Crisi Moncaro: il settore vinicolo marchigiano chiede soluzioni immediate

Crisi Moncaro: il settore vinicolo marchigiano chiede soluzioni immediate

La cooperativa Moncaro affronta una crisi profonda, con accuse di cattiva gestione e un incontro pubblico previsto per il 7 dicembre, mentre la comunità cerca soluzioni per salvaguardare il patrimonio vitivinicolo marchigiano.
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Crisi Moncaro: il settore vinicolo marchigiano chiede soluzioni immediate - Gaeta.it

La crisi che coinvolge la cooperativa Moncaro è divenuta un tema di grande rilevanza non solo per il settore vitivinicolo, ma anche per l’intera comunità della Vallesina. Recenti dichiarazioni dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli evidenziano un deterioramento della situazione, attribuendo la responsabilità a decisioni gestionali discutibili e a una gestione poco assertiva da parte del curatore fallimentare. La necessità di un dibattito aperto è stata sottolineata, con un incontro pubblico programmato per il 7 dicembre ad Acquaviva Picena.

la situazione attuale della cooperativa

La cooperativa Moncaro, una delle maggiori realtà vinicole delle Marche, si trova in una fase cruciale. Ciccioli ha dichiarato che le azioni intraprese fino ad oggi non sono state all’altezza della situazione. Secondo le sue affermazioni, il blocco dell’imbottigliamento dei vini ha compromesso la produzione, causando un accumulo insostenibile di giacenze nelle cantine. Solo nei giorni recenti si sarebbe registrata una ripresa, ma a seguito delle crescenti critiche e delle pressioni locali. La paralisi operativa ha coinvolto non solo la bottiglia, ma anche il conferimento delle uve e la promozione commerciale dei vini.

La cooperativa sta attraversando una fase di inattività che influisce negativamente su tutti i soci, compresi i conferitori e gli operatori del settore, che si trovano esclusi da potenziali ricavi. Non è stata ancora raggiunta alcuna intesa per le vendite natalizie, escludendo quindi i prodotti della cooperativa dalle promozioni delle catene di distribuzione. Tale situazione genera un ulteriore danno economico, accentuato dalla mancata lavorazione dei vigneti e dal conseguente abbattimento del valore patrimoniale delle proprietà.

responsabilità del curatore fallimentare

Il Dott. Pollio, curatore del fallimento, è accusato da Ciccioli di comportamenti che porterebbero alla svalutazione dell’azienda. Invece di cercare di rilanciare Moncaro, il suo operato sembra mirare a uno smantellamento graduale delle attività, senza considerare i danni a lungo termine per i soci e gli investitori. L’europarlamentare ha messo in evidenza che il curatore, in questa fase, ha l’obbligo di preservare il valore del compesso aziendale, in modo da garantire un miglior soddisfacimento dei creditori. Eventuali inadempienze potrebbero far sorgere responsabilità legali nei suoi confronti.

Le critiche sottolineano anche l’impatto sulla comunità locale e sull’economia regionale, già provata da altre difficoltà. La politica e le associazioni del settore vitivinicolo sembrano ora unite nella richiesta di un intervento diretto per affrontare la crisi Moncaro. Occorre una risposta coordinata che coinvolga tutti i soggetti interessati, affinché si possa riequilibrare la situazione e salvaguardare l’importante patrimonio vitivinicolo marchigiano.

un appello alla comunità e agli investitori

Il clima di incertezza che circonda Moncaro sta spingendo diversi attori locali a farsi sentire. Ciccioli ha invitato soci, dipendenti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo del vino a partecipare a un incontro pubblico. Questo dibattito si pone l’obiettivo di creare consapevolezza sul futuro della cooperativa e delle azioni che possono essere intraprese per garantirne la sopravvivenza. La risposta della comunità e dei professionisti del settore sarà essenziale per raccogliere idee e suggerimenti efficaci da implementare.

La richiesta di maggiore trasparenza nella gestione delle decisioni e delle operazioni è un tema ricorrente. Angosciare la questione alla luce del danno economico già subito permette di farsi portavoce di un bisogno forte e diretto: la cooperativa deve ripartire. Un’azione di questo tipo è necessaria non solo per salvaguardare i posti di lavoro, ma anche per preservare un’importante tradizione vinicola che ha contribuito a rendere famosa la regione nelle sue peculiarità.

La comunità marchigiana attende sviluppi significativi e fondati sulla fiducia che un’azione concertata possa riportare la cooperativa Moncaro nel giusto percorso di recupero e crescita.

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