Crollo delle azioni netflix a wall street dopo l’annuncio di dazi su film esteri da parte di trump

Crollo delle azioni netflix a wall street dopo l’annuncio di dazi su film esteri da parte di trump

Netflix perde oltre 20 miliardi di dollari in borsa dopo l’annuncio di Donald Trump su dazi del 100% sui film prodotti fuori dagli Stati Uniti, con impatti anche su Disney, Warner Bros. Discovery e altri colossi dell’intrattenimento.
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Netflix perde oltre il 4% a Wall Street dopo l'annuncio di Trump di una tassa del 100% sui film stranieri, con impatti significativi sul mercato e incertezze per il settore globale dello streaming. - Gaeta.it

Netflix, la società leader nel settore dello streaming, ha registrato un forte calo a Wall Street subito dopo l’annuncio del presidente Donald Trump relativo all’introduzione di una tassa pesante sui film prodotti al di fuori degli Stati Uniti. Questo provvedimento ha scosso il mercato e coinvolto anche altri giganti dell’intrattenimento. Il peso economico e le incognite legate a questa decisione stanno già cambiando il quadro degli investimenti nel settore audiovisivo globale.

Il crollo delle azioni netflix e l’impatto sul mercato azionario

Lunedì a Wall Street, le azioni di Netflix hanno subito una caduta significativa, perdendo fino al 4%, con un valore che si è attestato intorno a 1.113 dollari per azione. Questo movimento rappresenta la peggiore performance giornaliera registrata dalla società dallo scorso aprile. Il calo è direttamente collegato all’annuncio del presidente Trump, fatto domenica, di imporre un dazio del 100% su tutti i film prodotti fuori dagli Stati Uniti e distribuiti sul mercato nazionale.

Oltre a Netflix, hanno subito perdite anche altri colossi dell’intrattenimento. Disney ha visto diminuire il valore delle sue azioni del 2%, Warner Bros. Discovery, proprietaria del servizio Max, ha perso il 3%, mentre Paramount Global e Comcast, quest’ultima con Universal Pictures, hanno registrato cali rispettivamente del 2% e dell’1%. Questi movimenti si sono verificati mentre l’indice S&P 500 ha mostrato una variazione molto più contenuta, inferiore all’1%.

La portata economica della perdita di valore di netflix

La perdita di valore di Netflix si traduce in una riduzione della capitalizzazione di mercato che ha superato i 20 miliardi di dollari in un solo giorno di contrattazioni. Questa cifra è praticamente equivalente all’intero valore di mercato di Warner Bros. Discovery, uno dei concorrenti principali nel settore. Per Netflix, un colpo di questo genere pesa in modo significativo, perché rappresenta una parte consistente della sua capitalizzazione complessiva che si smaterializza da un momento all’altro.

Il dato è emblematico della preoccupazione che investitori e operatori del mercato nutrono nei confronti degli effetti che le nuove misure adottate dall’amministrazione statunitense potrebbero provocare sulle finanze delle società di contenuti multimediali.

Dubbi e incertezze sull’applicazione dei dazi di trump ai contenuti audiovisivi

Il provvedimento annunciato da Trump presenta molte incognite tecniche e pratiche. A differenza delle merci fisiche, i film e le serie tv sono considerati servizi, per cui la loro regolamentazione doganale è più complessa. Non è chiaro se i dazi riguarderanno solo i film o anche le serie in streaming, o se coinvolgeranno aspetti come gli effetti visivi, le coproduzioni internazionali o i finanziamenti esteri.

Henning Molfenter, ex responsabile degli studi Babelsberg in Germania, ha evidenziato questa incertezza a The Hollywood Reporter. La situazione rischia di generare confusione nel settore, complicando la normale distribuzione dei contenuti e creando problemi lungo tutta la filiera produttiva e distributiva.

La dipendenza di netflix dai contenuti prodotti fuori nord america e il ruolo degli abbonati internazionali

Secondo analisi di mercato di Ampere Analysis, nel 2024 il 51% del budget assegnato da Netflix ai contenuti ha riguardato produzioni realizzate fuori da Stati Uniti e Canada. Inoltre, circa il 70% degli abbonati paganti risiede al di fuori del Nord America. Questa presenza globale si riflette nella popolarità delle serie prodotte all’estero, come la britannica Bridgerton e la sudcoreana Squid Game, che hanno ottenuto un largo seguito anche negli Stati Uniti.

Considerando questo contesto, l’imposizione di dazi così pesanti rischia di limitare l’accesso a molte produzioni internazionali e di ridurre la varietà di contenuti disponibili sulla piattaforma americana. La misura colpirebbe quindi non solo i produttori esteri ma anche una buona parte degli abbonati americani che conoscono e apprezzano produzioni straniere.

La percezione del titolo netflix prima dell’annuncio e la reazione degli investitori

Prima che Trump uscisse con la sua dichiarazione domenicale, Netflix veniva visto come un investimento relativamente stabile fra i titoli tecnologici caratterizzati da alta volatilità. Un report recente di Bank of America addirittura definiva il titolo “prevedibile in un mondo imprevedibile”, sottolineando i risultati positivi ottenuti dalla società.

Nel 2025, fino a poco prima del crollo, le azioni avevano guadagnato circa il 30%, nettamente più del rendimento di aziende come Meta, Amazon, Apple o Alphabet, appartenenti al medesimo gruppo FAANG. Lo scossone causato dalla proposta di dazi ha però rimesso in discussione questa percezione di sicurezza, spingendo gli osservatori a rivedere il rischio legato agli investimenti in Netflix e nel settore dell’intrattenimento globale.

Le conseguenze di questa mossa governativa aprono nuove sfide per il mercato dello streaming. Restano molte domande aperte riguardo modalità applicative e effetti a lungo termine, mentre le aziende e gli investitori cercano di adattarsi a un clima di crescente incertezza.

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