Dal giallo alla serialità: il viaggio nel mondo delle serie crime secondo Rai Teche a Torino

Dal giallo alla serialità: il viaggio nel mondo delle serie crime secondo Rai Teche a Torino

Rai Teche presenta a Torino un’esposizione dedicata al giallo italiano, esplorando la sua evoluzione attraverso fotografie e proiezioni, in un’importante iniziativa culturale che celebra il genere.
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Dal giallo alla serialità: il viaggio nel mondo delle serie crime secondo Rai Teche a Torino - Gaeta.it

Rai Teche celebra la storia del giallo italiano con un’esposizione che unisce fotografia, video e narrazione, offrendo al pubblico un’opportunità di esplorare l’evoluzione di un genere che ha affascinato generazioni. L’evento, che si svolgerà martedì 4 febbraio nella Mediateca di Torino, rappresenta un’importante iniziativa culturale che rimodella la narrazione visiva del crimine in ambito televisivo e cinematografico.

Il percorso della mostra e il suo significato

L’esposizione di Torino è il frutto di un progetto più ampio, originato nel 2020 al Museo di Roma in Trastevere, intitolato “Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai“. Questo titolo racchiude non solo il fascino intrinseco del genere, ma anche il suo impatto culturale nel panorama televisivo italiano. Ideata da Stefano Nespolesi e curata da Maria Pia Ammirati insieme a Peppino Ortoleva, la mostra presenta una selezione di fotografie che documentano il legame fra il giallo e le produzioni Rai nel corso degli anni.

Le immagini esposte raccontano storie di uno dei generi più amati e discussi, permettendo agli spettatori di immergersi in un viaggio visivo che attraversa diverse epoche. La curatrice Rita Santin ha realizzato un allestimento scenografico che rende viva l’esposizione, rendendola accessibile a un pubblico variegato, a partire dagli studiosi e appassionati del genere fino ai neofiti.

Questo percorso non si limita alla mera esposizione di fotografie, ma mira a sollecitare riflessioni sui temi affrontati nella narrativa gialla, sulla scelta degli attori e sull’evoluzione stilistica che ha caratterizzato le serie. I fotogrammi portano con sé racconti di serietà e drammaticità, ma anche di ironia, mostrando come diverse sfumature del giallo si siano amalgamate nel corso del tempo.

L’importanza della rassegna “Archive Alive!”

L’inaugurazione dell’esposizione coincide con l’avvio della rassegna “Archive Alive!“, che si terrà nell’arco del 2025. Questa iniziativa si suddivide in due cicli di proiezioni: “Quattro passi nel delitto” da febbraio ad aprile e “Quattro passi nel mistero” da ottobre a novembre. L’obiettivo è offrire al pubblico una panoramica delle produzioni gialle più significative, accompagnate dalla voce di esperti e critici del settore che approfondiscono il tema attraverso storie, aneddoti e tecniche narrative.

Le proiezioni non si limitano a mettere in scena i singoli episodi, ma invitano a riflettere su come il genere abbia saputo adattarsi e trasformarsi nel tempo, in risposta ai cambiamenti sociali e culturali. La varietà dei titoli presentati, come “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” e “Non uccidere“, mostra quanto il giallo possa rimanere rilevante e al passo con i tempi, rimanendo attuale e coinvolgente.

Con l’introduzione di personalità come Peppino Ortoleva e scrittori affermati, il pubblico ha l’opportunità di entrare in contatto con le menti creative che hanno contribuito a plasmare il panorama del giallo in Rai. La miniserie di Carlo Emilio Gadda, ad esempio, è un’esperienza visiva che permette di apprezzare non solo la trama, ma anche il contesto in cui è ambientata, il che è fondamentale per una comprensione più profonda del genere.

Il giallo e le sue trasformazioni

L’esposizione e le proiezioni mettono in luce l’evoluzione del giallo, un genere che ha saputo resistere al passare del tempo e, anzi, reinventarsi continuamente. Il confronto fra le produzioni storiche e quelle più recenti evidenzia come cambino le tecniche narrative e stilistiche, in un dialogo costante con il pubblico e il contesto socioculturale.

La trasposizione di romanzi gialli in produzioni televisive ha inaugurato nuovi filoni narrativi e ha aperto a una scelta di attori che ha saputo attrarre diverse generazioni di spettatori. Attraverso queste opere, il pubblico ha potuto esplorare realtà diverse, comprendere le complesse relazioni fra personaggi e scoprire come l’ambientazione influisca sul racconto stesso.

L’analisi delle scelte stilistiche, infine, assicura un approfondimento su come la tecnica fotografica e cinematografica abbia influenzato la narrazione. Gli autori e i registi delle produzioni gialle hanno dovuto confrontarsi con l’evoluzione delle tecnologie e dei gusti del pubblico, portando a creazioni che, pur mantenendo le regole del genere, riescono a proporre esperienze di visione sempre diverse e appassionanti.

L’esposizione di Torino si pone quindi non solo come un tributo al giallo televisivo, ma come un invito a riflettere sulla sua storia, la sua evoluzione e il suo futuro.

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