la scienza al servizio diretto del paziente nasce proprio da questa visione, maturata durante gli anni di studio e lavoro in ambienti diversi ma complementari.

L’imprenditoria biotech e le tecnologie per la medicina personalizzata

Valeria Ricotti guida due startup, Vesalic e Parterra, entrambe attive nella ricerca di soluzioni biotecnologiche per patologie complesse e spesso trascurate dalla medicina tradizionale. Queste aziende sviluppano piattaforme tecnologiche che permettono di monitorare e analizzare l’evoluzione delle malattie neurodegenerative e rare, utilizzando strumenti avanzati come sensori e intelligenza artificiale. Il cuore del suo lavoro è ‘Avatar‘, un sistema che crea un gemello digitale del paziente, capace di riprodurre in tempo reale le condizioni cliniche e offrire dati utili sia per la ricerca che per la cura personalizzata.

Una lunga esperienza in biotecnologie

In precedenza, Ricotti aveva co-fondato Dinaqor, una società focalizzata sulle terapie geniche per cardiomiopatie, evidenziando una lunga esperienza in biotecnologie applicate a malattie croniche e invalidanti. I brevetti sviluppati nelle sue startup sono già impiegati sul campo, grazie a collaborazioni con il sistema sanitario britannico e con istituzioni accademiche di prestigio come Imperial College e University College London. Questa sinergia tra ricerca accademica e applicazione clinica ha portato le sue innovazioni su riviste scientifiche di riferimento come Nature Medicine, con studi su distrofia muscolare, Parkinson e atassie genetiche.

Ricotti insiste sulla necessità che la tecnologia serva a migliorare la vita dei pazienti piuttosto che perseguire il solo guadagno economico. Il suo lavoro si muove in questo ambito, dando spazio a un approccio che unisce scienza e responsabilità sociale.

La passione per la scrittura e l’impegno culturale

Oltre alla ricerca e all’imprenditoria, Valeria Ricotti coltiva un interesse profondo per la scrittura e la cultura. Ha fondato Shironeko, una casa editrice indipendente con base a Londra, che si propone di valorizzare opere fuori dai circuiti tradizionali. Nel 2025 ha pubblicato il suo primo romanzo, ‘Il Ponte Vermiglio‘, un testo che mescola elementi di scienza, spiritualità e memoria personale. Il libro offre un percorso simbolico, riflettendo sulle sfide interiori e sociali che riguardano sia la persona sia la comunità.

Un connubio tra arte e scienza

La presentazione del volume si è svolta al Salone del libro di Torino, dove è stato associato a una produzione musicale originale. Il brano ‘Dragon’s Eyes‘, cantato da Naomi Banks e realizzato con il jazzista Guy Barker, aggiunge una dimensione emotiva all’esperienza lettura, sottolineando il legame tra arte e racconto scientifico. Ricotti descrive la scrittura come un rifugio personale, un luogo da cui trae ispirazione e la spinta a tornare alle sue origini.

L’Aquila e l’Abruzzo emergono come elementi fondamentali del suo percorso umano e professionale. Le difficoltà vissute nel suo territorio natale si sono riflesse nella capacità di resistere e ricostruire, valori che permeano tutte le sue attività. E’ proprio da queste radici che trae la motivazione per portare avanti progetti impegnativi, sia nella scienza che nella cultura.

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