Corso gratuito di autodifesa per operatori sanitari dopo la sentenza storica ad ascoli piceno

Corso gratuito di autodifesa per operatori sanitari dopo la sentenza storica ad ascoli piceno

La Corte d’Appello di Ancona riconosce un risarcimento di 22mila euro a un’operatrice sanitaria aggredita ad Ascoli Piceno; NurSind provinciale organizza un corso gratuito di autodifesa a San Benedetto del Tronto.
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La Corte d’Appello di Ancona ha riconosciuto un risarcimento di 22mila euro a un’operatrice sanitaria aggredita sul lavoro, spingendo NurSind Ascoli Piceno a organizzare un corso gratuito di autodifesa per gli operatori sanitari, per migliorare la loro sicurezza. - Gaeta.it

Il recente pronunciamento della Corte d’Appello di Ancona ha segnato una prima volta in Italia, riconoscendo un risarcimento di 22mila euro a una operatrice sanitaria vittima di un’aggressione sul luogo di lavoro. Questo caso, avvenuto presso l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, ha spinto NurSind provinciale a trasformare la vittoria legale in un intervento pratico, concretizzandosi nella creazione di un corso gratuito di autodifesa personale dedicato agli operatori del settore sanitario.

La sentenza di ancona e il risarcimento per l’aggressione sul lavoro

La Corte d’Appello di Ancona ha emesso una sentenza che si distingue per la sua capacità di definire con chiarezza la responsabilità dell’ente sanitario in merito alla tutela dei propri dipendenti sul luogo di lavoro. Un’operatrice sanitaria di Ascoli Piceno, aggredita durante il turno, ha ricevuto un risarcimento pari a 22mila euro, una cifra che sottolinea la gravità del fenomeno e la necessità di una protezione più stringente.

Un precedente giuridico importante

Si tratta del primo caso italiano in cui la giurisprudenza riconosce esplicitamente una responsabilità economica per aggressioni subite durante l’attività lavorativa. Gli aspetti legali e procedurali sono stati al centro del dibattito locale, portando all’attenzione pubblica un tema spesso sottovalutato: la sicurezza degli operatori sanitari, soggetti, in molti casi, a violenze fisiche e verbali che incidono non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere psicologico.

Questo giudizio ha creato un precedente importante, rispetto al quale le aziende sanitarie devono rivedere le proprie misure di sicurezza e prevenzione. L’attenzione ora si sposta sulle azioni concrete da mettere in campo per evitare la ripetizione di episodi simili.

Il corso di autodifesa organizzato da nursind ascoli piceno

Dopo l’esito della sentenza, NurSind Ascoli Piceno ha scelto di intervenire con un’iniziativa di supporto diretto, offrendo un corso gratuito di autodifesa personale agli operatori sanitari dell’Azienda sanitaria territoriale. L’iniziativa si è svolta a San Benedetto del Tronto, coinvolgendo circa 20 partecipanti provenienti da diversi reparti, fra cui emergenza e psichiatria.

Durante il corso i partecipanti hanno appreso tecniche semplici e veloci da mettere in pratica in caso di aggressione fisica o verbale, sia al lavoro che fuori. L’obiettivo è stato aumentare la consapevolezza e la sicurezza percepita dagli operatori, fornendo strumenti concreti per proteggersi in situazioni di stress o pericolo.

Istruttori qualificati e approccio pratico

Il progetto ha avuto successo anche per la scelta degli istruttori, affiliati ad Autodifesa Wing Tsun Italia . Kevin Croce, dirigente regionale AWTI, insieme a Kristofer Rogus e Simone Rossetti, ha guidato le lezioni con un approccio pragmatico, basato sull’esperienza pratica e sull’adattamento delle tecniche alle esigenze dei lavoratori sanitari.

Il fenomeno crescente delle aggressioni e la sicurezza sul lavoro

NurSind Ascoli Piceno ha evidenziato un aumento delle aggressioni, fisiche e verbali, verso gli operatori sanitari nell’area, rispecchiando una tendenza che si registra su scala nazionale. Lo stress legato all’emergenza sanitaria e le difficoltà di gestione di certi pazienti spesso si traducono in episodi di violenza contro chi presta assistenza.

La denuncia continua del sindacato riguarda l’attenzione ancora insufficiente verso la sicurezza sul lavoro in questo ambito. Le aggressioni non sono fenomeni isolati, ma ricorrenti, e per questo è urgente una risposta che travalichi le dichiarazioni di principio.

Formazione e prevenzione come strumenti fondamentali

Il corso di autodifesa rientra in un insieme più ampio di azioni che prevedono formazione pratica, sensibilizzazione e interventi istituzionali. Solo dotando gli operatori sanitari di strumenti per riconoscere e difendersi dagli attacchi si può sperare di ridurre il rischio di danni fisici e psicologici.

Gli enti pubblici e privati coinvolti devono assumersi responsabilità più rigorose per garantire ambienti di lavoro sicuri, mentre la diffusione di iniziative come quella promossa da NurSind può rappresentare un passo concreto. Il tema resta una priorità per la salute pubblica e per il rispetto della dignità di chi opera in condizioni spesso difficili.

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