L’attenzione di molti italiani, soprattutto dei più giovani, si concentra sul futuro del Paese che dovrà passare per infrastrutture aggiornate e una pubblica amministrazione capace di prendere decisioni rapide. Una recente indagine condotta da Swg in collaborazione con EY ha raccolto le opinioni di un campione rappresentativo della popolazione italiana, tracciando un quadro preciso delle priorità e delle aspettative. I dati mostrano un forte desiderio di concretezza, innovazione e maggiore efficienza nei servizi pubblici.
Priorità infrastrutturali per l’italia nei prossimi dieci anni
Secondo il sondaggio, il 45% degli italiani indica i trasporti come settore su cui investire prioritariamente. Questa scelta riflette un’esigenza diffusa di migliorare la mobilità, sia urbana che extraurbana, attraverso soluzioni più moderne e rapide. Seguono le energie: il 43% si dichiara favorevole a investire in questo ambito, con un’apertura esplicita anche al nucleare, segno di una volontà di diversificare le fonti energetiche per assicurare indipendenza e sostenibilità. L’efficientamento della rete idrica, considerato prioritario dal 30% degli intervistati, riguarda la necessità di risparmiare risorse essenziali e contrastare gli sprechi, tematica particolarmente sentita in alcune regioni.
Una visione strategica per lo sviluppo
Non si tratta solo di tecnicismi: emerge un impegno verso una visione strategica che coniughi sviluppo economico e tutela ambientale. La nuova generazione di cittadini guarda alle infrastrutture come leve per aumentare la competitività e rispondere alle sfide climatiche, evitando le solite scelte frammentarie.
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Un cambio di prospettiva verso la pubblica amministrazione
Il sondaggio mette in luce una percezione ancora prevalentemente negativa della pubblica amministrazione tra la popolazione adulta, ma segnala anche un cambiamento significativo tra i giovani tra 18 e 34 anni. In questa fascia d’età, il 36% esprime infatti una valutazione positiva, contro il 25% degli italiani più anziani. Questo dato è indicativo: i giovani vedono la PA non come un semplice ente burocratico difensore dei diritti, ma come un fornitore di servizi efficaci. Puntano a un’amministrazione orientata a semplificare la vita quotidiana e a generare valore sia per il singolo cittadino che per la collettività.
Il ruolo del dialogo con i giovani
Il dialogo con la nuova generazione appare quindi cruciale per trasformare l’immagine e il ruolo della PA, rendendola protagonista di un processo di rinnovamento che coinvolge strumenti, competenze e modelli decisionali.
Modelli di gestione delle grandi opere e il ruolo del pubblico e privato
Il rapporto tra pubblico e privato nella realizzazione delle grandi opere emerge come tema centrale dell’indagine. Il 55% degli italiani chiede infatti una collaborazione stretta tra i due settori per la progettazione, costruzione e gestione di infrastrutture, mentre solo il 27% preferirebbe che la gestione restasse principalmente pubblica. Anche nella fase decisionale la maggioranza sembra orientata a forme miste, con solo il 19% favorevole a un controllo esclusivamente pubblico sui consigli di amministrazione.
Commissari speciali per sbloccare le situazioni critiche
Il coinvolgimento di commissari speciali è visto come una soluzione efficace per sbloccare situazioni critiche: il 36% del campione sostiene questa scelta, che punta sul tempo come risorsa fondamentale. Questi dati indicano una cittadinanza disposta a sperimentare nuove formule gestionali per accelerare progetti ritenuti indispensabili.
Formazione e digitalizzazione: leve per migliorare la pubblica amministrazione
Tra i cambiamenti ritenuti urgenti per far avanzare la PA, la formazione del personale occupa la prima posizione per il 60% degli intervistati. L’investimento nelle competenze professionali è considerato la chiave per rivedere metodi e processi. Segue la digitalizzazione, indicata dal 48%: snellire le procedure con strumenti informatici intuitivi e funzionali sembra indispensabile per eliminare ritardi e inefficienze.
Tempi più rapidi per decisioni efficaci
Il tempo della burocrazia lenta è percepito ormai come un freno che produce costi e limita sviluppo e coesione sociale. Si afferma quindi l’idea di uno Stato capace di decidere e realizzare con tempestività, al posto di un apparato immobile e passivo.
Un quadro questo che racconta di una società italiana in cerca di una strada nuova, guidata da chi intende rimuovere vecchi ostacoli e promuovere un salto in avanti nelle infrastrutture e nella capacità istituzionale. Lo sguardo è rivolto al presente ma con lo stimolo delle nuove generazioni, che spingono verso risposte più concrete e veloci per affrontare le sfide di questi anni.