Cresce il tasso di occupazione dei laureati in Italia, raggiunto il valore più alto degli ultimi dieci anni

Cresce il tasso di occupazione dei laureati in Italia, raggiunto il valore più alto degli ultimi dieci anni

Il rapporto AlmaLaurea 2025 evidenzia un miglioramento dell’occupazione dei laureati italiani, con un tasso del 78,6% a un anno dalla laurea e una forte presenza femminile stabile ma limitata nelle discipline STEM.
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Il Rapporto AlmaLaurea 2025 evidenzia un miglioramento dell’occupazione dei laureati italiani, con un tasso del 78,6% entro un anno dal titolo, il valore più alto in dieci anni, ma segnala persistenti squilibri di genere nelle discipline STEM. - Gaeta.it

L’occupazione dei laureati italiani mostra segnali significativi di miglioramento, secondo il Rapporto AlmaLaurea 2025 sulla Condizione occupazionale, presentato all’università degli studi di Brescia. In particolare, il tasso di chi trova un impiego entro un anno dal conseguimento del titolo si attesta al 78,6%, il dato più alto da dieci anni a questa parte. Questo risultato riflette un aumento sia per i laureati di primo livello, sia per quelli di secondo livello, segnalando un panorama del lavoro più positivo nel breve periodo dopo la fine degli studi.

Il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento della laurea

Il Rapporto AlmaLaurea 2025 evidenzia che il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento della laurea ha raggiunto nel 2025 il 78,6%, considerando sia i laureati triennali sia quelli magistrali. Si tratta di un aumento rispetto al 2023, con un incremento di 4,5 punti percentuali per i laureati di primo livello e di 2,9 punti per quelli di secondo livello. Questi dati indicano che negli ultimi anni si è registrato un miglioramento concreto nella capacità dei neolaureati di inserirsi nel mercato del lavoro.

L’attenzione si focalizza in particolare sul fatto che questo tasso rappresenta il valore più alto in un decennio, segnalando una crescita significativa dopo un periodo caratterizzato da difficoltà occupazionali. Il rapporto sottolinea anche come il mercato del lavoro risponda più prontamente per chi ha concluso gli studi da poco, mentre per gli altri il trend assume proporzioni diverse.

Occupazione a cinque anni dalla laurea

A cinque anni dal titolo, il tasso di occupazione rimane su livelli elevati, attestandosi almeno al 90%. Anche se la variazione in questo arco temporale è contenuta rispetto agli anni precedenti, questo dato conferma che la maggior parte dei laureati trova una stabilità lavorativa nel medio periodo.

Il dato indica una differenza netta con il primo anno post-laurea: infatti, chi riesce a superare la fase iniziale di inserimento lavorativo tende a mantenere il proprio posto o a stabilizzarsi, dimostrando in generale una buona tenuta occupazionale. Rimangono però quesiti sul tipo di lavoro svolto e sulla corrispondenza tra formazione e impiego, aspetti fondamentali per la qualità del lavoro.

La presenza femminile tra i laureati e la situazione nelle discipline stem

Nel contesto italiano la presenza femminile tra i laureati continua a essere maggioritaria, con il 59,9% delle nuove lauree ottenute da donne nel 2024. Questo dato non varia da dieci anni a questa parte, indicando una sostanziale stabilità nella partecipazione delle donne all’università.

Nonostante questo predominio numerico, la partecipazione femminile nelle discipline STEM rimane molto bassa. Il 41,1% dei laureati STEM nel 2024 è donna, percentuale che non si è modificata dal 2014. Questo limite evidenzia un divario di genere persistente nelle aree scientifiche, che non si è ridotto negli ultimi dieci anni.

Il rapporto di AlmaLaurea mette in luce la necessità di affrontare questo squilibrio per favorire una più ampia partecipazione femminile nel settore scientifico. Le STEM rappresentano settori con importanti opportunità lavorative, ma restano più frequentate dagli uomini, influenzando anche le dinamiche occupazionali future.

Il quadro complessivo dell’occupazione dei laureati in italia nel 2025

Il Rapporto AlmaLaurea 2025 delinea un quadro in cui la condizione lavorativa dei laureati è migliorata nel breve termine, grazie all’aumento dei posti di lavoro trovati entro un anno dalla laurea. Il trend positivo si concentra soprattutto sui neolaureati, mentre la situazione a lungo termine appare più stabile, senza grandi variazioni ma con risultati comunque elevati.

I dati sulle donne confermano una forte presenza nell’istruzione superiore ma evidenziano anche limiti in alcune branche, come le discipline scientifiche. Questi aspetti definiscono le caratteristiche di un mercato del lavoro che nel nostro paese presenta diverse sfaccettature e sfide anche sul fronte della composizione sociale dei laureati.

L’analisi offerta dal rapporto AlmaLaurea suggerisce che il mondo universitario e quello lavorativo restano strettamente connessi, con ritardi e differenze ancora da colmare, soprattutto in chiave di genere e specializzazione. L’andamento occupazionale rappresenta un elemento chiave nell’orientare future scelte educative e politiche.

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