Il corpo di emanuela ruggeri, donna di 32 anni, è stato rinvenuto domenica scorsa in un’area periferica di roma est, nelle vicinanze di via del mandrione. Il ritrovamento è avvenuto in mezzo a sterpaglie e rifiuti, con il corpo coperto da un materasso abbandonato da tempo. Le autorità stanno lavorando per chiarire le circostanze della morte, ancora avvolte da numerosi dubbi.
Il ritrovamento del corpo e le prime testimonianze
antonio andreuccioli, l’uomo che ha scoperto il corpo, ha raccontato di aver notato da giorni un odore insolito nella zona, ma solo domenica ha trovato il coraggio di avvicinarsi per capire di cosa si trattasse. Il cadavere era in uno stato avanzato di decomposizione, coperto parzialmente da un materasso abbandonato tra le erbacce. Il ritrovamento è avvenuto proprio in questo punto, lontano da strade principali e in un contesto degradato.
Andreucioli ha poi sottolineato come l’oggetto coprente, il materasso, possa essere stato posizionato apposta per nascondere il corpo, dando così l’impressione che qualcuno abbia cercato di occultarne la presenza. Questa intuizione ha alimentato le indagini relative a possibili responsabilità esterne.
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Dettagli sull’identificazione e le condizioni del corpo
L’identificazione della vittima è stata possibile grazie ai documenti rinvenuti nelle tasche e alla presenza di tatuaggi riconoscibili sul corpo. emanuela era vestita con gli stessi abiti indossati l’ultima volta che era stata vista, nella serata del 14 luglio, quando aveva detto alla madre di uscire per incontrare un’amica.
Al momento del ritrovamento, il cellulare della donna risultava mancante, aspetto che complica ulteriormente la ricostruzione degli ultimi momenti. Non sono stati rilevati segni evidenti di violenza sul corpo, ma le autorità hanno rimarcato che questo non esclude altre cause di morte e non esclude dinamiche più complesse.
Il punto di vista della famiglia e le ipotesi degli inquirenti
La famiglia di emanuela ha espresso forte sconforto e rabbia. La madre, alessandra loreti, ha dichiarato che per loro è evidente che qualcuno abbia voluto nascondere il corpo e che la loro figlia “è stata buttata come spazzatura”. I genitori sostengono anche che emanuela non potesse arrivare in quella zona da sola, visto che non guidava e via del mandrione è a quasi 8 chilometri dalla sua abitazione.
Queste osservazioni suggeriscono che qualcuno possa aver trasportato la donna in quel luogo. Gli investigatori proseguono le indagini cercando di ricostruire gli spostamenti recenti di emanuela e di rintracciare eventuali testimonianze o immagini che possano aiutare a chiarire cosa sia realmente successo.
In corso le indagini dettagliate
I lavori in corso puntano a stabilire se ci siano stati incontri, situazioni rischiose o contatti che spieghino la sua tragica fine. Il caso resta aperto e sotto stretto controllo delle forze dell’ordine, che invitano chiunque abbia notizie a farsi avanti.