Questa mattina poco dopo le 9 nel quartiere Flaminio di roma una vecchia struttura in legno è crollata in via nedo nadi, non lontano dal palazzetto dello sport. Si tratta di un manufatto risalente ai mondiali di calcio del 1990, il cui accesso era già vietato da tempo. Fortunatamente non si registrano feriti, ma l’area è stata messa in sicurezza per evitare rischi alla circolazione e ai passanti.
Come si è svolto il crollo e chi è intervenuto
L’episodio è avvenuto intorno alle 9 di mattina a via nedo nadi, nella zona Flaminio, una parte di roma nota per gli impianti sportivi. La struttura in legno, utilizzata all’epoca dei mondiali di calcio italia ’90 e posizionata accanto al palazzetto dello sport, si è improvvisamente sbriciolata al suolo. Le prime verifiche indicano che il luogo era chiuso da tempo proprio per il rischio legato all’instabilità.
Alcuni passanti hanno segnalato il rumore del cedimento, richiamando sul posto i vigili del fuoco, intervenuti rapidamente per mettere in sicurezza la zona. L’intervento puntuale ha permesso di evitare conseguenze peggiori, considerando che l’accesso era ormai interdetto da tempo. Nel perimetro circostante si è concentrata anche la polizia locale del gruppo Parioli, che ha provveduto a delimitare l’area interessata.
Leggi anche:
Chiusura della pista ciclabile su viale tiziano
A seguito del crollo, gli agenti della polizia locale hanno chiuso la circolazione sulla pista ciclabile di viale tiziano, proprio nel tratto vicino a via nedo nadi. L’intervento di transennamento ha impedito il passaggio di ciclisti e pedoni per tutto il tempo necessario alle verifiche di stabilità e agli accertamenti sulle condizioni dell’area.
La scelta di chiudere la pista ciclabile nasce dalla necessità di evitare ulteriori rischi, considerando che la struttura crollata si trova a ridosso della carreggiata utilizzata ogni giorno da molte persone. La polizia locale ha mantenuto il presidio fino a quando le condizioni non sono risultate sicure per la riapertura. L’attenzione si è focalizzata anche sul monitoraggio del comportamento di eventuali altre parti della vecchia struttura, per scongiurare nuovi cedimenti.
Origini e degrado della struttura post mondiali italia ’90
La struttura in legno caduta questa mattina faceva parte di un complesso realizzato per i mondiali di calcio che l’Italia ospitò nel 1990. Quegli impianti, progettati per ospitare eventi e attività collaterali, avevano ormai superato i trent’anni di vita, senza interventi significativi di consolidamento o ristrutturazione.
Alcuni residenti avevano già segnalato in passato l’avanzato stato di degrado, mentre le autorità locali avevano disposto la chiusura dell’accesso per motivi di sicurezza. Il legno, materiale soggetto a deterioramento nel tempo se non trattato periodicamente, appare la causa principale della fragilità che ha condotto al crollo.
Le strutture costruite per eventi temporanei spesso soffrono di mancanza di manutenzione e monitoraggio nel tempo, e in questo caso il cedimento conferma la difficoltà nel preservare impianti obsoleti collocati in aree urbane importanti come il quartiere Flaminio. L’incidente rappresenta un richiamo alla necessità di verifiche periodiche e interventi di controllo su queste costruzioni storiche, soprattutto quando si trovano in zone ad alto passaggio.
Il ruolo delle autorità nella gestione della sicurezza urbana
L’intervento rapido di vigili del fuoco e polizia locale testimonia l’efficacia delle procedure di sicurezza attivate in situazioni di emergenza. L’azione congiunta ha permesso di isolare la zona e garantire la sicurezza di cittadini e passanti. Le forze dell’ordine hanno inoltre avviato accertamenti sulle cause effettive del crollo, mentre l’amministrazione comunale dovrà valutare il destino dell’area interessata.
Le strutture dismesse o degradate rappresentano un potenziale pericolo in molte città italiane. Gli enti locali devono assicurare controlli sulla stabilità e decidere se intervenire per demolire, ristrutturare o recuperare questi spazi. Nel caso di via nedo nadi l’intervento tempestivo ha evitato incidenti, ma la questione della gestione di queste vecchie strutture resta aperta e centrale. Gli abitanti del Flaminio e gli utilizzatori dell’area chiedono maggiore attenzione e prevenzione per evitare situazioni simili.
Il crollo in via nedo nadi arriva così a sollecitare nuovi interventi sulle vecchie costruzioni che costellano le città, invitando a non trascurare le condizioni di sicurezza nel tessuto urbano.