Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso un giudizio netto sull’operazione militare israeliana a Gaza durante il forum Defence Procurement a Roma. Secondo Crosetto, la strategia adottata da Netanyahu per affrontare Hamas è un errore, soprattutto per le conseguenze sul popolo palestinese e sulla sicurezza di Israele e dell’intera regione mediorientale. Il ministro ha evidenziato la necessità di trovare una convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi, sottolineando l’importanza di eliminare l’influenza di Iran e di gruppi come Hamas.
Il punto di vista di Crosetto sull’attacco a Gaza e le sue conseguenze
Guido Crosetto, intervenendo a Roma, ha definito l’attacco a Gaza una scelta che non giova a Israele. Pur riconoscendo la legittimità della lotta contro Hamas, ha criticato il modo in cui viene condotta. Ha inoltre respinto l’ipotesi di deportare il popolo palestinese, giudicandola inaccettabile dal punto di vista umanitario e inefficace per garantire la sicurezza di Israele o degli altri paesi della regione.
Il ministro ha distinto tra il governo di Netanyahu e lo Stato di Israele, suggerendo che non tutte le componenti israeliane condividano le stesse decisioni politiche. Ha sottolineato come l’attuale strategia militare rischi di peggiorare una situazione già complessa, senza produrre risultati concreti sul terreno.
La proposta di convivenza e la rimozione dei proxy iraniani
Nella sua dichiarazione, Crosetto ha indicato la ricerca di una soluzione che consenta la convivenza tra palestinesi e israeliani. Ha precisato che questa prospettiva è realizzabile solo eliminando le influenze esterne destabilizzanti, in particolare il ruolo dell’Iran e delle organizzazioni terroristiche come Hamas, considerate proxy del paese persiano.
Questa posizione si concentra su un piano strategico più ampio rispetto all’emergenza militare. Secondo Crosetto, pace e sicurezza si ottengono intervenendo sulle cause profonde del conflitto, evitando misure militari che aggravano la condizione dei civili palestinesi.
Divergenza tra governo israeliano e il ministro della Difesa italiano
Crosetto ha distinto tra lo Stato di Israele e il governo guidato da Netanyahu, manifestando il suo dissenso verso le scelte attuali del premier. Ha evidenziato che la linea politica del governo israeliano non necessariamente rispecchia l’interesse generale del paese, mettendo in luce le differenze interne anche tra alleati.
Questa posizione ha implicazioni rilevanti, sia politiche sia in termini di percezione internazionale. La critica arriva in un momento delicato e rappresenta una presa di posizione netta da parte dell’Italia, soprattutto nel campo della difesa e della sicurezza.
Il contesto della dichiarazione durante il forum Defence Procurement a Roma
Le parole di Guido Crosetto sono state pronunciate durante il forum su Defence Procurement, evento dedicato agli acquisti e alle strategie militari organizzato a Roma. In questa occasione, il ministro ha espresso la sua opinione sulla crisi in Medio Oriente in relazione alle scelte militari e politiche attuali.
L’intervento si inserisce in un dibattito più ampio sulle modalità di contrasto alle minacce terroristiche e ai conflitti regionali. Crosetto ha sottolineato che la sicurezza non si costruisce con la forza o con misure drastiche come la deportazione di popolazioni, ma richiede un equilibrio più articolato e una prospettiva di lungo periodo.